Ci sono voluti 81 GP, come ha detto lui stesso un po’ tanti, ma per Valtteri Bottas è arrivata la prima vittoria, nel GP di Russia, davanti alle Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen. Una gara che, in fatto di emozioni, ha offerto ben poco, se non al via e nelle fasi finali. Sono stati 52 giri (uno in meno del previsto per il secondo giro di formazione causato dallo stop della McLaren di Fernando Alonso) soporiferi, interrotti dai momenti dei pitstop (soprattutto dall’attesa di quello di Vettel rinviato più volte) e dalla bagarre finale, con il ferrarista che si avvicinava pericolosamente al finlandese della Mercedes, il rischio di Bottas (che poi ha detto in modo perentorio al team di non parlare più) e lo scherzo di Massa che ha tolto ogni chance a Vettel.
Una gara che si chiude con il tedesco della Ferrari che allunga sul diretto inseguitore Lewis Hamilton, 4° e praticamente mai in gara, come lui stesso ha detto al team, portando il vantaggio a 13 punti. E un doppio podio che dovrebbe comunque far piacere agli uomini di Maranello: onestamente non abbiamo capito la delusione di Maurizio Arrivabene ai microfoni di Sky. Certo partendo dalla prima fila, una doppietta sarebbe stata meglio, ma un secondo e terzo posto non sono da buttare, specie se ci si sofferma a pensare al 2016 e gli anni precedenti…
La gara è stata segnata dalla partenza, con Bottas che ha passato entrambe le Ferrari, arrivando alla curva 2 seguito da Vettel, Raikkonen e Hamilton e cedendo il comando solo al pitstop. Vettel l’ha messo sotto pressione negli ultimi giri, arrivando anche a meno di un secondo, ma il pilota Mercedes è passato per primo sotto la bandiera a scacchi, con un vantaggio di soli 0.6s. E forse Bottas deve ringraziare anche Alonso per questa prima vittoria: nel giro di formazione lo spagnolo ha segnalato al team che la macchina aveva problemi e gli uomini McLaren gli hanno detto di provare diverse cose, ma stavolta si è scocciato, ha risposto di provarle loro e la macchina si è poi fermata , ritardando la partenza e accorciando la gara di un giro.
Ma in Russia ha fatto la sua passerella anche la safety car, per il contatto tra la Haas di Grosjean e la Renault di Palmer, con ritiro di entrambi, ma prima la Williams di Lance Stroll era finita in testacoda dopo il contatto con la Renault di Nico Hulkenberg. Dopo la ripartenza Bottas ha costruito un vantaggio che nel giro 21 era di 5.3s quando ci si avvicinava alla finestra dei pitstop, poi Vettel ha iniziato ad avvicinarsi e quando Bottas ha fatto la sua unica sosta nel giro 27, per montare le supersoft, era sceso a 2.5s.
Poi sono iniziate le chiamate e i “continua” della Ferrari per Vettel, che è rientrato nel giro 34, un pitstop lento, con un problema all’anteriore sinistra, che l’ha fatto tornare in pista 2°, alle spalle di Bottas, che aveva un vantaggio di 4.6s. Poi il tedesco ha iniziato ad allungare e a 12 giri dalla fine era a un solo secondo e mezzo. Nel giro finale il distacco era di soli 7 decimi ma, mantenendo la calma e dopo aver doppiato la Williams dell’ex compagno di squadra Felipe Massa (che non ha dato strada a Vettel nella lunga e veloce curva 3, cosa di cui il teesco l’ha ringraziato alzando un dito…), Bottas ha potuto tirare il fiato e volare verso la prima vittoria.
Terzo Raikkonen a 10.3s, seguito da Hamilton, che ha avuto problemi di surriscaldamento, anche se intermittenti, per tutta la gara. Quinta la Red Bull di Max Verstappen, mentre Daniel Ricciardo è stato costretto al ritiro per problemi ai freni, con la Force India di nuovo a punti con entrambe le macchine, con Sergio Perez davanti a Esteban Ocon, 7°.
Ottava la Renault di Nico Hulkenberg, che ha fatto un primo stint incredibile di 40 giri sulle ultrasoft, dopo che Massa è scivolato dalla 6° posizione per una sospetta foratura, recuperando fino alla 9°, con l’ultimo punto alla Toro Rosso di Carlos Sainz. Dopo il testacoda al via, Stroll è arrivato per la prima volta al traguardo, 11°, davanti al pilota di casa Daniil Kvyat, alla Haas di Kevin Magnussen (che ha anche preso una penalità di 5 secondi per aver superato i limiti della pista nel primo giro), la McLaren di Stoffel Vandoorne (una beffa per Alonso che, se non fosse la gara di casa, secondo noi farebbe meglio a saltare anche la Spagna, non solo Monaco) e alle Sauber di Marcus Ericsson e Pascal Wehrlein.
Al termine del quarto round, Vettel allunga quindi su Hamilton, 86 a 73, mentre Bottas è terzo in classifica con 63 punti, seguito da Raikkonen con 49. Nel Costruttori, la Mercedes precede la Ferrari di un solo punto, 136 a 135.
Barbara Premoli