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Speciale Formula 1 2025 review

di Barbara Premoli
30 Dicembre 2025
Tempo di lettura: 66 minuti
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Un anno di Formula 1: il film del 2025

E’ stato un anno intenso, una stagione di Formula 1 tiratissima, ricca di colpi di scena, dopo l’Olanda sembrava tutto già scritto e invece ci aspettava un thriller da trattenere il fiati fino all’ultimo metro dell’ultimo GP, sotto le luci e i fuochi d’artificio di Abu Dhabi.

Tutto questo – senza nulla togliere a Lando Norris e alla McLaren – grazie a Max Verstappen, che ha confermato di essere la macchina da guerra che conosciamo, ma con il valore aggiunto in questo 2025 di mostrare un entusiasmo speciale, godendosi ogni gara, credendoci fino alla fine. Certo, in ogni weekend in pista ci sono venti attori, ma senza i suoi 10 podi consecutivi lo show avrebbe sicuramente perso mordente e ne avrebbero risentito anche gli ascolti di una F1 in costante crescita. Due punti, un niente. Un duello fatto di sportività e di abbracci sinceri, di sorrisi ed emozioni, oltre che di competitività ai massimi livelli. Il numero 1 nel 2026 sarà sulla McLaren di Lando, sulla Red Bull l’olandese ha scelto di mettere il 3 e non il 33, e in Isack Hadjar dovrebbe finalmente avere un compagno di squadra con le carte in regola (giovane ma di carattere), dopo aver corso tutta la stagione praticamente da solo.

E, a proposito di 2026, prepariamoci al totalmente nuovo, all’arrivo dell’undicesimo team sulla griglia, la Cadillac, con due piloti “alle prime armi” come Valtteri Bottas e Sergio Perez. E soprattutto a un regolamento tanto atteso e che già fa discutere. Che Formula 1 vedremo? Ne avremo un assaggio nei test in Bahrain e forse anche in Australia il quadro non sarà ancora chiaro. Una cosa è certa: sarà una bella sfida per tutti, in pista e per gli appassionati, in tribuna o davanti alla TV!

Il nostro Speciale è come sempre il nostro grazie a tutti per l’anno vissuto insieme e il primo passo verso quello che ci attende. Grazie ai protagonisti del Circus, da chi sta dietro le quinte ai piloti, ai colleghi con cui si condivide la strada, a ciascuno di voi per l’ennesima conferma dell’attenzione con cui ci seguite. Quando a fine giornata o a fine mese guardiamo le visite, non sono solo numeri, ma la conferma che voi ci siete e che siete parte integrante di MotoriNoLimits, uniti dalla stessa passione. E, dato che questo lavoro è anche vita condivisa, fatta di tanti momenti importanti a livello professionale ma soprattutto umano, concludiamo cercando di imitare il suo “Fucsiaaaaaaa!” gridando “Forza Carlo!”. Senza bisogno di aggiungere altro.

Barbara Premoli

*****

A differenza di quanto crede papà Norris, la stagione 2025 non andrà in soffitta con solo il ricordo del figlio vincitore. Non potremo infatti dimenticare la rincorsa al Titolo di Max Verstappen, battuto di soli due punti, o dell’incredibile harakiri di Oscar Piastri che è riuscito a perdere un Mondiale con oltre 100 punti di vantaggio. La ricorderemo per le controverse papaya rules con l’apice toccato a Monza. Per la doppia squalifica di Ferrari prima e di McLaren poi, per motivi tecnici in Cina e Las Vegas.  Per la pessima stagione della Rossa salvata in parte dal solito Charles Leclerc e sotto le aspettative per Lewis Hamilton, per essere gentili. Da contraltare splendono invece a Maranello i successi a Le Mans e nel WEC. Il 2025 è anche l’addio di Peter Sauber al Circus iridato, dell’uscita di Christian Horner dalla Red Bull  e, sempre a proposito del team taurino, della pensione di Helmut Marko.

Del primo podio di Nico Hulkenberg. Per non parlare del ritorno di un pilota italiano sul podio e, anche se solo nella Sprint, in pole: Andrea Kimi Antonelli ha gettato le basi per quello che tutti noi appassionati dello stivale speriamo possa essere un futuro radioso. È l’anno dell’addio di Imola al Mondiale: vorremmo fosse un arrivederci ma dove sta andando questa F1 lo sappiamo tutti, infatti si parla perfino di un Rwanda GP.

È stato un anno in cui la Williams è tornata finalmente una realtà solida. La stagione di rookies come Isack Hadjar, Gabriel Bortoleto e ci mettiamo anche Ollie Bearman (alla prima stagione completa) che ci fanno ben sperare per il futuro.  L’anno di Adrian Newey con i nuovi colori Aston Martin che fa tremare molti, e del disastro Alpine. L’anno in cui Bernie Ecclestone ha venduto la sua collezione di monoposto perché sì, tutti invecchiamo, anche lui. A guardarsi indietro ne sono successe di cose in questo 2025.

Si conclude un ciclo regolamentare passato dal dominio Red Bull a quello della rediviva McLaren. La pista non ha portato quello che era nelle idee di chi ha redatto i regolamenti. Monoposto critiche, complesse, con finestre di utilizzo pneumatici rompicapo, troppo lunghe, larghe e grosse. Non ne sentiremo la mancanza. Sentiremo invece la mancanza di Eddie Jordan, Andrea de Adamich e Jochen Mass che ci hanno lasciati in questo 2025. Figure importanti della F1 e del motorsport. Queste ultime righe le dedichiamo a loro.

Riccardo Turcato

Le statistiche del 2025


Classifica Campionato Piloti 2025

Classifica Campionato Costruttori 2025

I voti ai 20 protagonisti del 2025

Norris 9: chi vince ha sempre ragione. È riuscito a non darsi mai per vinto anche dopo due batoste come in Canada e Olanda. Aiutato o no dalle papaya rules, alla fine ha sbagliato meno del compagno e a fine anno è stato più in palla. Bravo, treni così passano oggi, domani col cambio regolamentare chissà.

Verstappen 10: è riuscito a tenere vivo il Mondiale fino alle ultime curve quando nessuno avrebbe scommesso un centesimo alla ripartenza dopo la pausa estiva. Ha tenuto assieme il team dopo lo scossone della fuoriuscita di Horner e quando la McLaren sembrava imbattibile. Da buon Freddy Krueger ha tormentato i sogni di Zak Brown e soci… 10, la lode solo se avesse vinto il Titolo.

Piastri 7,5: è incredibile cosa abbia sciupato l’australiano. Colpa delle papaya rules? Di favoritismi interni ? In Azerbajan a muro c’è finito lui, come in Texas ha sbagliato la partenza e a San Paolo è finito fuori. Dopo Monza e quel team radio in cui gli è stato imposto di fare passare Lando non è stato più lui sino in Qatar. Troppo tardi. Peccato, ha sprecato un’occasione che chissà se e quando tornerà. Tornerà perché è forte e si troverà ancora in qualche team vincente, ma oltre 100 punti di vantaggio chissà se mai li rivedrà. Vincere il Titolo alla terza stagione sarebbe stata impresa di notevole portata.

Russell 7: dopo McLaren e Red Bull è lui il protagonista almeno ai punti. Una stagione in cui ha massimizzato il potenziale messogli a disposizione, ma anche, forse, qualche crepa finale nel vedere l’ascesa di Kimi.

Leclerc 8: volenti o nolenti si carica il team sulle spalle ed è l’unica cosa positiva della Ferrari in questo 2025 e i sette podi li ha conquistati tutti lui. Quanto può ancora aspettare la Rossa per le sue ambizioni mondiali? Gli anni passano e altri stanno vincendo quello che lui meriterebbe da un bel po’ di tempo.

Hamilton 4/5: il sogno diventa incubo. Si batte e ribatte ma non riesce a cavare nulla da questa monoposto. Non sembra nemmeno in grande sintonia col team e con la F1 che lo vede meno personaggio del suo solito. Stagione da dimenticare. Sembra Scheckter nel 1980 al passo dell’addio. Ci riproverà nel 2026, ultima chiamata, almeno per mantenere la tuta rossa.

Antonelli 7,5: il mezzo punto in più è perché siamo italiani, dai. Kimi prova tutto nella sua prima stagione. Gioie, la pole, i podi, i dolori, lo stress, la fatica di gestire 24 GP dentro e fuori la pista. Parliamo di un ragazzo giovanissimo che spesso abbiamo trattato da navigato esperto aspettandoci più di quello che poteva dare, ma perché siamo qua vogliosi di rivedere il tricolore là in alto dove merita e dove non arriva da tanto troppo tempo. Lo scotto della prima stagione è pagato, ora si può solo migliorare.

Albon e Sainz 9: hanno riportato la Williams a essere una solida realtà. Con Sainz addirittura a podio due volte e Albon davanti a Carlos in classifica. Hanno lavorato entrambi bene e dato una prospettiva di rinascita al team che fu di Sir Frank.

Alonso 6: Nando aspetta il miracolo Newey per lasciare il Circus con un anno da protagonista se non addirittura col Titolo. Gli anni però passano e non è detto che la nuova Aston Martin sia da subito vincente. Chi vive sperando… a volte gli va bene.

Hulkenberg 7: finalmente il primo podio in carriera, da 19° a terzo a Silverstone. Aveva un compito, non fare danni e traghettare la Sauber verso l’era Audi. Da par suo, ci è riuscito benissimo.

Hadjar 8: ha impressionato tanto da convincere la Red Bull a portarlo in prima squadra al fianco di Max. Che questo sia un bene per lui vedremo, però dalla disastrosa partenza di Melbourne ha saputo riscattarsi alla grande. Il podio in Olanda e altre solide gare hanno mostrato che il ragazzo c’è e può stare tra i grandi.

Bearman 7: vince la sfida interna con Ocon. Il finale di stagione lo vede sugli scudi. E’ stato a volte irruento guidando forse oltre i limiti della monoposto, ma è un altro con cui faremo spesso i conti in futuro.

Lawson 6,5: ha il merito di non essersi perso dopo l’inizio di stagione in Red Bull, quando è stato “retrocesso” in Racing Bulls. Mazzate che, conoscendo l’ambiente taurino, possono essere fatali, invece ha lottato facendosi onore. Il carattere non gli manca.

Bortoleto 7: sprazzi di velocità pura, alternati a gran cappellate, come in Brasile. L’irruenza lo ha fregato ma gli si può insegnare ad andare piano, più difficile il contrario. Non è facile avere come compagno un mastino come Hulkenberg ma non ha sfigurato nonostante i tanti punti di differenza tra i due a fine anno.

Tsunoda, Stroll, Ocon, Gasly, Colapinto 4.5: stagione no. Complessa, dentro a situazioni difficili e monoposto non all’altezza o, nel caso di Tsunoda, orientata più al compagno di squadra. È come sparare sulla Croce Rossa. Da Ocon ci si aspettava di più, Stroll sembra sempre apatico a tutto, Gasly e Colapinto non avevano praticamente una monoposto degna di tale nome.

Doohan SV: o non classicato, come preferite.

Riccardo Turcato

Promossi, bocciati e rimandati del 2025

McLaren è quasi riuscita nell’impresa di non portare a casa alcun Titolo nonostante una monoposto superiore nell’arco dell’anno.

Diciamo che la colpa non era nella monoposto, ma più nella gestione interna del team che, a causa o per fortuna  delle papaya rules, qualche celato malcontento ha portato una situazione con il mondiale Piloti aperto sino alla fine. A parte l’incredibile doppia squalifica di Las Vegas, McLaren chiude questo ciclo tecnico con la vettura migliore del lotto e lo dimostra il titolo Costruttori vinto con largo anticipo. Si vede la mano di Rob Bell, troppo spesso figura dimenticata in questo passo in avanti.

Nessuno avrebbe scommesso qualcosa sul ritorno della Red Bull dopo le idi di marzo interne che hanno portato al licenziamento di Horner e qualche rimescolamento interno. Invece il team ha dimostrato perché ha dominato nelle stagioni precedenti mettendo in pista una monoposto che è stata anche superiore alla McLaren stessa in alcune gare, ma non così lineare e sempre costante. Inoltre Max Verstappen ha sempre corso da solo.

La Mercedes ha chiuso questo ciclo regolamentare come l’ha iniziato. Inconsistenza, condita da gare dove la monoposto era impeccabile. Se pensiamo che di queste la migliore stella a tre punte è stata quella iniziale, quella senza le pance per intenderci, capiamo come in Germania si siano persi nel tempo. 

Chi si è perduta completamente è stata la Ferrari salvata solo da Charles Leclerc. Da un 2024 chiuso a ridosso delle McLaren a sparire il tonfo è stato bello grosso. Monoposto da dimenticare negli annali rossi e a poco sono servite le frasi di Vigna, Elkann o Vasseur, forse pensando che non avessimo gli occhi per vedere quello che era evidente. Magari il prossimo anno prima di tagliare incolpevoli alberi a Fiorano tutti festanti, inneggiando al Mondiale, sarebbe meglio essere onesti su quello che si dà tra le mani al duo di piloti.

Menzione speciale che ci fa piacere scrivere è per la Williams che con Alex Albon e Carlos Sainz è tornata a podio, ha fatto una stagione lineare che la fa uscire da anni di buio e ben sperare per il futuro. 

Per Aston Martin è stato un anno di transizione in attesa che Adrian Newey salvi gli investimenti di Lawrence Stroll. 

Racing Bulls si è comportata bene, a tratti si è perfino paventata l’idea che con Max sopra potesse fare meglio della sorella maggiore. È sempre un team onesto che lavora bene, Isack Hadjar in Olanda è andato a podio. Una realtà solida. 

Haas è come al solito altalenante anche se ha chiuso la stagione sugli scudi con Ollie Berman. 

Sauber al passo d’addio con la ristrutturazione interna fa pensare che abbiano preso la strada giusta ora che dal prossimo anno diventerà Audi. Nico Hulkenberg a podio a Silverstone rimarrà una pietra miliare della storia da ricordare del team.

Scrivere male della Alpine, perché male ha fatto, sarebbe come sparare alla Croce Rossa. Il team ripone tutte le speranze per uscire da questa situazione nel motore Mercedes 2026, a livello tecnico telaistico c’è molta aridità, almeno questo traspare dalla pista. 

Riccardo Turcato

Minardi: “Lando Norris, un Titolo meritato”


Il Mondiale 2025 si chiude con il trionfo di Lando Norris, un epilogo giusto per quanto visto lungo i 24 GP, fino all’ultimo di Abu Dhabi. Il britannico ha attraversato alti e bassi come ogni protagonista del campionato, ma ha saputo ricucire il distacco dal compagno di squadra e imporsi con maturità. Ha vinto la squadra più completa e il pilota che, nell’arco dell’intera stagione, ha dimostrato di meritare questo titolo.

Anche nell’ultima gara Norris è stato protagonista di sorpassi determinanti dopo il primo pit stop. Condivido pienamente la decisione dei commissari di penalizzare Yuki Tsunoda per i tre cambi di traiettoria in fase di difesa, così come quella di non intervenire sui presunti track limits del sorpasso ai suoi danni: la manovra è avvenuta sul rettilineo, senza alcun vantaggio ottenuto. Norris si è semplicemente tenuto più largo per evitare un possibile contatto causato dagli spostamenti del pilota Red Bull. Anche i team radio sono stati valutati correttamente.

Questo risultato conferma quanto la serenità interna a un team incida sulle prestazioni. McLaren ha eseguito un weekend impeccabile, così come la Red Bull con Max Verstappen. L’olandese, pur ribadendo il valore dei suoi quattro Titoli mondiali, è stato “vittima” di una fase di tensione interna a metà stagione che ha compromesso il cammino iridato. Con l’arrivo di Laurent Mekies la squadra ha ritrovato equilibrio e ha saputo riaprire la lotta fino all’ultima gara. Piastri chiude terzo in classifica: per l’australiano sono risultati decisivi i due zero raccolti nel corso della stagione.

Prestazione eccellente per Charles Leclerc, quarto al traguardo con una Ferrari che continua però a mostrare un divario difficile da spiegare rispetto a Lewis Hamilton, soprattutto in qualifica. Abbiamo assistito a sessioni tiratissime, giocate sul filo dei millesimi, dove un dettaglio poteva proiettarti dalla prima fila a fondo griglia. In gara Leclerc ha rimontato con solidità, chiudendo in zona punti. Con il cambio regolamentare del 2026, probabilmente assisteremo a uno scenario diverso.

Rispetto alle attese, la Mercedes è mancata proprio nell’ultimo appuntamento. George Russell aveva limitato i danni con il quarto posto in qualifica, mentre resta inspiegabile la prestazione di Kimi Antonelli in Q2 dopo un ottimo Q1. Per il giovane bolognese è stata una stagione di alti e bassi, ma chiusa con un incoraggiante settimo posto nel mondiale Piloti, primo tra i rookie. Nel finale ha acquisito esperienza preziosa nella gestione gara, bagaglio fondamentale in vista del 2026. Davanti a lui c’è un futuro promettente. Per Mercedes si chiude un’era e sarà fondamentale saper interpretare al meglio il nuovo regolamento. Il tempo per respirare è poco: le prime prove del nuovo anno sono già programmate per fine gennaio.

Quella di Abu Dhabi è stata anche la gara che ha salutato la Sauber, pronta a passare il testimone ad Audi. Una stagione in crescita, coronata da punti importanti e dal primo podio di Hulkenberg a Silverstone. Annata significativa [ma in negativo, ndr] anche per Renault, che chiude il suo capitolo in Formula 1 dopo un percorso non semplice con Alpine. Il 2026 si avvicina, e l’attesa è già altissima.

Gian Carlo Minardi

Gruppo Brembo: oltre mille Titoli conquistati nel motorsport

Cinquant’anni di passione, innovazione e adrenalina: il Gruppo Brembo celebra la fine del 2025 raggiungendo un traguardo straordinario, con oltre 1000 Titoli

mondiali conquistati dal 1975 a oggi. L’integrazione delle competenze e delle tecnologie all’avanguardia, ulteriormente rafforzata quest’anno dalla recente acquisizione di Öhlins, consolida la sua posizione di leadership nel motorsport. Nel dettaglio, il Gruppo ha vinto 60 Titoli mondiali nel 2025, considerando tutte le categorie delle due e quattro ruote fornite dai diversi marchi.

Matteo Tiraboschi, Presidente Esecutivo di Brembo: “Nel cinquantesimo anno dal nostro ingresso in Formula 1, abbiamo dimostrato ancora una volta la forza dell’innovazione Brembo: nel 2025 le nostre tecnologie hanno equipaggiato tutte le vittorie in Formula 1 e in MotoGP. Essere al centro di questo successo globale conferma il ruolo del Gruppo come punto di riferimento nel Motorsport e ambasciatore autorevole del Made in Italy.”

Un anno costellato di successi, a cominciare dalla Formula 1: un’emozionante stagione in cui il Gruppo Brembo ha conquistato il Titolo Costruttori e il Titolo Piloti grazie alle pinze freno e alle frizioni AP Racing. In MotoGP, Marc Marquez ha ottenuto il suo storico nono Titolo alla guida della Ducati Desmosedici GP #93, equipaggiata con impianto frenante Brembo, ruote Marchesini, sospensioni Öhlins e frizioni AP Racing.

Nel campionato WorldSBK, Toprak Razgatlıoğlu ha nuovamente dominato con il team ROKiT BMW Motorrad WorldSBK, in sella alla moto dotata di impianto frenante Brembo e sospensioni Öhlins e è ora pronto a compiere il salto nella classe regina.

Da sottolineare anche i risultati ottenuti in Moto2 e Moto3: Diogo Moreira, in sella alla Honda LCR con pinze, pastiglie, pompe freno Brembo e sospensioni Öhlins, e José Rueda sulla Red Bull KTM Ajo, anch’essa dotata di pinze, pastiglie e pompe freno Brembo, hanno entrambi scelto la performance e l’affidabilità garantite dal Gruppo.

Altri notevoli successi sono stati ottenuti anche alla 24 Ore di Le Mans e nel FIA WEC, dove Brembo ha fornito tutti i componenti frenanti, incluso il sistema brake-by-wire, alle Ferrari 499P iscritte dal team ufficiale Ferrari-AF Corse e dal team privato AF Corse.

La forza del Gruppo si manifesta anche nei massimi campionati americani, come l’IMSA, che quest’anno ha riconosciuto Brembo come Official Braking Technology Partner, con numerosi piloti e team che utilizzano componenti del Gruppo. Anche nelle tre principali categorie NASCAR, i sistemi frenanti Brembo/AP Racing e le sospensioni Öhlins offrono performance sicure a velocità estreme, sia sugli ovali sia sui circuiti stradali. Le numerose vittorie ottenute non solo da Brembo, ma anche dai marchi del Gruppo come Öhlins, Marchesini, AP Racing, SBS Friction e J.Juan, confermano la leadership tecnologica del Gruppo nel motorsport.

Dominio totale in Formula 1: tutte le 24 gare del 2025 sono state vinte da vetture equipaggiate con freni Brembo o con freni-frizioni AP Racing. Dal 1975, l’azienda bergamasca ha conquistato 555 vittorie su 875 Gran Premi disputati. L’assoluta supremazia prosegue anche in MotoGP, collezionando nuovi successi: dal 1976, oltre 600 vittorie nella classe regina – 500 cc e MotoGP – testimoniano l’eccellenza di Brembo anche nelle competizioni premium a due ruote.


Pirelli: tutti i numeri della stagione 2025 e le novità 2026

I pneumatici Pirelli di Formula 1, nel corso della stagione appena conclusa, hanno percorso abbastanza chilometri da compiere il giro del mondo otto volte e mezzo. Dalla prima tornata nelle prove libere di Melbourne fino alla bandiera a scacchi di Abu Dhabi, le gomme dell’azienda milanese hanno coperto complessivamente una distanza di 341.099 km. Un dato che testimonia una delle stagioni più impegnative nella storia del campionato, dopo che, lo scorso anno, il calendario è salito per la prima volta a ventiquattro gare. Su altrettante piste, distribuite in cinque continenti, Pirelli ha dovuto garantire prestazioni, affidabilità e adattabilità in condizioni che hanno spaziato dal caldo estremo del deserto arabo al freddo pungente del Nevada.

Nel 2025 la gamma di pneumatici da asciutto, composta da sei mescole, ha coperto il 96% del chilometraggio totale. I due compound più utilizzati, a conferma della loro versatilità e del ruolo strategico, sono stati la C3 con 93.493 km e la C4 con 91.595 km. Seguono la C5 (66.255 km), la C2 (35.012 km) e, infine, C6 (22.419 km) e C1 (17.368 km), con distanze simili. Le gomme da bagnato hanno coperto il restante 4%: 12.893 km per le Intermedie e 2.064 km per le Full Wet.

In termini di giri, i pneumatici hanno completato 67.094 tornate. Anche in questo caso, la proporzione tra i giri su gomme slick e da bagnato è simile: 64.519 tornate per le prime e 2.578 per le seconde (ovvero circa il 4%). In tutte le gare sono stati effettuati 720 cambi gomme. Il record appartiene al Gran Premio di Spagna: a Barcellona i team si sono fermati ai box 53 volte. Il minor numero spetta invece a Miami con 18 pit stop. Il più lungo stint dell’anno è stato realizzato da Esteban Ocon (Haas) che a Jeddah ha percorso 303 km con un solo set di C3, completando 49 giri. Il pilota francese si è distinto anche a Baku, dove ha coperto 294 km con le C4, confermando la sua abilità nella gestione delle gomme. Pierre Gasly (Alpine) ha invece firmato il più lungo run con la C2, completando 251 km a Shanghai, mentre Lance Stroll (Aston Martin) ha percorso 222 km con la C5 a Baku. Lando Norris e Nico Hülkenberg hanno guidato per 194 km ciascuno con un set di Intermedie a Silverstone. Il più lungo uso continuativo delle Full Wet è stato per 61 km durante il weekend di Las Vegas: 10 giri ciascuno per i due piloti Aston Martin e per Hülkenberg.

La quantità di set di pneumatici forniti da Pirelli nel corso della stagione evidenzia la complessità logistica di un campionato globale. Nel 2025, le squadre hanno avuto a disposizione 6.120 set di slick, tra cui 1.800 treni di C5, 1.580 di C4, 1.400 di C3 e circa 1.900 di gomme da bagnato. Il numero di pneumatici assegnati a ciascuna monoposto, variabile in base al formato del weekend, è come noto stabilito dal regolamento tecnico.

Le temperature, come sempre, influenzano anche il comportamento dei pneumatici. Il valore più alto registrato sull’asfalto durante una sessione è stato di 58,2 °C a Jeddah, nel corso delle FP2, mentre la temperatura dell’aria più elevata ha toccato i 39,1 °C in Bahrain durante le FP1. Le condizioni più fredde si sono verificate a Las Vegas, con 12 °C sulla pista e 11,8 °C nell’aria durante le qualifiche. Limitandosi alle gare, il picco di temperatura dell’asfalto è stato di 55,2 °C a Spielberg, mentre quello dell’aria ha raggiunto i 34,4 °C in Texas. Le temperature più basse sono invece state di 15 °C per l’asfalto a Las Vegas e di 14,3 °C per l’aria a Melbourne.

Le P Zero di Formula 1 non sono state le sole gomme Pirelli a scendere in pista. Il programma Pirelli Hot Laps, che offre la possibilità di girare sui circuiti del campionato a bordo di supercar equipaggiate con pneumatici stradali dell’azienda milanese, è stato organizzato quest’anno in sette eventi. I fortunati passeggeri hanno completato 2.528 giri in 32 sessioni, utilizzando dodici modelli di auto di sette diverse case. Al volante si sono alternati 69 piloti, da protagonisti attuali come Fernando Alonso, Max Verstappen, George Russell, Oscar Piastri, Kimi Antonelli e Oliver Bearman, a giovani talenti emergenti come Paul Aron, Arthur Leclerc, Chloe Chambers e Jak Crawford. Hanno partecipato anche ex campioni del mondo e vincitori di gare come Mika Häkkinen, Jenson Button, Ralf Schumacher e Pedro de la Rosa, insieme a specialisti dell’endurance e del GT, a testimonianza dell’ampiezza e del prestigio del programma.

Un altro numero rilevante riguarda un’attività oltre la pista. Una show tyre, donata da Pirelli e autografata dai piloti di Formula 1, è stata battuta all’asta da RM Sotheby’s nell’ultimo fine settimana di gara, durante l’Abu Dhabi Collector’s Week, per 31.200 dollari. Il ricavato è stato interamente devoluto alla fondazione Make-A-Wish UAE, che contribuisce a trasformare in realtà i desideri di bambini affetti da gravi malattie. Dalle temperature estreme alla complessità delle scelte strategiche, fino alle sfide logistiche e al programma Hot Laps, la stagione 2025 ha confermato ancora una volta il ruolo cruciale di Pirelli come partner globale di Formula 1.


Pirelli svela i pneumatici 2026 di F1, nuovo design e mescole

Pirelli conclude la giornata di test collettivi con la gamma 2026

Regolamenti F1: guida alla rivoluzione tecnica del 2026

Adesso che la stagione 2025 è archiviata, è il momento di concentrarci sul futuro e sui termini concordati per definire i punti chiave dei nuovi regolamenti F1 2026. L’intento è quello di evitare confusione e termini tecnici non precisi, consapevoli che un linguaggio semplice, più obiettivo e significativo è preferito dai fan, vecchi e nuovi. È importante che la nuova natura tecnica del regolamento venga rispettata e articolata correttamente, in modo che i nuovi termini siano utili e accurati per fornire analisi e commenti in pista. F1 ha consultato un’ampia gamma di fan nuovi, occasionali e affezionati per capire quale tipo di terminologia li avrebbe aiutati a comprendere meglio le caratteristiche chiave del nuovo regolamento. Questo ha incluso l’utilizzo di sondaggi di terze parti e della nostra community di 50.000 fan, “Fan Voice”, oltre a confronti con la FIA, i team di F1 e altri esperti tecnici per finalizzare e concordare i termini da usare in pista.

Come cambiano le monoposto nel 2026

Il 2026 è un momento importante per la F1, che vedrà l’aggiornamento sia del telaio sia delle power unit, nella più grande revisione dei regolamenti nella storia di questo sport. Queste modifiche sconvolgeranno l’ordine e creeranno nuove emozioni, offrendo al contempo gare ricche d’azione. Di seguito un riepilogo di quello che ci aspetta.

Telaio e aerodinamica

• Più piccole e leggere: passo ridotto di 200 mm (a 3400 mm), larghezza di 100 mm (a 1900 mm), larghezza del fondo ridotta di 150 mm e peso minimo ridotto di 30 kg (a 770 kg), il tutto progettato per rendere le vetture più agili e reattive.
• Deportanza ridotta: deportanza complessiva ridotta di circa il 15-30% grazie alla rimozione dei tunnel del fondo a effetto suolo.
• Resistenza ridotta: resistenza complessiva ridotta fino al 40%.
• Aerodinamica attiva: alettoni anteriori e posteriori mobili sostituiscono il sistema di riduzione della resistenza aerodinamica (DRS) per configurazioni ad alta e bassa deportanza, consentendo maggiore aderenza e velocità dove i piloti ne hanno più bisogno.
• Pneumatici: rimangono i cerchi da 18 pollici, ma i pneumatici anteriori sono più stretti di 25 mm e quelli posteriori di 30 mm, riducendo la resistenza aerodinamica e riducendo al minimo il peso.

Power unit

• Ripartizione ~50/50: passaggio a circa il 50% di combustione interna (ICE) e il 50% di potenza elettrica.
• Ibrido semplificato: MGU-H rimosso; potenza MGU-K aumentata significativamente (da 120 kW a 350 kW) per
migliorare i sorpassi e la velocità in rettilineo.
• Carburante sostenibile: le vetture utilizzeranno carburante sostenibile avanzato senza influire sulle prestazioni.

Il pilota al centro

In questa nuova generazione, i piloti hanno più potere che mai nelle loro mani. Decisioni critiche sull’impiego, la rigenerazione e il risparmio energetico impongono loro una responsabilità ancora maggiore. Capire come utilizzeranno e implementeranno questi nuovi elementi strategici sarà fondamentale per garantire il massimo apprezzamento delle loro capacità e della loro abilità in gara. Di seguito, illustreremo come presenteremo queste nuove funzionalità a fan e stakeholder, assicurandoci che i nostri contenuti, emittenti, portavoce, sostenitori e appassionati di questo sport siano tutti allineati su un linguaggio comune che metta il pilota al centro della scena. 

Come sono state apportato queste modifiche

Abbiamo sviluppato questi termini in collaborazione con la FIA, i team e gli ingegneri. Abbiamo poi testato la nuova terminologia su un gruppo di tifosi nuovi e tradizionali per comprenderne e ascoltarne le opinioni. Questo ha incluso l’utilizzo di sondaggi approfonditi di terze parti e della nostra community di 50.000 fan “Fan Voice”. Vogliamo evitare espedienti e termini tecnici, consapevoli che un linguaggio semplice, più obiettivo e significativo è preferito dai tifosi, vecchi e nuovi. È importante che la nuova natura tecnica del regolamento sia rispettata e articolata correttamente, in modo che i nuovi termini siano utili e accurati nel fornire analisi e commenti. 

Riassunto della nuova terminologia

OVERTAKE MODE (MODALITÀ SORPASSO)
• Funzione: consente ai piloti entro un secondo da una vettura che precede di utilizzare una potenza extra per effettuare un sorpasso. Sostituisce il DRS e facilita i sorpassi in pista, essendo uno strumento strategico da utilizzare in una sola volta o distribuita su un giro.

BOOST MODE (MODALITÀ BOOST)
• Funzione: si tratta dello strumento di distribuzione dell’energia gestito dal pilota tramite il Sistema di Recupero dell’Energia (ERS), da utilizzare in modo offensivo o difensivo a seconda della posizione in pista. Fornisce al pilota la massima potenza dal motore e dalla batteria con la semplice pressione di un pulsante, indipendentemente dalla posizione in pista.

ACTIVE AERO (AERODINAMICA ATTIVA)
• Funzione: Angolazioni regolabili dinamicamente degli elementi delle ali anteriori e posteriori in specifiche sezioni ad alta velocità, progettate per le modalità Curva e Rettilineo. Consente un’adattabilità strategica e massimizza il pieno utilizzo della potenza della vettura grazie a una maggiore aderenza in pista.

RECHARGE (RICARICA)
• Funzione: i piloti possono ricaricare la batteria con l’energia recuperata in frenata, durante l’accelerazione alla fine dei rettilinei e persino in curva, dove viene applicata solo una parte della potenza.



Colpo d’occhio sul 2026

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