Un sabato carico di colpi di scena e sconvolgimenti di classifica quello che ha visto i venti piloti del Campionato FIA di Formula E sfidarsi tra i cordoli del Circuito Hermanos Rodríguez, unica struttura permanentea ospitare un ePrix della serie dedicata alle monoposto elettriche. Complice la presenza dell’idolo locale ed ex pilota di Formula 1 Esteban Gutierrez, al debutto in F.E proprio nella gara di casa, gli spalti del quarto appuntamento stagionale di Città del Messico hanno regalato un ottimo colpo d’occhio, con le tribune centrali gremite da un folto pubblico di appassionati e famiglie.
Scelta ripagata da una gara rocambolesca e caratterizzata da continui cambiamenti di leadership, che aveva trovato nelle prove di qualifica il giusto antefatto: con il duo di testa in classifica generale Buemi-Di Grassi in pista nel Gruppo 1 con condizioni dell’asfalto sfavorevoli e ben tre concorrenti provenienti dal Gruppo 2 tra i cinque driver più veloci che accedono alla Super Pole. Tra questi l’argentino tre volte Campione WTCC in carica José María López, che ha sfruttato tutti i 200 kiloWatt di potenza della sua monoposto elettrica DSV-02 finendo terzo al termine delle qualifiche e quarto dopo la Super Pole. In griglia di partenza, complici la retrocessione di dieci posizioni del tedesco Maro Engel per avere sostituito il cambio della sua Venturi VM200-FE-02 e del connazionale autore della pole position Daniel Abt a causa di una irregolarità nella pressione di gonfiaggio degli pneumatici, López si è trovato a scattare dalla seconda casella dello schieramento alle spalle del trentenne britannico Oliver Turvey. Quinta posizione allo start per Sam Bird, autore di una qualifica soddisfacente nonostante le condizioni di scarso grip incontrate.
Al via buono lo spunto dei portacolori DS Virgin Racing al via di una corsa caratterizzata da molti restart dietro la safety car, con López intento a sedare sul nascere ogni velleità di fuga del veloce Turvey e Bird in lotta da subito con Jean-Éric Vergne per la quarta posizione. Accese schermaglie per tutto il primo quarto di gara, con le monoposto DSV-02 molto reattive nella parte più tortuosa del tracciato a fronte di un leggero deficit prestazionale in termini di velocità di punta al fondo del rettilineo principale. Proprio in questo punto, al termine della tredicesima tornata, la vettura di Turvey in testa al gruppo viene fermata da un problema di gestione elettronica che costringe l’inglese al ritiro e consegna alla monoposto del team DS Virgin Racing guidata da “Pechito” López la leadership provvisoria. Sam Bird, in quarta posizione, è impegnato a parare gli attacchi del leader della classifica generale Sébastien Buemi, risalito dalla settima piazza a suon di giri veloci. È un José María López in grande spolvero quello che gestisce la ripartenza dopo l’intervento della safety car per lo stop di Turvey all’uscita della corsia box, con un 1.03,753 (giro veloce provvisorio) che serve ad aprire il gap su Heidfeld in seconda posizione prima del cambio di monoposto previsto per metà gara. Al rientro in pista l’argentino è terzo alle spalle di Di Grassi e D’Ambrosio, che a fronte di una prima parte di gara difficile avevano deciso di anticipare molto la sosta ai box per sostituire la vettura, determinato a sfruttare il surplus di carica per sopravanzare le due monoposto che lo precedono ma costretto a guardarsi le spalle dagli attacchi ruota a ruota di un conoscitore della categoria come Jean-Éric Vergne.
Complice la pressione del pilota francese e la determinazione ostinata di D’Ambrosio, “Pechito” non riesce nell’intento di portare il sorpasso all’esterno nella frenata al fondo del rettilineo di partenza, incappando in un rovinoso testacoda che vede sfumare le sue ambizioni di successo e lo relega in tredicesima posizione. Bird, dopo aver regolato il forte talento portoghese Antonio Félix Da Costa, riesce nella manovra di sorpasso su D’Ambrosio all’esterno della Curva 2, scalando la classifica fino alla terza piazza e guadagnandosi l’accesso sul podio. Per José María López, risalito sotto la bandiera a scacchi fino alla sesta posizione, resta la soddisfazione di una gara condotta da protagonista che sembrava poterlo accompagnare alla prima vittoria in Formula E, ma che testimonia l’alto potenziale della DSV-02 e un feeling con la vettura crescente, frutto dell’ottimo lavoro svolto al simulatore DS Performance.
Redazione MotoriNoLimits