Mentre la Ferrari in Ungheria è chiamata a dare risposte concrete alle ultime prestazioni opache, continuano a tenere banco le voci di un ambiente poco sereno e avvolto da diversi dubbi. Nei giorni scorsi c’è stato un incontro per provare a riportare Ross Brawn a Maranello, ma il tecnico inglese ha declinato l’invito. “La reazione del tecnico di Manchester, che in stile Ferrari dice di non essere stato contattato, a mio avviso lascia una ‘finestra’ aperta”, commenta Gian Carlo Minardi su www.minardi.it parlando dell’attuale situazione della Gestione Sportiva di Maranello. Un’esperienza nel motorsport lunga oltre 35 anni, fa dell’imprenditore faentino una voce come sempre attendibile. “In questo momento all’interno della Ferrari manca uno spirito di gruppo”. Per le prossime settimane sono attesi importanti cambiamenti all’interno della Gestione Sportiva, che riguarderanno non solamente i tecnici, ma anche il Team Principal. “Il contratto con James Allison è in fase di conclusione amichevole tramite un accordo aziendale che eviterà al tecnico il gardening leave. Inoltre si sta trattando la fuoriuscita anche di Maurizio Arrivabene. In questo momento non si capisce chi sia la guida”, prosegue l’ex-team principal e fondatore dell’omonima scuderia faentina.
Marchionne al comando
“Non vedo come Marchionne possa addossarsi l’intero reparto corse, nonostante sia un manager di grandissima esperienza. Gestire un team di F1 è un lavoro impegnativo che richiede 15-16 ore di lavoro giornaliere. E’ fondamentale vivere a contatto col reparto corse in prima persona e non per sentito dire. Solo in questo modo ci si accorge della reale situazione. Sono convinto che la Ferrari abbia tutti i mezzi (tecnologici, finanziari e le risorse umane) per rinascere. Bisogna però sistemare le figure nei posti giusti”. In questo momento però vengono meno le alternative valide.
La Ferrari terza forza del Mondiale
A inizio stagione gli uomini di Maranello avevano dichiarato con fermezza di aver raggiunto la Mercedes, mentre la realtà parla di una Ferrari alle spalle anche della Red Bull. “Bisogna restituire credibilità al progetto Ferrari. Un tempo Maranello era il punto di arrivo per meccanici, ingegneri e piloti. Oggi invece il vento è cambiato. Lo stesso Vettel ha avuto contatti con i vertici Mercedes. Sono il primo a voler sentire suonare forte l’Inno di Mameli, ma al momento lo vedo difficile. Oggi si stanno evidenziando le difficoltà emerse fin dalle prime gare, nascoste dai piazzamenti e dalle dichiarazioni. In realtà, in quel momento, i risultati erano frutto di una mancanza degli avversari che in questi ultimi mesi hanno saputo crescere, come la Red Bull, che si è interposta tra Maranello e la Mercedes”.
2017 già compromesso?
La situazione di stallo potrebbe compromettere la stagione 2017, ancora prima del suo inizio. Il progetto della nuova monoposto è già avviato. “Il 2017 sarà caratterizzato da importanti cambiamenti tecnici. Sarà quindi importante indovinare il progetto, ma con questa situazione di incertezza è difficile capire a chi sarà affidato e chi lo seguirà”.
Redazione MotoriNoLimits