Un anno di Formula 1: il film del 2024
Ci sono stagioni che passano, appassionano, ma alzi la mano chi può dire in tutta onestà di essersi annoiato in questo campionato del mondo di F1 2024. Sono stati 24 appuntamenti intensi e tiratissimi che hanno visto ben sette vincitori diversi e che ci hanno regalato una stagione ricca di imprevisti, fino alla fine.
Il sempre tanto discusso Max Verstappen si è confermato più che mai l’uomo da battere e quest’anno il quarto Titolo se l’è sudato, proprio come sognava di fare da tempo, lottando con gli avversari in pista e con una monoposto non più dominante come in passato. Il numero 1 è di nuovo suo ed è uscito sulla ruota di Las Vegas, uno dei GP più scenografici e seguiti dal pubblico.
E, anche se da sempre ci si ricorda del pilota che ha vinto, quest’anno secondo noi farà eccezione, perché era dal 1998 che la McLaren non saliva sul tetto del mondo, riportando a Woking il Costruttori. Peccato che qualche debolezza di troppo, dovuta all’inesperienza, abbia frenato la corsa di Lando Norris, sul secondo gradino del podio mondiale davanti a Charles Leclerc.
Una Ferrari che ha fatto sperare i tifosi fino ad Abu Dhabi e che ha chiuso al secondo posto nel Costruttori, a sole 14 lunghezze dai papaya. I Titoli sono sfuggiti anche quest’anno, ma è stata una sconfitta meno dolorosa, con Leclerc e Carlos Sainz protagonisti in pista e non solo. Resteranno indimenticabili le vittorie del monegasco a Monaco e a Monza (oltre a quella ad Austin), così come quelle dello spagnolo in Australia e Messico. Una coppia affiatata e agguerrita e per questo si stenta ancora a credere che a Maranello abbiano scelto di licenziare Sainz per mettere sotto contratto Lewis Hamilton. Certo, innegabili il palmarès, le capacità, la visibilità di cui la Ferrari godrà grazie all’arrivo in rosso del sette volte campione. Ma perché rompere un rapporto consolidato, lanciandosi nell’ignoto? Tutti si fanno le stesse domande: come sarà il rapporto tra i due? Leclerc, cresciuto in Ferrari, accetterà una presenza pesante e che potrebbe anche metterlo in ombra? Hamilton si accontenterà di essere a Maranello – il sogno di (quasi) tutti i piloti e di giocare un ruolo da comprimario? Sempre che la Scuderia dia loro una monoposto competitiva e in grado di lottare per i Titoli.
Ma è stata anche la stagione delle polemiche per le decisioni della direzione gara e tutti – piloti e team boss in primis – chiedono che finalmente ci sia un collegio di commissari fisso, che applichi i regolamenti in modo coerente. Serve chiarezza, per non rovinare lo spettacolo in pista e la FIA è chiamata a decidere, trovando i soldi per pagare chi ricopre questo ruolo, cruciale per gli esiti di weekend di gara e campionati. E magari basta con i castighi dietro la lavagna e i servizi civili per chi, carico di adrenalina, si lascia scappare una parolaccia…
Non ci si è annoiati neppure sul fronte mercato: guardate questa immagine che riassume tutti i movimenti del 2024. Grossi nomi che cambiano casacca – o, per meglio dire, tuta – e tanti giovani che hanno già messo piede in pista e che nella prossima stagione saranno titolari. Una bella svolta, l’inizio di un cambio generazionale. Scelte giuste o azzardate, lo sapremo solo quando a marzo prenderà il via il campionato 2025, l’ultimo prima dell’introduzione dei nuovi regolamenti.
E’ stato un anno intenso e qualcosa ci dice che il prossimo potrebbe esserlo ancora di più. Noi siamo pronti e siamo certi anche voi. Il nostro Speciale è come sempre l’augurio per un nuovo anno sereno ed emozionante, in pista e nella vita. Grazie a ciascuno di voi, per credere in noi e per l’affetto con cui ci seguite e che fa un gran bene, perché la vostra presenza è un carico di adrenalina e CV che ci fa affrontare ogni giorno questo lavoro che è la nostra e la vostra passione.
Barbara Premoli
Sempre Verstappen l’unica certezza
Dove ci eravamo lasciati lo scorso anno in questi giorni? Con Max Verstappen campione del mondo e una stagione dominata dalla Red Bull Racing capace di vincere tutte le gare tranne una.
Lo avevamo scritto che sarebbe stato difficile, quasi impossibile, ripetere tale stagione. Infatti così è stato. Ci siamo ritrovati con una rivoluzione nel Circus con l’unica costante certezza però che resta sempre Max. Campione vero, di quelli che ti fanno sudare ogni centimetro di pista, a volte anche oltre, sporco e cattivo, che si è preso in spalla il team taurino scosso da gossip interni, da un compagno di team alla deriva e dalla perdita del faro tecnico Adrian Newey.
In queste spaccature si è infilata la McLaren che è riuscita a vincere il titolo Costruttori. Non succedeva dal 1998. Una monoposto migliorata sempre più sotto la direzione del nostro Andrea Stella abbinata all’entusiasmo di Zak Brown.
Norris e Piastri hanno fatto del loro meglio. Realisticamente parlando, il mondiale Piloti era quasi impossibile per Lando, ma il duo papaya ha concluso tutti i giri di gara della stagione, ha riportato la McLaren a vincere con costanza più gare in una stagione con molte pole position. E’ mancato Lando in qualche occasione dove poteva essere più ficcante nel confronto diretto con Max, e forse a lui è mancata la McLaren post-Miami a inizio anno, dove Max ha creato quel gap che ha gestito per tutta la stagione. Ma sicuramente crescerà e ne farà esperienza da mettere nel casco. Oscar ha avuto alcuni bassi inspiegabili, ma spesso ci fa dimenticare che è al secondo anno completo di F1. Resta un titolo mondiale Costruttori meritato ed è bene ricordare i tanti italiani che lavorano in McLaren.
La Ferrari ha iniziato la stagione con il botto, confermando Lewis Hamilton per il 2025 e scaricando Carlos Sainz, lasciandolo un anno nel limbo. E’ una decisione che valuteremo da gennaio, intanto guardando al 2024 possiamo dire che, a differenza della McLaren, a Maranello non hanno avuto una monoposto costante nelle prestazioni durante l’arco della stagione e specialmente da metà in poi, quando la Red Bull si è persa. Nulla da recriminare, anzi potrebbe e dovrebbe essere un punto di partenza per il 2025 e dopo qualche anno abbiamo visto i tifosi soddisfatti per quanto messo in pista… Cosa non sempre scontata da quelle parti.
E la Mercedes? Anche il team tedesco nel 2024 è riuscito a risalire la china ritrovando la vittoria e in alcune gare una velocità e costanza che si pensavano ormai perse. E’ vero, se ne andrà Hamilton, però possiamo dire che questa rinascita ci fa ben sperare per il nostro Andrea Kimi Antonelli. Toto crede molto nel nostro pilota e noi dobbiamo che esserne contenti e speranzosi.
Dietro a McLaren, Ferrari, Red Bull e Mercedes c’è stato il vuoto con dei colpi di coda Alpine a fine anno. Non parliamo di cura Briatore per il team francese, ma il riassetto burrascoso ha portato all’incredibile decisione che in futuro si correrà coi motori Mercedes… Un poco come se la Ferrari decidesse di montare i Renault! La situazione è veramente complicata.
Aston Martin è nel limbo in attesa della cura Newey. Gran colpo di Stroll Sr, ma ci vorrà tempo per vederne i frutti… Avrà tutto questo tempo Fernando Alonso? Gli anni passano per tutti. Haas, RB e Williams sono state sparring partner a turno nella stagione, ma i limiti sono quelli evidenti, sia tecnici sia economici. La Sauber, futura Audi, ha smosso la classifica dei punti solo alla fine. Se per Aston Martin fino al 2026 sarà un limbo, per il team attualmente svizzero sarà un vero e proprio inferno, tirando a campare.
A conclusione due ulteriori considerazioni. Il saluto a Daniel Ricciardo. Caro Daniel, ci hai regalato molti momenti belli in questi anni, ma era arrivato il giusto momento di salutare la compagnia, forse anche con qualche gara di troppo, che speriamo non vada a macchiare quanto fatto in precedenza. Non è mai bello ritirarsi, ma facendolo da licenziato praticamente, ancora peggio. Il potenziale da campione del mondo era lì, nessuno lo mette in dubbio, ma le stagioni di F1 sono state piene di potenziali campioni e purtroppo per vari fattori Daniel non è mai riuscito a mettere tutto assieme. Valtteri Bottas non lo possiamo invece salutare perché sarà terzo pilota Mercedes…
Bearman, Colapinto, Lawson, Hadjar, Doohan, mettiamoci anche Antonelli e la futura new entry Bortoleto… Ecco abbiamo ragazzi giovani che siamo sicuri faranno molto bene nelle prossime stagioni. Bearman ci ha dato un assaggio fantastico a inizio stagione quando ha sostituito Sainz. Lawson ci sembra cazzuto, passateci il termine, al punto giusto per dividere il box con Max. Toto ha fiducia totale in Kimi. Colapinto ha convinto (forse si è fatto anche prendere un poco troppo la mano) a bordo di una Williams non proprio stellare. Bortoleto arriverà con tutte le carte in regola per fare bene. Una generazione futura pronta a farsi largo in mezzo ai soliti noti. Era da un po’ che non succedeva… Ma per parlare del 2025 abbiamo tempo. Ormai manca poco.
Riccardo Turcato
“McLaren avvantaggiata per entrambi i Titoli nel 2025″
Va in archivio uno dei più bei campionati di F1, soprattutto per quanto riguarda la seconda parte dove più team hanno portato a casa la vittoria.
La McLaren è tornata alla vittoria iridata, un successo nel campionato Costruttori che mancava dal ’98. Un risultato che rispecchia le forze in campo. Certamente dovranno rivedere alcuni aspetti interni per cercare di non ripetere alcuni errori, ma possono partire da una base già consolidata.Diversamente da Ferrari, Mercedes e, probabilmente, Red Bull, i campioni nel 2025 potranno contare sulla stabilità di progetto e sulla migliore coppia di piloti, a mio parere, proiettata nel futuro. Andrea Stella ha fatto un lavoro eccezionale in questi anni, riportando al vertice un team che era precipitato nelle retrovie. E’ un ragazzo fantastico che ho avuto la fortuna di conoscere e merita questa vittoria che, storicamente, è l’anticamera per lottare nella prossima stagione per entrambi i Titoli. Per questo mi aspetto una McLaren avvantaggiata per il 2025.
Seconda parte di stagione positiva anche per la Ferrari, che chiude questo lunghissimo campionato con un secondo e terzo posto nell’ultima gara e può festeggiare il secondo posto nel Costruttori, pagando solo 14 lunghezze. Purtroppo, in una parte della stagione, avevano perso di vista l’obiettivo principale incappando in alcuni errori che sono risultati determinanti. Il prossimo anno sono attesi a una sfida importante con l’approdo di Lewis Hamilton al fianco di Charles Leclerc.
Alle spalle delle due Ferrari nel finale di Abu Dhabi si sono piazzate le due Mercedes con Hamilton e Russell, davanti al campione del mondo Verstappen, ancora una volta protagonista di una gara solida. Sul contatto con Piastri, sono dell’idea che la penalità di 10” sia stata eccessiva. Era sul cordolo e più in là non poteva andare. Si poteva archiviare come incidente di gara con responsabilità al 50% oppure penalizzare anche l’australiano di casa McLaren. Gara positiva anche per Gasly, ottimo settimo con l’Alpine che chiude al sesto posto, alle spalle dell’Aston Martin e davanti alla Haas, che archivia la stagione con l’ottavo posto di Hulkenberg davanti al “guerriero” Fernando Alonso che continua a vendere cara la pelle.
L’aspetto che ho apprezzato maggiormente di questa stagione è stata proprio l’alternanza al vertice e la capacità di team e piloti di ribaltare la situazione tra una gara e l’altra. Era veramente difficile fare delle previsioni. L’abbiamo visto sia al vertice con Red Bull, Ferrari, McLaren e Mercedes, ma anche a metà gruppo. Alpine è riuscita a raddrizzare la stagione, raggiungendo un risultato quasi insperato fino a poche gare dalla fine, così come la Haas. Ci avviciniamo alla fine di un ciclo tecnico e il 2025 sarà ancora più interessante, oltre alle novità in casa Mercedes con l’arrivo di Andrea Kimi Antonelli e del già citato Hamilton a Maranello.
Gian Carlo Minardi
BREMBO: 700 volte al vertice. Impegno, ricerca e passione inarrestabili
Brembo, leader mondiale nella produzione di impianti frenanti, celebra un 2024 ricco di successi: con 69 Titoli mondiali vinti, l’azienda si conferma leader indiscusso nel settore degli impianti frenanti. Un anno ricco di trionfi, con alcuni momenti davvero memorabili.
In particolare, in Formula 1, Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) ha conquistato il suo quarto campionato mondiale consecutivo, utilizzando pinze e dischi Brembo. Per quanto riguarda gli altri campionati, meritano una menzione il successo di Jorge Martin (Prima Pramac Racing) in MotoGP con l’intero impianto frenante Brembo e le ruote Marchesini e il mondiale WorldSBK in cui è tornato al trionfo Toprak Razgatlıoğlu (ROKiT BMW Motorrad WorldSBK Team). Senza dimenticare le vittorie di Ai Ogura (MT Helmets MSI) in Moto2 a quella di David Alonso (CFMOTO Gaviota Aspar Team) in Moto3.
Il primo campionato mondiale WRC di Thierry Neuville (Hyundai Motorsport) mette in evidenza l’affidabilità e le prestazioni dei sistemi frenanti Brembo nelle competizioni rally, in cui si alternano asfalto e terra. La forza dell’azienda italiana è evidente anche nella Gen-7 Car, dove tutti i piloti e i team utilizzano componenti del Gruppo, come AP Racing, dimostrando la loro affidabilità ad alte velocità sui circuiti ovali.
In qualità di Solution Provider, Brembo si avvale della sua pluriennale esperienza nelle competizioni motoristiche per sviluppare soluzioni tecnologiche innovative e sostenibili. Grazie a un costante processo di ricerca e sviluppo, Brembo è in grado di offrire ai maggiori produttori di auto e moto prodotti all’avanguardia, garantendo le massime prestazioni e sicurezza. Le numerose vittorie ottenute non solo da Brembo, ma anche dalle aziende del Gruppo come Marchesini, AP Racing, SBS Friction e J.Juan, confermano la leadership tecnologica del Gruppo nel settore.
Brembo ha ancora una volta dominato la Formula 1: tutte e 24 le gare del 2024 sono finite nelle mani di vetture equipaggiate con i suoi freni. Dal 1975, l’azienda bergamasca ha collezionato 531 vittorie su 851 Gran Premi disputati, conquistando ben 30 Titoli Piloti e 34 Titoli Costruttori assieme ai team più forti del Circus.
Il dominio incontrastato in MotoGP continua, con successi che si estendono a Moto2, Moto3 e World Superbike (anche con Marchesini). Dal 1978, ben 592 vittorie nella classe regina (500 e MotoGP) testimoniano l’eccellenza Brembo. Per il nono anno consecutivo, tutti i piloti MotoGP hanno scelto le prestazioni e la sicurezza dei componenti prodotti dall’azienda italiana. Con 36 titoli piloti e 37 titoli costruttori conquistati con i top team, Brembo è sinonimo di innovazione e vittoria nel mondo delle due ruote.
Il 2024 consolida il dominio di Brembo anche nel motorsport elettrico. Per la sesta stagione consecutiva, tutte le 22 monoposto full electric Gen3 della FIA Formula E e le 18 Ducati elettriche della FIM MotoE World Cup si sono affidate all’eccellenza dei sistemi frenanti Brembo. Oltre ai già menzionati campionati di Formula 1, Formula E, MotoGP, Moto2, Moto3 e WSBK, è doveroso ricordare anche i campionati WEC, GT, IMSA, EWC, Gen-7 Car, MXGP, Enduro, Trial, Formula 2, Formula 3, WRC, Super Formula, MotoAmerica, Porsche Mobil1 Supercup e tanti altri ancora, per un totale di oltre 700 Titoli mondiali vinti dal 1975 a oggi nelle diverse categorie.
Pirelli: tutti i numeri della stagione 2024
Si potrebbe arrivare quasi dalla Terra alla Luna se si percorresse la strada immaginaria che collega il nostro pianeta al suo satellite usando solo le gomme Pirelli impiegate nei 24 Gran Premi della stagione più lunga della storia della Formula 1. Sono stati infatti 334.942,175 i chilometri percorsi, pari a 65.534 giri, dalla prima sessione di prove libere in Bahrain alla bandiera a scacchi di Abu Dhabi, pari al 94% dei 356.500 chilometri che ci dividono dalla Luna al perigeo.
La distanza percorsa è, fisiologicamente, aumentata rispetto al 2023, visto che sono stati disputati due GP in più (Emilia-Romagna e Cina): i chilometri in più sono stati 27.016,375. Sostanzialmente invariata è stata, invece, la percentuale di chilometri completati sulle gomme slick (93,59%): leggermente in aumento quelli percorsi con le Cinturato Intermediate (dal 5,67% al 5,84%, per un totale di 19.566,862 km), in calo quelli con le Cinturato Extreme Wet (dallo 0,64% allo 0,57%).
Fra le slick, la parte del leone – non poteva essere altrimenti visto che è stata la mescola selezionata a ogni evento – l’ha fatta la C3, con 107.381,319 chilometri, in calo però (dal 36,57% al 32,06%) in termini percentuali rispetto allo scorso anno. Invariata anche la posizione della C4 (23,47%) come seconda mescola più utilizzata mentre per il terzo posto c’è stato il sorpasso della C5 (16,84%) sulla C2 (14,97%), con la C1 a chiudere la classifica anche nel 2024 (5,56%). Su questo dato ha influito anche la decisione di selezionare per due appuntamenti, quelli di Melbourne e Interlagos, un tris di mescole più morbido rispetto all’anno precedente, passando dalla combinazione C2-C3-C4 a quella C3-C4-C5. Da aggiungere al totale ci sono anche i chilometri percorsi coi prototipi (2.306,944), in calo rispetto all’anno scorso: nel 2024 sono stati utilizzati solamente nel cosiddetto in-competition test di Città del Messico mentre l’anno scorso erano stati protagonisti nelle libere del venerdì di tre weekend (Barcellona, Suzuka e, ancora, Città del Messico).
Il primato della porzione di gara più lunga effettuata con lo stesso treno di pneumatici se lo è aggiudicato Pierre Gasly che con l’Alpine a Baku ha percorso 300,150 chilometri (50 giri) con lo stesso set di C3, per quel Gran Premio selezionata come Hard. Il primato di chilometri consecutivi con lo stesso set di C2 va a Charles Leclerc (265,525, pari a 43 giri) a Gedda, quello con la C4 a George Russell (256,949 km, 77 giri) a Monaco, quello con la C1 a Nico Hulkenberg (242,763 km, 57 giri) a Zandvoort e quello con la C5 a Yuki Tsunoda che a Singapore ha percorso 141,820 chilometri di seguito, pari a 28 giri. Il pilota giapponese della Racing Bulls detiene anche il primato del chilometraggio con un singolo set di intermedie (191,844 km), stabilito a Montreal mentre Liam Lawson, suo compagno di squadra nella parte finale della stagione, ha percorso più chilometri di ogni altro (81,871) con lo stesso set di Extreme Wet.
In totale Pirelli ha fornito 8.016 set di pneumatici. Di questi, ben 2.718 non sono mai stati utilizzati. L’applicazione alle gomme da bagnato estremo e intermedie del processo – noto come “strip-and-fit” – che permette di rimettere a disposizione delle squadre in altri eventi le coperture già montate ma non utilizzate ha consentito di risparmiare nel 2024 la produzione di circa 3.500 singoli pneumatici. Sono stati ben 935 (11,66%) i set di slick che, una volta messi sui cerchi, non hanno mai assaggiato l’asfalto. Inoltre, altri 948 set (11,82%) hanno completato da uno a tre giri: per la maggior parte si tratta di treni utilizzati in qualifica o nelle simulazioni del giro cronometrato ma rimane sul tavolo il tema di una più efficiente utilizzazione delle gomme durante il fine settimana di gara.
Di tutti i Gran Premi del 2024, quello del Giappone è stata la gara in cui sono state sostituite più volte le gomme: a Suzuka i pit-stop sono stati 46. Al contrario, la gara con meno cambi gomme è stata quella di Gedda, con 19 soste ai box. Nei fatti, però, la domenica che ha visto meno azione in pit-lane è stata quella del Gran Premio di Monaco. Infatti, la bandiera rossa al primo giro ha permesso a tutti i piloti di effettuare il cambio di mescola obbligatorio per regolamento già durante l’interruzione, con solamente altri sette pit-stop effettivi durante il resto della corsa.
La palma dell’appuntamento più caldo dell’anno – almeno come temperatura dell’aria – l’ha vinta Interlagos, con 35.6 °C gradi la domenica in gara. Sul versante opposto invece c’è stato il fine settimana di Silverstone, con una minima di 10.9 °C, saliti a 13.9 °C in gara. In termini di asfalto, abbiamo registrato delle conferme e delle novità rispetto al 2023: il primato del caldo se l’è aggiudicato l’Hungaroring con 58.6 °C, anche se in gara spiccano i 52.5 °C di Imola, mentre il manto stradale più freddo è stato in assoluto quello di Silverstone (12.8 °C) mentre in gara ha vinto quello di Las Vegas (16.8 °C).
Ad Abu Dhabi cala il sipario sul 2024 ma inizia anche il 2025