Oscar Piastri ha vinto il GP di Spagna, completando un weekend pressoché perfetto per lui e per la sua squadra: a parte FP1, dove è stato Lando Norris il più veloce, il pilota australiano è sempre stato in cima alla classifica di ogni sessione, inclusi i tre segmenti della qualifica. Per Piastri è il settimo successo in Formula 1, il quinto in questa stagione, nonché il secondo hat-trick (vittoria, pole position e giro più veloce della gara). La McLaren arriva a quota 196 vittorie, di cui nove in questo Gran Premio. Grazie al secondo posto di Lando Norris, la squadra britannica ha ottenuto la 52° doppietta della sua storia: era dal 2000 – quando vinse Mika Hakkinen davanti a David Coulthard – che non accadeva su questo tracciato. Sul terzo gradino del podio è salito Charles Leclerc, al suo 46° piazzamento fra i primi tre, il primo in questo Gran Premio. Per la Ferrari è il terzo podio della stagione, il numero 39 in questa gara.
Al via la maggior parte dei 19 piloti (Stroll non ha preso parte alla corsa) ha scelto la Soft per il primo stint: dieci hanno montato un set usato, otto uno nuovo. L’unica eccezione è stata la Red Bull di Yuki Tsunoda, che ha iniziato dalla pit-lane con un set di Medium. La safety-car nel finale ha portato quasi tutti i piloti ad effettuare una sosta supplementare, con i piloti della Red Bull che, in totale, ne hanno effettuate ben quattro, avendo deciso in precedenza di effettuare una strategia su tre stop. Ciò ha portato Verstappen a montare per l’ultimo e quinto stint un set di Hard, riempiendo così di una macchia bianca il riassunto dell’utilizzo delle gomme in gara.
Mario Isola, direttore motorsport Pirelli: “Una domenica molto interessante per quanto riguarda l’utilizzo delle gomme. Così come accaduto lo scorso anno su questa pista, la Soft è risultata la mescola più competitiva, forse anche in misura maggiore rispetto al 2024. In termini di degrado, i dati visti oggi sono sostanzialmente in linea rispetto a quanto avevamo visto nelle prove libere di venerdì: significativo ma gestibile. Anche in termini di usura, sicuramente molto rilevante, non ci sono state sorprese, anche se in diversi stint si è arrivati al limite sull’anteriore sinistra, la gomma più stressata su questo tracciato.
Ci sono stati piloti che hanno percorso più di venti giri con un set di Soft pur partendo col pieno di benzina, altri che sono arrivati a farne trenta e anche di più con uno di Medium. Inoltre, c’è stata la variabile Red Bull, che ha provato a sparigliare le carte con una strategia su tre soste, sulla carta decisamente più lenta. Se con Tsunoda, che partiva dalla pit-lane, non c’era nulla da perdere, con Verstappen è stata una mossa che stava comunque garantendo un podio e permettendo di arrivare al traguardo vicino alle due McLaren. La neutralizzazione finale ha rimescolato la situazione e per Max, autore fin lì di una gara molto aggressiva che lo aveva visto spingere sempre al massimo, l’opportunità è svanita.
Per Pirelli l’impegno su questa pista prosegue anche nelle giornate di martedì e mercoledì prossimi. Grazie alla collaborazione di Mercedes, Red Bull e Racing Bulls, svolgeremo due giornate di test molto importanti in vista del 2026. Nella prima giornata scenderanno in pista George Russell per la Mercedes mentre Isack Hadjar e Liam Lawson si alterneranno al volante di una Racing Bulls. Nella seconda, Kimi Antonelli sarà in pista con la Mercedes mentre Yuki Tsunoda guiderà una Red Bull”.


























