Ieri sera, 30 gennaio, nel corso di una bellissima e affollata serata che si è tenuta presso Binario 7 a Monza, gli amici, i colleghi, i rappresentanti delle Istituzioni monzesi e la cittadinanza hanno festeggiato l’80° compleanno di Tino Brambilla, grande pilota e personaggio monzese che in una carriera durata più di 2 decenni, a cavallo tra anni ’50 e ’60, ha dato lustro allo sport motoristico di Monza.
Davvero lunghissimo l’elenco di piloti e di sportivi intervenuti, Giacomo Agostini, Fabrizio Pirovano, Virginio Ferrari, Andrea De Adamich, Bruno Giacomelli, Nando Cazzaniga, Patrizio Cantù, Gimax, Wainer Mantovani, John Gentry, Pino Pica e Peo Consonni, quest’ultimo oltre che discepolo e amico del Tino anche suo meccanico fin dai tempi della cosiddetta “Università della Birona”, dal nome della via in cui era situata la mitica officina dei fratelli Brambilla nel quartiere Cazzaniga di Monza. Presente anche il giornalista Guido Meda, appassionato di Rally e voce ufficiale fino alla scorsa stagione del campionato MotoGP.
Erano poi presenti il Sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, accompagnato dal consigliere comunale Silvano Appiani, mentre l’Automobile Club Milano era rappresentato dai Consiglieri Bruno Longoni ed Enrico Radaelli, quest’ultimo anche delegato CONI e presidente dell’Associazione Amici dell’Autodromo e del Parco.
Non poteva certo mancare una delegazione dell’Autodromo Nazionale Monza, rappresentato dal Dott. Alfredo Grandi, direttore Comunicazione e Immagine della pista monzese e dall’Avv. Federico Bendinelli, che ha anche portato a tutti i presenti e in primo luogo al festeggiato i saluti del Presidente
dell’Automobile Club Milano Carlo Edoardo Valli e dell’Amministratore Delegato della SIAS Fabrizio Turci. Nel corso della serata sono stati proiettati video e immagini originali, che sono stati anche spunto per una carrellata di ricordi e di aneddoti per i quali Tino e Vittorio Brambilla,
insieme al loro gruppo di amici, andavano famosi in tutta la città. Ancora oggi vengono infatti ricordate alcune delle loro “imprese” extrasportive, a cominciare da quando il Tino se ne partì da Monza con una Guzzi V7 con Doro Lucchesini praticamente seduto sulla targa posteriore, per andare a vedere il fratello Vittorio che correva a Vallelunga in Formula 2. Inutile dire che il circuito romano fu raggiunto in meno di 3 ore e mezza.
E la serata è filata via così, veloce tra un ricordo e l’altro, tra un racconto e una testimonianza di quella che è stata un’epoca d’oro per lo sport monzese e italiano, una velocità che è stata una scelta di vita e una filosofia che Tino Brambilla non ha mai tradito, neppure per un istante.
Del resto, a dargliene atto e a rendergliene merito è stato il grande affetto con cui i suoi amici e la sua città hanno voluto essergli vicini per festeggiare questo ulteriore, importante traguardo della sua vita, amici che Tino ha ripetutamente ringraziato con commozione, soprattutto ricordando le avventure condivise con il fratello Vittorio, prematuramente scomparso qualche anno fa.
Certamente Tino ha rappresentato al meglio un mondo dei motori un po’ guascone, e incline a quelle che oggi verrebbero considerate delle “bravate”, ma che allora assumevano un sapore completamente differente, un atteggiamento candidamente liberatorio e controcorrente.
Ma non va dimenticato che Tino Brambilla, anzi i Brambilla erano anche dei grandi professionisti, le cui doti e le cui competenze erano ampiamente riconosciute e apprezzate da tutti i più grandi costruttori di automobili, a cominciare da quell’Enzo Ferrari che teneva in grande considerazione i pareri del pilota monzese circa le auto da corsa che uscivano da Maranello, o dal Conte Agusta che lo volle pilota ufficiale e per il quale Tino corse 6 anni, raccogliendo numerosi successi e titoli iridati.
E puntualmente queste sue doti gli sono state ancora riconosciute nei messaggi di auguri che sono stati letti ieri sera, e che sono stati inviati da personaggi del calibro di Frank Williams e di John Surtees, pluricampione del Mondo di motociclismo e Campione del Mondo di Formula 1 nel 1964, con la Ferrari, anch’egli, come Tino, ugualmente bravo a destreggiarsi sia con le due che con le quattro ruote. Anche l’intervento del Sindaco Roberto Scanagatti ha evidenziato la carriera sportiva di Tino Brambilla, e del fratello Vittorio, accomunati anche nell’aver saputo portare e valorizzare nel mondo il nome di Monza.
E’ stata poi la volta di alcuni regali, consegnati a Tino da parte degli amici dell’”Università della Birona”, da parte del Ferrari Club di Vedano al Lambro, dell’Autodromo Nazionale Monza e della Ferrari, che ha fatto giungere un augurio e un trofeo (realizzato con un’ala della Rossa) del Team Principal Stefano Domenicali, consegnato a Tino dal fotografo Ercole Colombo.
Il tradizionale spegnimento delle candeline e il taglio della torta hanno coronato nel modo migliore una serata di intensa amicizia, suggellata da un brindisi con lo spumante ufficiale delle premiazioni dell’Autodromo Nazionale Monza, il prosecco “Dirupo” offerto dall’Azienda agricola Andreola di Farra di Soligo.