Lewis Hamilton vive il GP di San Paolo quasi come una gara di casa. Il pilota britannico, che ha la cittadinanza onoraria brasiliana, torna sempre con piacere nel Paese più grande del Sud America. Molti momenti chiave della sua carriera sono legati a Interlagos, e il suo legame con questo circuito è profondo. “Quando ho avuto il mio primo videogioco di Formula 1, la stagione partiva proprio da Interlagos, quindi mi sono affezionato subito a questa pista. Qui ho visto vincere il mio idolo Ayrton Senna e, quando sono arrivato in Formula 1, ci ho perso un titolo, ma l’anno seguente ne ho vinto uno all’ultimo giro, anzi, all’ultima curva. Posso quindi dire che questo tracciato lo sento particolarmente mio e spero di fare bene alla mia prima volta qui in rosso”. Commentando le ultime gare, Hamilton si è mostrato fiducioso: “Beh, credo che abbiamo fatto davvero tanti progressi negli ultimi due mesi. Ora dobbiamo solo continuare a spingere nella stessa direzione anche qui in Brasile e vedere cosa riusciremo a ottenere. La squadra è unita e lo spirito è ottimo”.
A Lewis è stato chiesto anche un pensiero su Robert Kubica che, assieme a Phil Hanson e Yifei Ye, si gioca il titolo Piloti del WEC al volante di una Ferrari, contro l’altro equipaggio del Cavallino Rampante – quello della 499P #51 di James Calado, Alessandro Pier Guidi e del pilota di riserva della Scuderia, Antonio Giovinazzi – oltre che con un team Porsche. “Faccio il mio in bocca al lupo alla Ferrari. Per quanto riguarda Robert, lo conosco fin dai tempi del kart e ha vissuto un percorso di vita straordinario, ben oltre la sua carriera da pilota. Sono certo che, se non fosse stato per quell’incidente nei rally, avrebbe potuto vincere un Mondiale di Formula 1. Vederlo ora lottare per un titolo così importante nell’endurance non può che rendermi felice”.



















