Sono stati 70 giri adrenalinici quelli del GP del Canada, vinto da Lewis Hamilton per la 6° volta (la 56° vittoria in carriera) davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas (prima doppietta 2017 delle Frecce d’Argento) e alla Red Bull di Daniel Ricciardo. Per Hamilton, dopo le emozioni di ieri con la 65° pole, la soddisfazione del quarto Grand Chelem, il secondo della stagione, ovvero pole, vittoria, sempre al comando e giro veloce.
La gara della Ferrari, 4° con Sebastian Vettel, si è decisa al via, quando il tedesco è stato toccato da Max Verstappen (autore di una partenza da urlo, da 5° a 2°), danneggiando l’ala, ha resistito un po’ ma poi è stato costretto a rientrare ai box per sostituirla. Quindi, partito secondo, si è ritrovato 18° e da lì ha iniziato la rimonta che l’ha portato fino al 4° posto finale, che gli consente di mantenere la leadership in classifica su Hamilton, anche se scesa da 25 a 12 punti, 141 vs 129. Dopo la doppietta di oggi, c’è invece sorpasso nel Costruttori, con la Mercedes che prende il comando sulla Ferrari, 222 contro 214.
Protagoniste di questo gran premio le due Pantere Rosa, ovvero le Force India, con un eterno duello tra Sergio Perez ed Esteban Ocon che è proseguito fino all’ultima curva prima della bandiera a scacchi: il team ha velatamente fatto capire pià volte al messicano di far passare Ocon, ma lui contava sul traffico per raggiungere Ricciardo e puntare al podio. Non sapremo mai come sarebbe finita, anche se siamo convinti che Ocon avesse la seria possibilità di riuscirci. In ogni caso i due hanno portato a casa punti importanti per il team, chiudendo 5° e 6°, davanti a Kimi Raikkonen, con problemi sula sua Ferrari nelle fasi finali (divertente – per noi che non eravamo in macchina – il batti e ribatti con il suo ingegnere per capire che cosa fare per tentare di tamponare il problema).
Ottava la Renault di Nico Hulkenberg, con un agguerritissimo Lance Stroll che nella gara di casa ha conquistato i suoi primi due punti con la Williams in F1, grazie al 9° posto, davanti alla Haas di Romain Grosjean che ha chiuso la top 10.
Il primo giro è stato determinante per il risultato finale. Hamilton ha preso il via dalla pole senza problemi, con Verstappen balzato in modo stupefacente dalla 5° alla 2° posizione, toccando però l’ala di Vettel alla curva 1.
Pochi secondi dopo, botto vero, con la Toro Rosso di Carlos Sainz che, prima di finire contro il muro, ha tamponato la Williams di Felipe Massa (sembra dopo un contatto con la Haas di Grosjean) ed entrambi sono stati costretti al ritiro. L’incidente (che sarà investigato dai commissari dopo gara) ha provocato l’uscita della safety car, che ha permesso al francese della Haas di rientrare ai box e sostituire il muso. Il lanciatissimo Verstappen è stato invece fermato nel giro 11 da un problema alla batteria, causando la VSC durante la rimozione dellla sua RB13. Poco dopo Vettel è rientrato ai box per sostituire il muso e cambiare pneumatici e, tornato in P18, ha iniziato la grande rimonta fino al 4° posto finale.
Una gara che, dopo la débacle di Monaco, vede quindi il ritorno in prima linea della Mercedes, in un GP in cui il destino ha messo il bastone tra le ruote alla Rossa. Ma il duello Hamilton-Vettel se possibile si fa ancora pià entuasiasmante in un Campionato che continua a riservare sorprese e colpi di scena. Compreso quello che mai ci saremmo aspettati di vedere: Fernando Alonso che, all’ennesimo KO del motore Honda a due giri dalla fine (una beffa peggio del solito, se possibile), molla la macchina e sale in mezzo al pubblico in tribuna per lanciare guanti e salutare… portando l’atmosferta della festa della IndyCar in Formula 1. Il che non guasta.
Barbara Premoli