La 33enne Maria de Villota è stata trovata morta in una camera d’hotel a Siviglia. La tragica notizia è stata data dalla sua famiglia attraverso un post sulla sua pagina Facebook.
“Cari amici: Maria ci ha lasciati. È andata in cielo come tutti gli angeli. Siamo grati a Dio per quest’anno e mezzo in più con noi”.
Come ricorderete, Maria era stata protagonista di un terribile incidente nel luglio dello scorso anno mentre era impegnata in un test al Duxford Aerodrome con il team Marussia F1 in un test in rettilineo: Maria si schiantò contro il portellone di un camion parcheggiato a bordo pista, riportando gravissime ferite alla testa e perdendo l’occhio destro. Ma, lottando come una leonessa, si era ripresa ed era tornata a una vita normale.
Ex-pilota del WTCC e della Superleague Formula, e figlia dell’ex-pilota di F1 Emilio de Villota, Maria si era impegnata in prima persona con la FIA, diventando Ambasciatore della Women in Motorsport Commission. In occasione dell’8 marzo, in un’intervista sul sito della Federazione Internazionale. Maria parlò del suo incidente e dei programmi per il futuro. Oggi quelle parole, il suo entusiasmo, la sua carica hanno un suono totalmente diverso. Ma il suo sorriso, il suo coraggio, la sua umanità devono rimanere in tutti noi che l’abbiamo conosciuta, personalmente o attraverso la sua attività di pilota e di ambasciatore FIA.
Rileggiamola tutti, oggi, quell’intervista:
«Maria de Villota ha sempre voluto correre. La sua determinazione e le sue capacità l’hanno portata fino alla F1, nel 2011 come test driver Renault e, nel 2012, con il Marussia F1 Team. Il 3 luglio dello scorso anno, durante una sessione di test sulla pista di un aeroporto in Inghilterra, un incidente assurdo, che l’ha fatta finire contro la rampa di un camion fermo a bordo pista e che poteva essere fatale. Maria ne è uscita riportando serie ferite alla testa e perdendo l’occhio destro, ma non ha mollato. Oggi Maria de Villota è ambasciatore FIA Women in Motorsport Commission ed è più determinata che mai ad aiutare le donne a raggiungere i loro obiettivi nel mondo delle corse.
La FIA Women in Motorsport Commission è un enorme passo avanti in tal senso. Parlando a FIA.com nel giorno della Festa della Donna, Maria ha detto che spera di aiutare altre donne a realizzare i loro sogni. “A volte hai bisogno che qualcuno ti dica che non sei sola e ti spinga, per darti l’opportunità e la determinazione di andare avanti e lottare per ciò che vuoi”, ha detto. “L’ambiente delle corse può essere un po’ solitario per una donna, a volte mi sono sentita un po’ sola e non è bello. C’è ancora una lunga strada prima che per le donne non sia più così difficile arrivare alle competizioni. Sarebbe splendido, l’ambiente per noi sarebbe più normale e non ti guarderebbero tutti solo perché sei una donna. In F1, ho cercato di tenere un basso profilo lavorando al massimo. Dal punto di vista professionale vuoi solo essere un pilota”.
Guidata da Michèle Mouton, la Commissione (fortemente voluta dal presidente Jean Todt) sta lavorando strenuamente per essere un mezzo di comunicazione per le donne. “Per tutte le donne, e per molti uomini, Michèle è una donna incredibile e fa moltissimo per il motorsport”, aggiunge Maria. “Per me è stata una fonte di ispirazione e penso che con Michèle in questo ruolo possiamo fare molto. Con Susie [Wolff] e Monisha [Kaltenborn] possiamo dire alle donne di seguire i loro sogni”».
Nel paddock di Suzuka è choc. Informato della scomparsa di Maria al termine delle libere, Fernando Alonso ha detto: “È una notizia triste per tutto il motorsport, era amica di tutti noi piloti. Non resta che pregare per lei e la sua famiglia, a cui sono vicino. Ho bisogno di qualche minuto per riflettere, ora ho molta tristezza”.
La stessa tristezza che proviamo noi adesso… Ciao, Maria.
Barbara Premoli