È Lewis Hamilton il primo poleman del fine settimana a Shanghai. Il pilota della Ferrari ha conquistato la prima posizione sulla griglia di partenza della Sprint di domani grazie a un exploit in Q3, l’unico segmento della sessione disputato – per regolamento – utilizzando la mescola Soft. Il sette volte campione del mondo ha fermato il cronometro sul tempo di 1’30”849, precedendo di appena 18 millesimi il quattro volte campione del mondo Max Verstappen (Red Bull). Terzo a 80 millesimi, l’australiano della McLaren Oscar Piastri, che era stato il più veloce nel primo tentativo. Il suo compagno di squadra, Lando Norris, era stato a sua volta il più rapido in Q2, stabilendo il miglior tempo assoluto con la Medium (1’31”174), obbligatoria nei primi due segmenti. Così come nella qualifica di Melbourne, anche oggi ben sette squadre nella top 10, a conferma dell’equilibrio che contrassegna questo inizio di stagione.
L’unica sessione di prove libere ha visto tutte le squadre usare solo un set di Medium e uno di Soft, una chiara indicazione della volontà di conservare entrambi i set di Hard per la gara di domenica. L’eccezione è stata l’Alpine che con Jack Doohan ha usato solamente un set di Medium. L’asfalto nuovo ha consentito un abbassamento dei tempi sul giro molto significativo rispetto allo scorso anno, unica edizione del Gran Premio della Cina disputata con questa generazione di monoposto. Peraltro, il tempo di Hamilton è stato inferiore anche all’1’31”095 con cui Sebastian Vettel ottenne la pole nel 2018.
Simone Berra, chief engineer Pirelli: “C’era molta curiosità di vedere come le gomme si sarebbero comportate su un asfalto completamente nuovo. Avevamo ricevuto alcuni dati prima di arrivare a Shanghai e nelle misurazioni effettuate nei giorni scorsi avevamo notato come il livello di rugosità della pista era significativamente inferiore allo scorso anno e la superficie era molto più liscia, senza alcune asperità che in passato avevano caratterizzato alcuni punti del tracciato. Per quello che abbiamo visto oggi, possiamo dire che il livello di grip generato dall’asfalto è davvero sorprendente: raramente accade di osservare un progresso dei tempi – a parità di regolamento tecnico delle vetture – così rilevante come quello notato oggi. La pole di Hamilton è di oltre 5 secondi inferiore al miglior tempo registrato nella Sprint Qualifying dello scorso anno (4”873 se facciamo il confronto a parità di mescola). Siamo arrivati addirittura a scendere sotto il tempo della pole di Vettel di 7 anni fa, quando si correva con monoposto completamente diverse – più leggere di 66 chili. Considerato che la pista è ancora in evoluzione, è possibile che domani vedremo i tempi abbassarsi ancora! Peraltro, dobbiamo tenere presente che con una superficie così liscia le squadre hanno potuto abbassare l’altezza da terra delle monoposto, guadagnando così prestazione.
Con soli 60 minuti di prove libere a disposizione, le squadre non hanno potuto fare dei veri e propri long run con a bordo la benzina necessaria per la gara, come peraltro accade in occasione dei weekend Sprint. Abbiamo visto un livello di graining importante sulla gomma anteriore sinistra, con un conseguente degrado in termini di prestazione ma senza che questo abbia accentuato significativamente l’usura. In termini di tempi sul giro, il degrado della Medium e della Soft sembra essere piuttosto elevato (fra i 2 e 3 decimi) ed è uno dei motivi per cui tutte le squadre hanno deciso di tenersi entrambi i set di Hard, quasi certamente con l’obiettivo di usarli domenica pomeriggio. Domani la Sprint sarà un’ottima opportunità per tutti per effettuare un vero e proprio long run, anche se il carburante imbarcato non sarà quello con cui inizieranno il Gran Premio e per avere così un quadro più chiaro in termini di strategia per la gara. Sulla carta la gomma più gettonata per la gara corta è la Medium. Lo scorso anno Russell provò, con un certo successo, la Soft ma è difficile ipotizzare se qualcuno potrà imitarlo domani”.