Continua il dibattito tra ministeri e giudici sulle procedure di omologazione degli Autovelox e la cosa altro non fa che creare maggior confusione nel comparto, soprattutto tenuto conto che ordinanze e sentenze di Cassazione hanno valore di “legittimità”. Con la citata “circolare” che, rammentiamo non aver alcun valore giuridico (vedi Consiglio di Stato, sez V, sentenza 15 ottobre 2010 n. 7521, nonché l’amplissima giurisprudenza di Cassazione al proposito emanata negli anni), viene suggerito alle Prefetture di contestare (c/o i GDP e non in Cassazione che potrebbe facilmente respingere l’eventuale ricorso) equiparando, come per anni si discute senza averne ancora trovata la soluzione, i termini approvazione ed omologazione.
Sempre da tale “circolare”, appare chiara a volontà di indirizzare le prefetture in un senso unico, mirante al respingimento di tutti gli eventuali ricorsi in materia di mancata Omologazione degli apparati di misurazione, operazione dunque volta esclusivamente al far “fare cassa” alle P.A. onde poter sanare i bilancio, soprattutto “preventivi” e “in barba” a ogni tipo di riferimento alla sicurezza stradale, quasi come a volersi completamente “disinteressare” dell’incolumità degli utenti della strada! La domanda che più frequentemente viene fatta a Globoconsumatori è: “Come mai queste procedure per l’omologazione, che si trascinano ormai da anni, NON sono state inserite nella recentissima Revisione del CDS ma, si cerca solo e sempre un “escamotage” per aggirare il provvedimento?”. Oppure ancora: “In teoria, non essendo omologati gli Autovelox andrebbero spenti, come mai si emanano Circolari di sentore del tutto differente anzi, che suggeriscono addirittura alle prefetture, come impostare i respingimenti dei ricorsi?”.
Domande di difficile risposta, quantomeno senza rischiare un provvedimento disciplinare se non giuridico! Globoconsumatori invece si pone la domanda: “Perché i cittadini sono i soli a dover rispettare le regole? Che esempio dà la P.A. comportandosi in tale maniera?”.