L’Oasi Capo Mele, sulla costa ligure di Ponente, è una spiaggia che non si limita a offrire il massimo del comfort ai bagnanti alla ricerca di un luogo fuori dalla massa per vivere la vacanza balneare, ma grazie alla sensibilità e alla ricerca del suo gestore Livio Lovisone, è diventata una sorta di giardino sul mare. Un’oasi dove grazie alla collaborazione con l’Università di Genova e la Provincia di Savona e la ex Comunità Montana sono state reimpiantate alcune specie autoctone rare. Si tratta delle principali psammofite e in particolare del prezioso Giglio di Mare. Un tempo questo giglio era l’abitante indiscusso degli arenili e delle dune più selvagge. A seguito dello sviluppo del turismo balneare e alla conseguente creazione delle spiagge attrezzate queste piante endemiche sono via via andate scomparendo. Il Giglio di mare (in greco Pankràton – che significa tutta forza – Maritimum proprio per la sua bellezza e rarità è stata dichiarata “specie vegetale protetta” (Legge Regionale 9/1984 e 28/2009). L’Oasi Capomele è uno dei pochissimi luoghi in Italia e l’unico in Liguria, dove si possono ammirare queste piante, oltre al Giglio di Mare (o Giglio che nuota) nascono oggi spontaneamente anche il Papavero delle spiagge, il Finocchio selvatico e l’Erba Kali.
Livio Lovisone, architetto torinese, ha creato la spiaggia destinata al turismo balenare uscendo dai classici canoni e dal binomio “lettino-ombrellone” dando origine ad uno spazio in armonia con la natura e con le sue leggi. Un’ambiente pensato per il benessere del turista, della flora e anche degli animali. Una delle aree dell’Oasi Capo Mele, infatti, è destinata all’accoglienza degli amici a 4 zampe, per cui lo stabilimento balneare ha ricevuto, tre anni fa, il riconoscimento ufficiale da parte dell’allora Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla.
All’oasi Capo Mele il benessere di animali e padroni è una priorità, ed è per questo che ogni cane che entra nella spiaggia ha a disposizione la doccia bau, acqua per dissetarsi, spazi per correre, tutto il necessario perché il padrone possa pulire dopo i bisogni fisiologici dell’animale, e perfino la possibilità di fare un bagno in mare nel rispetto delle direttive previste dalle ASL e dalla Protezione Animali.
Redazione MotoriNoLimits