Le Ferrari di Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel hanno tagliato il traguardo in 4° e 5° posizione nel GP di Singapore che come sempre ha regalato uno scenario speciale. E in condizioni “normali” ci sarebbe sì da storcere il naso perché ovviamente l’obiettivo è sempre il podio o, meglio ancora, la vittoria. Noi siamo sempre – per forza di cosa – al di sopra delle parti, ma siamo rimasti sconcertati dalle reazioni dei tifosi Ferrari sui social al termine della gara (e stendiamo volutamente un velo sui direttori tecnici della domenica…). A fronte di chi ha apprezzato questo 15° round del Mondiale in cui la Scuderia ha portato a casa 22 punti, sono state molte di più le lamentele e le accuse per la strategia che ha visto sfumare il podio di Raikkonen. D’accordo, l’errore ci sarà anche stato, probabilmente se l’avessero fatto rientrare uno o due giri prima, non sarebbe rientrato alle spalle di Hamilton, ma… qualcuno sembra aver subito dimenticato lo splendido sorpasso che aveva fatto prima su Hamilton e trascurare del tutto l’altra metà del cielo.
Ovvero il P5 di Sebastian Vettel partito dal 22° e ultimo posto sulla griglia, e che si è fatto un mazzo tanto rimontando per 61 giri in uno dei GP più difficili e impegnativi della stagione, col caldo e l’umidità a palla, la tensione di una partenza dove dietro di te c’è solo la Safety Car, sapendo di dover evitare possibili casini che quasi sempre capitano nelle retrovie al via. Ah, dimenticavamo, su un circuito cittadino, o stradale che dir si voglia, dove il minimo errore lo paghi e devi pure guidare con gli occhi di fuori (in piena notte e sotto le luci) per evitare non solo i tombini ma anche i lucertolini giganti e i commissari!
Vettel oggi è stato uno schiacciasassi, ha strappato ogni singola posizione con le unghie e con i denti e ha chiuso 5°. Questo è un dato di fatto. Quello che è successo ieri in qualifica è un altro paio di maniche.
Ovvio che questa Ferrari non può rendere felici i tifosi, come non rende felice Maurizio Arrivabene, è la classifica Costruttori a tirare una secchiata d’acqua fredda addosso a tutti gli affezionati del Cavallino: Mercedes 538, Red Bull 316, Ferrari 301. E non va meglio in quella Piloti: Rosberg 273, Hamilton 265, Ricciardo 179, Vettel 153, Raikkonen 148, Verstappen 129. E nessuno cerca di far finta che questi numeri non esistano o non contino. Giusto desiderare sempre il massimo, ma a volte guardare il bicchiere mezzo pieno non fa male. In fondo cosa sarebbe cambiato con Raikkonen sul podio?
Errore di strategia o no, crollo delle gomme o no, chiamata ritardata o no, a noi personalmente è piaciuta la prova di forza del gruppo e di Vettel in particolare. Abbiamo sentito ripetere per anni che vinceva ed era forte solo quando aveva la macchina migliore e partiva davanti e che nel gruppo non sarebbe mai emerso. Oggi, finalmente, ha dimostrato ciò di cui è capace. Ha messo da parte il muso lungo di ieri, ha tirato giù la visiera, affondato il piede e via, da P22 a P5. E alla fine ha parlato ai microfoni della Rai in italiano, con il sorriso e confermando di crederci. In fondo ci sono state domeniche ben peggiori… Forza, un po’ di entusiasmo non può che far bene agli uomini di Maranello, specie a quelli che lavorano (e tanto) dietro le quinte!
Barbara Premoli