La Scuderia lascia Melbourne con 18 punti, grazie al 4° posto di Alonso e al 7° di Raikkonen, ma anche con la netta sensazione che ci sia una montagna di lavoro da fare nei dieci giorni che la separano dalla seconda gara dell’anno, in Malesia. La Ferrari non è riuscita a mettere in mostra tutto il suo potenziale per problemi elettrici che si sono presentati su entrambe le vetture. Sulla macchina di Raikkonen ci sono stati anche problemi di graining. Nel Costruttori, il team è 3°, alle spalle di McLaren e Mercedes.
Stefano Domenicali: “La prima gara del Campionato ha fornito un chiaro quadro dei valori in campo all’inizio di questa stagione e di quali sono le squadre che hanno dimostrato una migliore preparazione ai nuovi regolamenti. Oggi abbiamo raggiunto l’obiettivo per quello che riguarda l’affidabilità, ma è risultato evidente il distacco da recuperare, in particolar modo sulla Mercedes. Le informazioni raccolte in questo weekend indicano con assoluta chiarezza qual è la strada da percorrere e dove è necessario intervenire. Sarà importante accelerare i tempi di recupero e reagire come si è fatto da sempre nella squadra di cui facciamo parte. I nostri ingegneri sanno quali sono le priorità e le aree in cui occorre migliorare da subito la nostra vettura”.
Fernando Alonso: “Avrei voluto iniziare la stagione con un podio, però arrivare con entrambe le macchine al traguardo è un buon risultato, una cosa che ci rende fiduciosi soprattutto sotto il punto di vista dell’affidabilità. All’inizio ho avuto qualche problema con il motore elettrico e ho dovuto fare alcuni cambiamenti sul volante, ma dopo i primi 10 giri ha funzionato tutto bene. Quando dopo il pitstop sono riuscito a passare Hulkenberg il mio ritmo è decisamente migliorato, anche se era impossibile superare. 35 secondi dal leader sono troppi e per capire quanto ci vorrà a colmare questo gap dobbiamo analizzare la gara, comprendere quali sono i punti forti e i punti deboli della vettura, e per questo i giri che ho fatto dietro a Nico possono darci indicazioni molto utili. Questa nuova Formula 1 è ancora tutta da capire, la gara è stata molto strana, molto difficile, ma è solo l’inizio. Ora per la Malesia dobbiamo fare meglio”.
Kimi Raikkonen: “Non è stata una gara semplice. All’inizio sono riuscito a partire bene e anche se alla prima curva sono stato toccato da una vettura che era dietro non ho subìto alcun danno. La velocità era buona ma a un tratto ho iniziato a soffrire di graining sulle anteriori, avevo scarsa aderenza e molto sottosterzo, e da quel momento in poi il comportamento della macchina non è stato più lo stesso. Quando è arrivato il momento della prima sosta abbiamo dovuto effettuare un doppio pitstop e questo mi è costato una posizione. È troppo presto per esprimere giudizi definitivi, siamo comunque riusciti a portare a termine la corsa, guadagnando punti importanti. Non possiamo essere soddisfatti di questo risultato e sappiamo di dover migliorare in molte aree, ma sono sicuro che l’analisi dei dati raccolti ci fornirà un’idea più chiara della direzione da seguire”.
Pat Fry: “Alla vigilia portare al traguardo entrambe le vetture sembrava il compito più difficile, ma alla fine l’obiettivo è stato centrato. Oggi abbiamo visto quanto l’affidabilità non si possa dare per scontata: oltre a sorprendere diverse vetture, in alcune fasi ha limitato la nostra prestazione. Su entrambe le F14 T abbiamo sofferto qualche problema di natura elettrica, soprattutto su quella di Kimi, non riuscendo a sfruttare tutta la potenza a disposizione. Fernando si è trovato per molti giri dietro a Hulkenberg e il potenziale della vettura si è potuto vedere solamente dopo il sorpasso avvenuto grazie a una buona strategia nel pitstop. Kimi ha fatto una grande partenza ma poi per gran parte della gara ha sofferto il graining sulle anteriori e si è ritrovato costretto a difendere senza possibilità di attaccare. Ora ci aspetta molto lavoro se vogliamo migliorare le prestazioni della vettura, davanti a noi abbiamo rivali molto forti ma anche tutti gli strumenti per colmare il gap tra noi e loro”.
Barbara Premoli