Alzi gli occhi verso i soffitti o verso le grandi vetrate della struttura in cui si svolge la Fiera e ti rendi conto che Automotoretrò non è la solita mostra-scambio di auto d’epoca. Intanto siamo a Lingotto, dove stand e allestimenti occupano lo spazio un tempo fucina della più grande azienda italiana e questo basterebbe già per far alzare le antenne. Ma soprattutto, il Salone torinese del motorismo storico – tenutasi quest’anno dal 7 al 9 febbraio – è una vera e propria festa che mette tutti d’accordo, grandi e piccini, giovani “smanettoni” e nostalgici di quel periodo epocale per i motori che è stato il Novecento.
Una manifestazione dinamica e vitale che, a differenza di altre, è in grado di abbracciare tutti gli ambiti della passione per le due e le quattro ruote con l’evidente successo di pubblico che quest’anno ha toccato il tetto dei 50.000 visitatori, il 16,5 % in più rispetto il 2013. Merito della formula: non solo auto d’epoca con annessi ricambisti e venditori – riuniti sotto il nome, appunto, di Automotoretrò – ma anche sport, rally e tanto tuning sotto l’egida di Automotoracing.
Partiamo da questa manifestazione che ha attirato una quantità sorprendente di giovani e giovanissimi che hanno fatto della ex-struttura olimpica Oval una maxidiscoteca su quattro ruote, soprattutto grazie alle stranissime e originalissime vetture “tuningzate” tutte gomme superibassate e subwoofer grandi come le campane del Duomo di Milano. Accanto a loro, appassionati di moto customizzate con gli stand che profumano di pelle e vecchia America e tutto ciò che concerne il mondo delle corse, dai rally alle varie formule per monoposto fino ai campionati regionali – di cui si è svolta la premiazione sabato di tutte le categorie – e nazionali.
Più tradizionale ma sempre succulenta di novità invece, la kermesse dedicata allo storico, svoltasi nei tre padiglioni della Fiera egregiamente gestita dal GL Events che ha attivamente partecipato anche all’organizzazione dell’evento. In 32 edizioni, l’appuntamento è diventato uno di quelli irrinunciabili per il nord Italia non solo perché è il primo dell’anno ma soprattutto per la qualità e l’interesse dell’esposizione dei gioielli che si potevano vedere nei 90.000 mq di spazio, saggiamente riempiti dal patron Beppe Gianoglio e dall’instancabile Alberto, suo figlio, fautore di Automotoracing.
Quest’edizione, il tema trainante sono i 60 anni della gloriosa Mercedes-Benz 300 SL, da tutti meglio conosciuta come “Ali di Gabbiano”, soprannome derivato dalla particolare apertura delle portiere verso l’alto che, grazie alla linea fortemente bombata, assomigliavano alle ali spiegate dell’uccello marino: esposti 6 splendidi esemplari di tutte le serie (coupé e roadster) realizzate tra il 1954 e il 1957 (sigla di progetto W198). Una vettura diventata un’icona di lusso e charme senza tempo: la sua valutazione ufficiale parla di 400.000 € che può anche raddoppiare in caso di versioni perfette o dal notevole passato sportivo.
Presenti poi numerosi registri di marca e modello. Lancia ha esposto le piccole Aprilia e Augusta; Fiat la geniale 600 Multipla; Peugeot ha ripercorso invece un’importante pagina sportiva della casa francese, quella dei rally con l’esposizione di quattro modelli: 204 Gr 2 del romagnolo Andrea Bussandri , una 104 Gr 2 del 1980 ufficiale Peugeot Italia, una 205 Rallye Gr A e la modernissima 208 R2; Land Rover, presente assieme ai suoi cugini del Discovery Camel Trophy e del Range Rover Classic; Autobianchi, con l’interessantissima esposizione di molti modelli della sua produzione, dalla Bianchina alla Y10 passando per Primula e A112.
Infine Alfa Romeo, presente con il club Duetto che esponeva quattro splendidi e rossissimi esemplari di ogni serie della spider di Arese più famosa. In Fiera poi, numerosi club di tutta Italia, uno su tutti il sempre animato 500 Club Italia. Presente anche la torinese GTT con il bellissimo autobus a due piani Viberti CV 61, utilizzato durante le manifestazioni di Italia ’61 per il centenario dell’Unione e oggi restaurato dalla Atts che si occupa dei veicoli storici – su gomma e rotabili – dell’azienda municipale di trasporto.
Fra le due ruote, notevole la retrospettiva sulle Harley-Davidson al centro del padiglione 3, mentre interessante la presenza del mondo del design grazie agli stand di IED, con il prototipo osservatissimo Alfa Romeo Gloria e con la retrospettiva sullo stilista Francis Lombardi.
I leggendari 100 anni di Maserati sono invece stati festeggiati nello stand ASI con due splendidi esemplari fra i più belli della produzione: una Mistral e una Ghibli SS.
Nello stesso stand, esposte anche due vere chicche come un Mosquito, poco più che una bicicletta motorizzata, e il kart DAP con cui un giovanissimo Ayrton Senna mosse i primi passi nella leggenda.
Discreta poi la possibilità di fare affari – anche se sembra che le auto in vendita siano sempre le stesse ma comunque di buona qualità – e ampissima l’offerta di ricambi e di tutto il settore automobilia, dai libri alle stampe, dall’abbigliamento fino al modellismo di ogni genere e misura. Grazie ad Automotoretrò, Torino torna quindi a essere capitale dell’auto, generando emozioni che solo una grande festa dei motori può dare.
Luca Marconetti