Di questo pomeriggio ci resteranno i colori e un’atmosfera raccolta, tra amici. Un saluto col cuore quello di oggi pomeriggio a Mario Poltronieri, nella chiesa di Camnago di Lentate. Pochi chilometri da Milano, eppure sembrava di essere in un altro mondo, fuori dal tempo. Tutto come sarebbe piaciuto a lui: sobrio, elegante, sentito. Chi era lì ha voluto esserci per lui e per la sua famiglia, non per rappresentanza. E così anche assenze di peso passano in secondo, no in ultimissimo, piano: si potrebbe pensare che chi non ha mandato qualcuno abbia mancato di rispetto al professionista e all’uomo, in realtà – conoscendolo – gli ha fatto solo un piacere. Nell’omelia il prete ha ricordato il giornalista, la voce della Formula 1 conosciuto da tutti, certo, ma soprattutto un modo di fare giornalismo sempre più raro di questi tempi, basato su fatti, informazioni, concretezza, conoscenza.
Tutti noi che eravamo lì avevamo nel cuore un grande grazie: per la signorilità, il sorriso e la serietà, le telecronache e i dietro le quinte, le lezioni di vita che ci ha dato nel tratto di strada che abbiamo percorso insieme. Maestro e papà, per noi e per gli appassionati di Formula 1. Quella Formula 1 che non esiste più e che infatti lui non seguiva più, da tempo.
Un pomeriggio di sole, di cielo azzurro e di affetto, di fiori bianchi di cui sentiamo ancora il profumo… rose, piccole orchideee, anthurium, gigli. E amici. La “perpetua” (non sapremmo come altro definirla) spazientita perché il tempo passava e tutti parlavano e bisognava andare avanti e “mai vista una cosa così”, non poteva e non potrebbe mai capire: quello di oggi non è stato un “funerale normale”, quelle sul sagrato tra noi non erano chiacchiere tra colleghi, perché quasi tutti ci si vede regolarmente: era come se Mario ci avesse invitati a bere un caffè e quando vai a trovare un amico non te ne andresti più e non vorresti mai lasciarlo. Grazie, Mario… e adesso vai a farti un giro sulla Sopraelevata (senza dormire!) e poi vai a cercare gli amici e intervistali tutti come sai fare tu!
Barbara Premoli