Una qualifica interminabile – record di bandiere rosse, innumerevoli bandiere gialle e un po’ di pioggia – ha prodotto l’ennesima pole di Max Verstappen, che non aveva mai ottenuto il primato sul giro secco su questo tracciato. Il pilota della Red Bull è riuscito proprio all’ultimo a superare Carlos Sainz: 1’41”117 per l’olandese, 1’41”595 per lo spagnolo della Williams. Per Verstappen è la sesta pole nella stagione e la quarantaseiesima nella carriera. Per la Red Bull le pole sono in totale 109, la prima a Baku.
Carlos Sainz occuperà una posizione nella prima fila della griglia per la quindicesima volta nella carriera (6 pole) mentre quello di oggi è il miglior risultato in qualifica per Liam Lawson, terzo col tempo di 1’41”707. Al suo fianco partirà Andrea Kimi Antonelli (Mercedes), quarto a un centesimo di ritardo dal neozelandese.
Nella terza sessione di prove libere la pista si è presentata decisamente in condizioni peggiori rispetto alla giornata precedente a causa della pioggia caduta nella notte e, soprattutto, del vento che portava molto sporco sull’asfalto. Il livello di grip è migliorato in maniera considerevole durante i sessanta minuti. Così come accaduto venerdì, le squadre hanno cercato di preservare il più possibile i tre set di Medium a disposizione, tanto che soltanto un pilota (Stroll) ha usato la C5. Sei piloti – le coppie di Alpine, Haas e Racing Bulls – hanno usato anche le Hard oltre alle Soft, con la C6 unica scelta da tutti gli altri 13 piloti.
In qualifica, le temperature sono state sensibilmente inferiori rispetto a FP3, con quella dell’asfalto scesa di oltre 10 °C (da 35 a 24 °C). Inoltre, la pioggerellina caduta a tratti e il vento hanno rallentato ulteriormente le prestazioni, tanto che il tempo della pole è di poco inferiore a quello più veloce registrato ieri in FP2. Molto equilibrata – ed è una circostanza eccezionale – la distribuzione dell’utilizzo delle mescole fra Soft e Medium in qualifica: 166 i giri percorsi con la C6, 162 con la C5.
Mario Isola, direttore motorsport Pirelli: “Una qualifica assolutamente fuori dalla norma, sia per la lunghezza che per l’utilizzo delle gomme. Sapevamo che in termini di prestazione complessiva la differenza fra C5 e C6 era molto ridotta e variabile da vettura a vettura se non, addirittura, da pilota a pilota. Il calo delle temperature con cui i piloti hanno dovuto fare i conti in qualifica, determinato anche dall’allungamento della sessione, ha reso ancor più labile la differenza di rendimento e quindi soggettiva la preferenza fra le due. Anzi, la prima impressione è che con un asfalto più freddo la Soft sia stata la mescola più redditizia, nonostante le aspettative che si erano create ieri.
Dal punto di vista della strategia, i gara l’opzione nettamente più veloce è la sosta unica, con Medium e Hard che saranno le grandi protagoniste, al netto ovviamente delle eventuali neutralizzazioni. Per quanto riguarda la Soft il suo utilizzo in gara è improbabile ma non da scartare a priori, magari da chi vorrà fare un primo stint corto per poi mettersi a girare in aria pulita e arrivare fino alla bandiera a scacchi. Ovviamente, un primo stint con la Medium o con la Hard consente una maggior flessibilità, visto che non è da escludere – ne abbiamo avuto un assaggio oggi, sia nelle qualifiche che nella gara di F2 – che ci siano neutralizzazioni. Quello che è certo è che sarà una gara molto incerta, vista anche la griglia abbastanza diversa da quelle cui siamo stati abituati quest’anno”.























