Pirelli fa ritorno in Australia per il primo round del Campionato Mondiale eni FIM Superbike che si correrà sul circuito di Phillip Island, una piccola isola 150 km a sud di Melbourne. Poco più di un anno fa, nel dicembre 2012, il circuito ha subìto un grosso intervento di “maquillage” che ha visto la prima riasfaltatura della pista in 14 anni e, nonostante Pirelli abbia già assaggiato il nuovo asfalto lo scorso anno senza difficoltà particolari, questo sarà comunque un fattore da non sottovalutare. Il primo appuntamento per i piloti però è quello con i test ufficiali di inizio stagione del lunedì e martedì che precedono le gare di domenica 23 febbraio.
Due le novità più importanti per la stagione alle porte: l’introduzione della sottoclasse Superbike EVO all’interno della classe regina del Campionato e il nuovo format relativo alle prove libere cronometrate e alla Superpole.
Pirelli nel corso della stagione fornirà il proprio contributo per mantenere alta la competitività del Campionato anche tramite, in alcune gare, una fornitura pneumatici differenziata tra Superbike e Superbike EVO.
Phillip Island vs gli pneumatici: l’impegnativa “Southern Loop”
Una peculiarità del circuito di Philip Island è la famosa “Southern Loop”, la parabolica più lunga tra tutte le curve presenti nei circuiti del Campionato Mondiale eni FIM Superbike che presenta un raggio medio-largo permettendo una percorrenza a gas pieno, con un angolo di piega fisso e per un lungo lasso di tempo. Lo pneumatico è costretto a lavorare a lungo con sforzi meccanici localizzati su una fascia di battistrada molto piccola e proprio nella zona di utilizzo continuativo, si registra un innalzamento termico locale che causa una perdita di aderenza sull’asfalto che a sua volta, a causa dello sfregamento tra battistrada e manto stradale, determina un ulteriore aumento di temperatura per attrito ed un’abbondante asportazione di materiale. Questo aumento esponenziale ed incontrollato di temperatura è in grado di generare una decomposizione termica della mescola (l’ormai noto blister).
La particolarità del tracciato di Phillip Island è quindi quella di generare al contempo sia uno stress meccanico che uno stress termico a cui gli pneumatici sono costantemente sottoposti, soprattutto sul lato sinistro. Il circuito offre inoltre diverse curve veloci che hanno un impatto importante sull’anteriore a livello di usura per via del nuovo asfalto.
Le soluzioni Pirelli per le classi Superbike e Supersport
Viste le peculiarità del circuito, per il primo round del Campionato Pirelli porta sia per la classe Superbike che per quella Supersport alcune soluzioni di gamma a cui si affiancano delle soluzioni di sviluppo studiate ad hoc per l’Australia. In totale sono 5626 gli pneumatici portati da Pirelli per le due classi per test e weekend di gare. Sia in Superbike che in Supersport l’obiettivo dei test è quello di confrontare soluzioni posteriori con due differenti profili. Ecco perchè per i test di oggi e domani la classe Superbike avrà a disposizione al posteriore due soluzioni di sviluppo medio-morbide, la S1633 e la S1635, che si distinguono per avere due profili differenti. La S1633 si basa sulla soluzione di riferimento nel round di Phillip Island del 2013, progettata con struttura e materiali interni differenti per mantenerne le temperature d’esercizio particolarmente basse, la S1635 ha invece un profilo diverso studiato per distribuire gli sforzi, le pressioni e le spinte e offrire così una impronta a terra migliorata. All’anteriore le slick scelte da Pirelli per i test prevedono due SC2, quella di gamma e la R753 già portata lo scorso anno a Phillip Island, Monza, Portimão, Imola, Mosca e Istanbul.
Per quanto riguarda la Supersport, al posteriore alla SC1 di gamma Pirelli affianca la S1660, soluzione di sviluppo in mescola medio-morbida che adotta il profilo utilizzato nel 2013 nelle gare di Istanbul e Jerez de la Frontera. All’anteriore invece SC1 e SC2 di gamma.
In base ai risultati dei test i team saranno poi in grado durante il weekend di gara di orientare le proprie scelte su diverse soluzioni che tra di loro si distinguono per la durezza della mescola pur adottando uno dei due profili visti nei test.
Il ricordo di Giorgio Barbier: correva l’anno… 2001
“Era il 2001, anno in cui Pirelli tornava a competere nel Campionato Mondiale Superbike dopo un’assenza dopo 9 anni”, ricorda Giorgio Barbier, Racing Director di Pirelli Moto. “Prima dell’inizio della stagione il primo passo fu quello di cercare un bravo pilota per il nostro rientro, su suggerimento di Ducati la scelta ricadde sul giovane Steve Martin, pilota australiano molto promettente già vincitore dell’Australian Superbike nel 1999. Quell’anno il Campionato partiva a marzo a Valencia, per poi spostarsi in Sud Africa alla fine del mese e in Australia, a Phillip Island, dove il round si disputò domenica 22 aprile. Il tempo era pessimo, ricordo perfettamente che il tunnel che portava al paddock era completamente allagato e per uscire dal circuito fu necessario aprire i cancelli in fondo al rettilineo facendo passare tutti i mezzi sull’erba completamente fradicia, con tutte le difficoltà che questo comportò. Per questo stesso motivo quel giorno si corse solo Gara 1 mentre Gara 2 fu cancellata a causa dell’abbondante pioggia. Steve Martin, che correva con il numero 99 e la Ducati 996 RS del team DFX Racing, partiva dal 12° posto in griglia. Fu una gara emozionante corsa sotto la pioggia: nel corso del primo giro Steve era già passato in quarta posizione e per i primi due giri sembrava potesse agguantare i primi 3 piloti, poi giro dopo giro iniziò a perdere terreno a causa di un malfunzionamento della sua Ducati che iniziò a funzionare a un solo cilindro e Steve terminò la gara nella stessa posizione da cui era partito. Il risultato non lo premiò ma per alcuni giri ci regalò un bellissimo sogno proprio nell’anno del nostro ritorno nel Campionato delle derivate di serie. Ora Steve ogni weekend ci racconta le emozioni della Superbike dalla sua cabina di commento!”.
Barbara Premoli
Le statistiche 2013 Pirelli per Phillip Island:
• Numero totale di pneumatici portati da Pirelli: 3580
• Numero di soluzioni (asciutto, intermedia e bagnato) per la classe Superbike: 6 anteriori e 7 posteriori
• Numero di soluzioni per la classe Supersport (asciutto, intermedia e bagnato): 4 anteriori e 6 posteriori
• Numero di pneumatici a disposizione di ogni pilota Superbike: 36 anteriori e 38 posteriori
• Numero di pneumatici a disposizione di ogni pilota Supersport: 24 anteriori e 33 posteriori
• Best Lap Awards Superbike vinti da: Michel Fabrizio (Red Devils Roma), 1’31.323 (Gara 1, 7° giro) e Eugene Laverty (Aprilia Racing Team), 1’31.168 (Gara 2, 20° giro)
• Best Lap Awards Supersport vinto da: Kenan Sofuoglu (MAHI Racing Team India), 1’33.283 (15° giro)
• Temperatura in Gara 1: aria 27° C, asfalto 47° C
• Temperatura in Gara 2: aria 26° C, asfalto 48° C
• Velocità massima raggiunta dagli pneumatici Pirelli in gara: 320,5 km/h, Michel Fabrizio in Gara 1 al 3° giro