76 anni sono pochi per andarsene, ma Eddie Jordan ci ha lasciati. Era stato lui stesso lo scorso dicembre a dire di avere un tumore, oggi la fine. Nato a Dublino, il leggendario proprietario dell’omonimo team era sinonimo di motorsport e F1. Una vita nelle corse iniziata da pilota, prima di diventare il proprietario e il volto del team Jordan. Una lunga gavetta, fino alle monoposto e allo sbarco nella massima formula nel 1991.
Ma il suo nome resterà sempre indissolubilmente legato a quello di Michael Schumacher, infatti fu Eddie a farlo debuttare in F1 proprio nel 1991. A lui si devono altri debutti eccellenti, tra cui quelli di Rubens Barrichello, Martin Brundle, Damon Hill e Jean Alesi. Fu Hill a portare per la prima volta al successo la Jordan nel GP del Belgio 1998, seguito dal compagno di squadra Ralf Schumacher. Nel 1999 le vittorie di Heinz-Harald Frentzen, con pilota e team a sorpresa in lotta per il Titolo, prima del quarto e ultimo successo, grazie a Giancarlo Fisichella nel caotico GP del Brasile 2003. Vittoria assegnata inizialmente al pilota della McLaren Kimi Raikkonen e poi a Giancarlo, con il trofeo consegnato dal finlandese all’italiano nel GP successivo, a Imola, alla presenza dei rispettivi team boss, Ron Dennis ed Eddie Jordan. E che emozione ancora vivissima quel momento sul rettilineo dell’Enzo e Dino Ferrari alla vigilia del GP di San Marino…
Jordan decise di vendere il suo team proprio 20 anni fa, a inizio 2005, e il nome uscì dalla griglia nella stagione successiva. Ma Eddie continuò a essere una presenza per gli appassionati, come commentatore per la BBC prima e poi a Channel 4. Di recente, è stato il manager di Adrian Newey, riuscendo ad accelerare l’uscita dalla Red Bull per assumere il nuovo ruolo in Aston Martin. Ma quando si pensa a Eddie Jordan il collegamento immediato è alla musica: aveva una sua band e suonava la batteria. Un uomo che non si era fossilizzato sulla F1, ma che aveva mille interessi, dal golf alla bicicletta all’arte alla nautica, oltre a varie attività.
“Siamo profondamente addolorati nell’apprendere dell’improvvisa scomparsa di Eddie Jordan”, ha detto il presidente e CEO F1 Stefano Domenicali. “Con la sua inesauribile energia sapeva sempre come far sorridere la gente, restando sempre umile e brillante. Eddie è stato un protagonista di un’era della F1 e mancherà molto. In questo momento di dolore, i miei pensieri e quelli dell’intera famiglia della F1 vanno alla sua famiglia e ai suoi cari“.
A me resteranno tanti ricordi, caro Eddie, nel tuo motorhome a Imola, nei paddock di tutto il mondo, sempre con le tue camicie colorate e il tuo sorriso e la tua disponibilità a fare quattro chiacchiere all’ombra di un motorhome. Non ti dimenticherò e resterai una delle tante presenze che continuerò a sentire quando sarò a un GP. Grazie per avermi concesso il tuo tempo, la tua amicizia, fin dai miei primi timidi passi nel tuo mondo. Ho tante tue foto, anche insieme, ma adesso non ho proprio voglia di cercarle… le foto più belle con te resteranno per sempre i ricordi dei momenti insieme.
Barbara Premoli