La “stabilità” in un Paese africano che vuole ospitare la F1 è una considerazione importante, ha sottolineato il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem. In una intervista alla rivista olandese Formule 1, a Ben Sulayem è stato ricordato che qualche tempo fa aveva espresso la sua preferenza per il Ruanda, se la Formula 1 volesse completare il suo campionato del mondo aggiungendo l’Africa. “No, non per il Rwanda, per l’Africa”, insiste il capo della FIA. “Credo ancora che abbiamo bisogno di più squadre e più gare, ma i piloti vengono da me e mi dicono ‘Per favore, niente più gare’. Ma l’Africa come continente è sempre stata in qualche modo dimenticata. Sono orgoglioso che l’anno scorso, per la prima volta nella storia della FIA, abbiamo tenuto l’Assemblea Generale in Rwanda.”
Finanziamenti a parte, tuttavia, un problema per il Rwanda è la stabilità politica, così come le presunte violazioni dei diritti umani. “Sì, si può andare in quella direzione“, ha detto Ben Sulayem. “Quando si parla di Medio Oriente, abbiamo quattro GP e spesso si parla di diritti umani e di sports washing. Bene, ma a inizio mese eravamo al GP di Gran Bretagna il cui title sponsor è la Qatar Airways. Quindi non ha senso. Sono un sostenitore dell’Africa. Se stiamo considerando una sede in Africa, seguiremo la nostra normale procedura e considereremo attentamente il lato finanziario e la stabilità finanziaria. Poi esamineremo attentamente anche se c’è stabilità in altre aree del Paese in questione“.
Il Sudafrica, in particolare Kyalami, sembra essere attualmente in una posizione più forte rispetto al Rwanda, con la FIA che promette persino di rilasciare lo status di Grado 1 per la F1 per il circuito se verranno fatto gli aggiornamenti. Il ministro dello sport sudafricano Gayton McKenzie ha detto in parlamento questa settimana che un incontro chiave con la Formula 1 si terrà entro due settimane, con il coinvolgimento anche di sostenitori del settore privato. “A chi dice che il Paese non può permettersi di ospitare la Formula 1, io dico che il Sudafrica non può permettersi di non farlo“, ha dichiarato. Il ministro ha sottolineato che diversi Paesi che ospitano gare di Formula 1 stanno cercando disperatamente di trovare il modo di rimanere in calendario: “Ne vedono il valore e non può essere definito un campionato del mondo se non include un intero continente.”



















