Vincendo per la prima volta il GP del Brasile, Lewis Hamilton tiene aperta la lotta iridata con Nico Rosberg, al termine di una gara thriller che solo Interlagos sa regalare. Nel bene e nel male. Sfidando la pioggia intensa, l’acqua che entrava dalla visiera, due interruzioni e quattro safet car, Hamilton ha gestito tutto al meglio (in primis la tensione) conquistando la gara che più desiderava, come ha detto nelle interviste sul podio: “Sognavo di vincere in Brasile da quando ho iniziato a guardare Ayrton Senna a 6 anni“.
Sul podio con lui non poteva mancare il rivale numero uno, ovvero Nico Rosberg, che ha fatto una gara altrettanto perfetta, portando a casa il miglior risultato possibile per tenere aperta la lotta per il Titolo, che si deciderà tra due settimane ad Abu Dhabi: sono 12 i punti di vantaggio del tedesco, che oggi deve molto a un errore di strategia della Red Bull. Max Verstappen aveva infatti superato il leader del Campionato con un sorpasso pazzesco all’esterno della curva 3, resistendo poi al suo attacco, poi è ripiombato nel gruppo facendo due soste extra, quando la Red Bull ha rischiato le intermedie sperando che le condizioni migliorassero. Cosa che non è stata. Dopo essere uscito dalla top 10 a 12 giri dallal fine, il 19enne olandese ha dato il meglio di sé, mostrando al mondo tutte le sue qualità, inanellando sorpassi come niente fosse e arrivando fino al terzo posto.
Mentre dietro di lui accadeva di tutto, Hamilton ha semplicemente gestito il vantaggio di essere davanti (senza il fastidio dell’acqua sollevata da altri, se non dalla safety car…, ma le condizioni sono state davvero terribili e il momento peggiore lo si è avuto con l’incidente di Kimi Raikkonen poco dopo la ripartenza: nel giorno del suo 250° GP, il finlandese deve ringraziare il suo angelo custode, perché l’aquaplaning gli ha fatto perdere il controllo della Ferrari in rettilineo, riuscendo a fermarsi senza andare a muro ma contromano e soprattutto senza essere investito dalle altre monoposto (la Manor di Ocon l’ha sfiorato!).
Nella top 10, la Force India di Sergio Perez, Sebastian Vettel (con una gara in rimonta dopo un “bel” testacoda nelle prime fasi), la Toro Rosso di Carlos Sainz, Nico Hulkenberg, Daniel Ricciardo, il pilota di casa Felipe Nasr e Fernando Alonso (unpunto simbolico e importante, per festeggiare gli 800 GP della McLaren), che è riuscito a passare di grinta la Manor di Esteban Ocon proprio nelle fasi finali.
E adesso? Con i 12 punti di vantaggio Nico Rosberg resta il favorito per la finale di Abu Dhabi, dove gli basterà arrivare 3°. Ma c’è da scommettere che Lewis Hamilton non gli renderà la vita facile… L’abbiamo visto oggi: la gara fermata due volte gli ha fatto perdere il vantaggio, che ha riguadagnato e pooi riperso, resistendo alla tensione, al rischio di aquaplaning. In condizioni normali, se avesse preso il comando dalla pole, avrebbe dato più di un minuto a Rosberg. Che ha fatto il suo, semplicemente, senza strafare e senza rischi inutili, ragionando da chi a quel Titolo ci vuole arrivare, perché lo sa che può perderlo soltanto lui. Tutti contenti, quindi, soprattutto Bernie Ecclestone, che avrà la certezza di un’audience davvero stratosferica per il gran duello finale.
Ma, piloti Mercedes a parte, memorabili due altri piloti in questo 20° round: Max Verstappen, lodato da tutti, da ex-piloti e da Niki Lauda oltre che dal suo team, e che ci ha fatto rivivere i brividi e le emozioni della “vecchia Formula 1”; e Felipe Massa, che non ha avuto la gioia di vedere la bandiera a scacchi nel suo ultimo GP di casa, ma che forse, grazie a quell’incidente, percorrendo il tratto di pista fino alla pitlane, dove tutti i team l’hanno accolto applaudendolo e abbracciandolo, ha potuto davvero apprezzare quanto sia stimato e amato nel paddock. Le sue lacrime di oggi ci hanno ricordato quelle del Mondiale 2008 vinto e perso dopo tre curve, stesse emozioni e stesso rincrescimento. Peccato lasci…
Barbara Premoli