È stato un sabato di prime volte quello vissuto oggi nel GP della Cina. Dopo il primo successo di Lewis Hamilton in una gara Sprint al suo 19° tentativo e il primo anche per la Ferrari, nel pomeriggio, Oscar Piastri – giunto alla sua 48° qualifica – ha assaporato per la prima volta la gioia della pole.
Per la McLaren questa è la pole position #166 nella storia, la terza consecutiva dopo quelle di Abu Dhabi nell’ultima gara del 2024 e di Melbourne otto giorni fa. L’ultima pole della squadra inglese a Shanghai risaliva al 2008: allora ne fu autore Hamilton. Piastri è il quinto pilota australiano a cogliere il primato in qualifica, dopo Jack Brabham, Alan Jones, Mark Webber e Daniel Ricciardo. Il Pirelli Pole Position Award è stato consegnato a Piastri da Aarif Lee (Li Zhiting), cantante, cantautore e attore originario di Hong Kong.
La giornata in pista
La gara Sprint ha visto tutti i piloti partire con un set di Medium usato. La gestione del graining nell’unica, vera opportunità per testare le gomme sulla lunga distanza è stata il tema dominante dei 19 giri, con differenze abbastanza sensibili non soltanto fra squadra e squadra ma anche fra pilota e pilota in pista con la stessa vettura. Il graining è stato leggermente superiore rispetto a quello che si era visto ieri, accelerando l’usura, ma proprio i dati raccolti nella Sprint hanno dato la possibilità a ogni squadra di cambiare l’assetto: gli eventuali effetti sul comportamento dei pneumatici si vedranno poi domani in gara. In qualifica, 15 piloti su 20 hanno effettuato il primo run di Q1 con un set di Soft usato. Durante la giornata la pista ha continuato a evolversi ma con un gradiente inferiore a quello visto ieri. È stato comunque possibile migliorare di ulteriori tre decimi la miglior prestazione cronometrica assoluta nella storia della F1 su questo tracciato.
Mario Isola, direttore motorsport Pirelli: “Una giornata all’insegna dei record. In qualifica abbiamo avuto un ulteriore abbassamento del tempo stabilito ieri e nella Sprint abbiamo registrato – prendendo in considerazione lo stint dei vincitori di oggi e dell’analoga prova dello scorso anno – tempi sul giro di oltre 4 secondi più veloci, pur con temperature significativamente più elevate. Da un anno all’altro registriamo quindi un incremento di prestazioni enorme, di gran lunga superiore rispetto alle simulazioni della vigilia che, val la pena ricordare, sono basate sui dati che riceviamo da tutti i team. È stata quindi una scelta assolutamente logica procedere all’aumento delle pressioni minime di partenza pari a un psi su entrambi gli assi.
Per quanto riguarda la strategia, il livello di degrado ci fa ritenere che la doppia sosta sia una scelta obbligata, con Medium e Hard protagoniste. Pur essendo la nuova Soft abbastanza vicina alla Medium in termini di prestazioni, non pensiamo sia un’opzione valida, nemmeno per cercare di sfruttarne il maggior grip alla partenza. Piuttosto, è possibile che chi si troverà a schierarsi in griglia nelle retrovie possa scegliere di partire con la Hard per allungare il primo stint il più possibile e guadagnare così qualche posizione nel gioco delle soste. In ogni caso, ci sono tutte le condizioni per avere una gara incerta e spettacolare. Ieri nella Sprint Qualifying abbiamo avuto i primi tre piloti racchiusi in 80 millesimi, oggi in 82: un ulteriore segno del grande equilibrio che caratterizza la Formula 1 in questo inizio di 2025”.