Il pilota della Sauber Pascal Wehrlein ha difeso con fermezza il ritiro dal GP d’Australia poco prima delle FP3 e ha sottolineato che non si tratta di un riacutizzarsi del problema alla schiena. Dopo aver saltato i primi test pre-stagione a Barcellona per i postumi dell’incidente alla Race of Champions a gennaio, Wehrlein è sceso in pista nella seconda sessione in Spagna, limitando comunque il chilometraggio. Giovedì la FIA gli ha dato il via libera per correre questo weekend, ma ha detto che nelle libere del venerdì ha avuto timore di non riuscire a reggere il ritmo sull’intera distanza di gara.
Messo sotto pressione a proposito dei dubbi sollevati dall’improvvisa decisione di ritirarsi dal weekend, Wehrlein ha replicato: “Ogni situazione è diversa. Ho avuto un problema alla schiena e non mi sono potuto allenare come avrei voluto, tutto qui. Non mi sentivo a posto per questo weekend. Il problema c’è stato nove settimane fa, nel momento in cui noi piloti dobbiamo prepararci al meglio per la stagione. Ho fatto un passo indietro e adesso devo recuperare. Mi sembrava che fosse tutto ok, ma non per l’intera gara. Nei test non guidi in condizioni da gara e ieri in macchina nei long run i problemi si sono ripresentati più che nei test o in percorrenze più brevi“.
Wehrlein ha quindi espresso le sue preoccupazioni al team Sauber dopo il debreif post-FP2 e la Ferrari ha accettato che il terzo pilota Antonio Giovinazzi lo sostituisse. Il team principal Monisha Kaltenborn ha già detto che Wehrlein ritornerebbe per il GP della Cina e che il team rispetta la sua decisione: “Per la squadra conta ciò che dice il pilota e se non è al 100% per dare ciò che può. Non correreremo ulteriori rischi qui in Australia. Prendiamo atto della cosa e optiamo per una soluzione che dovrebbe essere ottimale“.
Barbara Premoli