Anche se la Mercedes potrebbe fare un bel balzo rispetto a tutti gli altri rivali nel 2026, Toto Wolff sostiene che non è detto che il team ufficiale sarà davanti. Questa settimana Adrian Newey ha detto ad Auto Motor und Sport che c’è una forte possibilità che il prossimo anno la F1 “diventerà un campionato dominato dai motori“, almeno inizialmente quando cambieranno le regole. Questo potrebbe in parte spiegare perché il 66enne ha deciso di lasciare la Red Bull, dato che il team perderà i motori Honda che andranno all’Aston Martin, mentre la Red Bull costruirà le proprie power unit in collaborazione con Ford.
“La Ferrari ha 75 anni di esperienza nel costruire motori e la Mercedes ne ha 30 con la HPP“, ha detto di recente il boss Red Bull Christian Horner. “La montagna che dobbiamo scalare è enorme“. L’ultima volta in cui i regolamenti sui motori sono stati rivoluzionati, nel 2014, con il passaggio dai V8 aspirati alle attuali power unit ibride, la Mercedes e i suoi team hanno dominato i sette campionati successivi. Non sorprende, quindi, che il team boss Toto Wolff dica di non essere preoccupato della rivoluzione 2026: “E’ una sfida davvero interessante. Bisogna fare il lavoro il meglio possibile su tutti i livelli“. Ma, a differenza del 2014, questa volta cambieranno anche i regolamenti telaio in modo radicale: “Un buon motore da solo non basta“, prosegue Wolff. “Perché l’avrà anche la McLaren“. Il team di Woking ha vinto il Costruttori nel 2024, con la Mercedes solo quarta: “Non ci sono più svantaggi da quando la FIA ha standardizzato le mappature motore per tutti i team di un costruttore“, spiega il boss McLaren Zak Brown, “Il motore che usava Lewis non era migliore di quello di Lando. Il team factory ha un solo vantaggio, conosce prima i dati del motore e questo dà loro un piccolo vantaggio iniziale nel mettere insieme il pacchetto“. Wolff concorda sul fatto che il team Mercedes ufficiale non avrà un grande vantaggio se la nuova power unit si dimostrerà dominante: “A quel punto dovremo batterli sul fronte telaio, non abbiamo modo di nasconderci“.