Svegliarsi all’alba di un nuovo Mondiale e veder vincere la Ferrari a Melbourne, dopo 27 gare di digiuno, è sicuramente un evento sportivo che fa piacere a tutti, tifosi e non della Rossa, specie agli italiani. Ma in un Paese in cui tutto va a rotoli (inutile usare giri di parole), trovarsi un tweet del presidente del consiglio dei ministri Paolo Gentiloni a noi, onestamente pare eccessivo e fuori luogo. E oltre al tweet ci sarebbe stata anche una telefonata a Sergio Marchionne. Vittoria italiana, d’accordo, ma cosa porta all’Italia e agli italiani subito, di concreto, magari ai terremotati del Centro Italia che da agosto stanno aspettando le case prefabbricate che dovevano arrivare entro Natale? E adesso che arriva l’estate, occhio, che dovranno pure lasciare gli hotel sulla costa, perché arrivano i turisti che rendono di più!
Grandissima #Ferrari L’Italia che torna a vincere
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 26sono marzo 2017
Da giornalisti e da appassionati da sempre di F1 e sport in genere, qualunque vittoria italiana fa piacere, che vinca la Nazionale di calcio o la Ferrari o persino altri atleti che di solito non si fila di pezza nessuno (perché non rendono alle TV, vedi ragazze dello sci). Ma ci piacerebbe, da eterni illusi, e da giornalisti che credono nella professione che hanno scelto, che questi successi avessero una ricaduta positiva su tutti gli italiani e non solo l’entusiasmo post-bandiera a scacchi. Da domani, signor presidente del consiglio, che cosa cambia? Forse diminuisce la disoccupazione, farete pagare a tutti le tasse, ci sarà più controllo sul territorio, saremo più tutelati, le strade saranno riparate e più illuminate, le forze dell’ordine avranno più mezzi per essere più efficaci e correre meno rischi, verranno approvati decreti che giacciono in parlamento da tempo immemore oppure abolirete i vitalizi e altri sprechi vergognosi?
Ovviamente Gentiloni non è stato l’unico politico a twittare di Ferrari oggi, a lui si sono aggiunti Matteo Renzi, il ministro dello sport Luca Lotti (e lui per il ruolo ci sta), ma anche Luigi Di Maio:
Grande #Ferrari, grande Vettel. Finalmente l’inno di Mameli torna a risuonare in Formula1
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 26 marzo 2017
Bentornata rossa! Grande #Vettel che riporta @ScuderiaFerrari in cima al podio di #AusGP.
— Luca Lotti (@LottiLuca) 26 marzo 2017
“Chiedi ad un bambino di disegnare un’auto, sicuramente la farà rossa” (E. Ferrari).Grande Ferrari e grande Seb. Oggi vince il Made in Italy
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 26 marzo 2017
Solitamente non siamo, non sono solita mischiare le cose e tantomeno parlare di politica. Non mi interessa il colore, il partito cui può appartenere tizio, caio o sempronio. Ma, anche se vi sembrerà un controsenso per chi ha scelto di chiamarsi MotoriNoLimits, dei limiti devono esserci, sempre. Come quando nella conferenza stampa di un paio di settimane fa a Monza per la presentazione della visita del Papa un prete della zona (magari si offende ma non ricordo il ruolo, ma davanti a Dio dovremmo essere tutti uguali, no?) ha detto che, dato che per tradizione il 25 marzo era un giorno piovoso, avrebbero pregato tre santi perché ci fosse il sole. Come se la fede si fermasse per la pioggia… Ammettendo che il sole di ieri sia merito loro, forse sarebbe il caso che adesso si mettessero a pregare perché il mondo ritrovi il senso del limite e il buon senso (ripetizione voluta). Una gara è una gara, la vita ben altro. Lo sport è sport e la politica ne stia fuori. Scusate, ma dovevo dirlo. No, scriverlo.
Barbara Premoli