Secondo Gerhard Berger i confronti tra il leggendario Ayrton Senna e Max Verstappen sono appropriati. Fin dal debutto, il giovanissimo olandese è stato avvicinato a Senna, ma dopo il Brasile persino gli addetti ai lavori si sono sbilanciati, incluso il boss Red Bull Helmut Marko, che ha detto che la gara di Interlagos di domenica gli ha ricordato Donington 1993. “Il vero eroe del giorno è stato Verstappen, che ha vissuto una domenica alla Senna“, ha detto al Il Corriere della Sera. “A 19 anni, con il suo coraggio e la sua arroganza ha costruito quel ponte impossibile tra passato e presente, mettendo tutti gli altri piloti sotto pressione“.
Si sa che da sempre in F1 quando arriva un pilota paarticolarmente bravo ci si scatena subito in confronti con i Grandi, ma quando a sbilanciarsi è Gerhard Berger la sua opinione è sicuramente più attendibile e fondata, visto che l’austriaco è stato compagno di squadra e amico di Ayrton.
“Sì, quando vedo Max mi viene in mente Senna“, ha ammesso Berger. “E’ la prima volta che dico una cosa del genere, èerché ero davvero vicino ad Ayrton e penso sia stato il più grande. Nella sua personalità, nella sua guida, nei suoi risultati. Era diverso da tutti. L’ho sempre sostenuto, evitando confronti, ma con Max è difficile non farlo. La sua gara a Interlagos è stata pazzesca. Ha sempre provato nuove traiettorie, anche quando era dietro la safety car studiava il circuito. Gli ingegneri di altri team sono arrivati a dire ai loro piloti di imitarlo. Sapeva esattamente cosa fare ed è sorprendente alla sua età. Ha cercato e trovato traiettorie impossibili, facendo sembrare gli altri degli scolaretti. Il suo controllo della macchina, come si è visto nell’incidente sul rettilineo, è stato pazzesco. Le critiche perché troppo arrogante? Uno come lui può permetterselo“.
Barbara Premoli