Non ha certo annoiato questo GP di Spagna, combattuto dal via alla bandiera e vinto da Lewis Hamilton davanti a Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo
(anche se a più di 78 secondi dal leader). Curiosità: i tre top team Mercedes, Ferrari e Red Bull tutti con una sola monoposto al traguardo, dopo i ritiri di Bottas (motore) e Raikkonen e Verstappen, per il contatto e le sospensioni KO alla prima curva, incidente giudicato di gara dai commissari, ma innescato proprio dal primo contatto di Bottas con la SF70-H di Raikkonen, che si è “appoggiato” all’olandese. Hamilton ha preceduto Sebastian Vettel di 3,4s, conquistando la 55° vittoria in carriera su 193 GP disputati, con Ricciardo che torna sul podio da cui mancava dal GP del Messico 2016.
Gara eccellente per la Force India con Sergio Perez ed Esteban Ocon quarto e quinto, seguiti dalla Renault di Nico Hulkenberg. Settimo il pilota di casa della Toro Rosso Carlos Sainz, con la Sauber che ha finalmente conquistato i primi punti del 2017 grazie all’8° posto di Pascal Wehrlein. A completare la top 10 e a portare a casa gli ultimi punti la seconda Toro Rosso di Daniil Kvyat e la Haas di Romain Grosjean.
Un GP, dicevamo all’inizio, ricco d’azione, fin dal via, con Vettel che ha sopravanzato Hamilton che partiva dalla pole e Bottas che alla curva 1 ha toccato leggermente la Ferrari di Kimi Raikkonen, che non ha potuto evitare la Red Bull di Max Verstappen alla sua sinistra, entrambi costretti al ritiro per danni alle sospensioni. Il finlandese della Mercedes è invece riuscito a proseguire, seguito da Ricciardo e dalle due Force India, per poi ritirarsi nel giro 43 a causa di problemi al motore.
E così tutta la gara è stata in pratica una questione privata tra Vettel e Hamilton, con un passo simile (ma va ricordato il sorpasso di Sebastian su Bottas nel giro 25, superlativo!). Al secondo e ultimo pitstop, nel giro 38 il tedesco è riuscito, lottando, a mantenere il vantaggio su Hamilton (“E’ stato pericoloso“, il commento dell”inglese, che se poco convincente), più veloce però sulle soft (contro le medie della Ferrari) scelte per l’ultimo stint e poco dopo, nel giro 44, l’inglese ha superato Vettel alla curva 1 (“Nessuna chance, mi ha passato come un treno“, ha detto il tedesco), per poi viaggiare senza problemi per i 22 giri mancanti fino alla bandiera a scacchi, con le soft che hanno tenuto alla perfezione.
Da segnalare il primo arrivo al traguardo nel 2017 di Fernando Alonso, 12°: una bella soddisfazione per lo spagnolo che ha anche raccolto una bandiera nel giro di rientro ai box. Un’iniezione di energia prima di partire tra poche ore con un jet privato alla volta degli USA, per iniziare le prove per la Indy 500. Certo che se solo avesse una macchina con un motore vero sarebbe sicuramente tra i protagonisti di un bel Campionato che sta mostrando un nuovo volto, più umano.
Basti pensare a una delle immagini che ci resteranno di questo GP: il bambino in pianto in tribuna dopo il ritiro di Raikkonen, che la Ferrari ha portato nel paddock per fargli conoscere il suo eroe. Sono gesti semplici, ma che conquistano e avvicinano il pubblico a questo mondo che, pochi anni fa, ebbe il coraggio a Monza di mettere dei teli in fondo al paddock perché i tifosi non vedessero i motorhome Minardi… W l’umanità! Ci vuole così poco per essere felici e per rendere felici… E state pur certi che quel bambino la Formula 1 l’amerà per sempre…
Barbara Premoli