Oggi Fabrizio Pirovano è tornato nel suo Autodromo dove amici e tifosi l’hanno salutato per l’ultima volta. Era un suo desiderio, perché questa era la sua casa, il suo mondo, la sua carriera, le sue vittorie più belle. Un pomeriggio carico di emozioni, un tributo festoso che ha coinvolto migliaia di motociclisti, proprio come voleva il Re di Monza. Ve lo raccontiamo attraverso le parole dell’amica Alessandra Perego e le immagini sue e del fotografo Maurizio Rigato (Autodromo di Monza).
***
Oggi l’Autodromo aveva un che di diverso, la gente che entrava era composta, silenziosa… sai quando si sente la tensione prima di una grande gara? Ecco cosi… Il parcheggio al Paddock 2 si riempie di macchine e al Paddock 1 vedi moto… e moto… e ancora moto. Il box 10 è aperto e la gente è cordiale, silenziosa e rispettosa, puoi entrare e girare… e vedi la moto da cross… e poi vedi gente più a destra, verso il centro del box e allora vai e si apre uno squarcio improvviso e il Piro è lì… con la sua poltrona, le sue foto e c’è il suo casco… Sei al cospetto del re… come un tuffo al cuore… Poi eccolo il rombo… la moto accesa e le “bimbe” che sgasano… un brivido sulla pelle di tutti i presenti.
Oggi è stato tutto così: un tuffo al cuore quel rombo, il girare e trovarti davanti una o l’altra moto con intorno facce più o meno conosciute. E ti trovi lì un popolo di gente comune che si saluta e si racconta. Amici di sempre, altri li conosci di vista perché amici di amici o figli di amici, forse solo incrociati al bar. Tra i vari Claudio, Marco, Valeria. poi ti giri e sei accanto a Max, Melandri, Meda, Beltramo, Troy… E tanti altri, loro lì come noi, loro tra la folla, uguali a noi, lì come noi per lui.
Quell’uomo che ci faceva saltare le reti, che ci faceva emozionare e urlare, il campione dagli occhi azzurri dai quali il cielo ha preso il colore, quell’uomo sorridente, disponibile, vero, che ha vinto tanto e, come ha detto Meda, ha vinto anche contro il bastardo. Quell’uomo che ha vinto in pista e fuori, per il quale siamo corsi a casa dal lavoro, abbiamo saltato il pranzo, per salutarlo lì dove nessuno mai è stato salutato, ma dove lui regnava e allora il suo “castello” si è aperto per il popolo del re… del Re di Monza.
Alessandra Perego