È stato Lando Norris l’autore della pole position nella Sprint Qualifying del GP del Qatar. Il pilota della McLaren è stato il più veloce in ognuno dei tre segmenti (per regolamento, i primi due disputati con gomme Medium, il terzo con le Soft), arrivando al tempo di 1’21”012, inferiore di 2”766 alla pole position dello scorso anno e vicino alla pole del 2021 (Hamilton, 1’20”827), stabilita con una generazione di monoposto e gomme teoricamente più performante di quella attuale. Norris ha conquistato per la terza volta la pole nella gara Sprint da quando (2021) questo format è stato introdotto, con la McLaren che arriva a quota cinque. Domina questa classifica Max Verstappen con nove pole su 18 sessioni. Sulla griglia domani pomeriggio Norris avrà al suo fianco la Mercedes di George Russell (1’21”075), mentre in seconda fila si schiereranno la seconda McLaren, quella di Oscar Piastri (1’21”171) e la Ferrari di Carlos Sainz (1’21”281).
La prima e unica sessione di prove libere ha visto la maggior parte dei piloti concentrarsi sull’utilizzo della Medium e della Soft. Hanno fatto eccezione i piloti di Ferrari e Williams, che hanno scelto di usare oggi uno dei due set di Hard disponibili: Sainz e Leclerc hanno anche rodato due set di Medium oltre a fare una simulazione di qualifica con la Soft mentre Colapinto e Albon hanno preferito tenersi tutte e tre le Medium per il prosieguo del fine settimana. La giornata è stata caratterizzata dal vento piuttosto sostenuto, anche se è andato calando col passare delle ore, e da temperature piuttosto inusuali per questa parte del mondo, di una ventina di gradi inferiori a quelle dello scorso anno.
Simone Berra, chief engineer Pirelli: “Una giornata molto interessante e, per certi versi, sorprendente. Il dato più significativo è il progresso in termini di tempo sul giro rispetto allo scorso anno: enorme in FP1, un filo più ridotto ma sempre importante nella SQ. Avendo esattamente le stesse gomme dello scorso anno e un regolamento tecnico sostanzialmente invariato, un abbassamento dei tempi così importante può essere attribuito – oltre al naturale progresso delle prestazioni di questa generazione di monoposto – soprattutto al calo delle temperature ma anche al miglioramento delle condizioni della pista e al fatto che, a differenza, del 2023, in questa edizione del GP del Qatar, ci sono delle competizioni di supporto che girano prima delle monoposto di Formula 1 e rendono la traiettoria più gommata.
Come previsto, le prestazioni sono andate migliorando molto velocemente man mano che le vetture giravano, sia nelle libere che nella Sprint Qualifying. Il livello di graining visto finora è inferiore a quanto ci potevamo aspettare e il degrado prestazionale è molto contenuto. Ciò potrebbe indirizzare maggiormente le squadre verso una strategia ad una sola sosta: sarà importante in questo senso verificare il comportamento delle gomme durante la gara Sprint di sabato, visto che venerdì pochi piloti hanno effettuato dei long run significativi con tanta benzina a bordo. Per la gara “corta” la Medium appare come l’opzione più plausibile, anche se – come già si era visto nel 2023 – la Soft non è assolutamente da scartare, a maggior ragione con queste temperature visto che la C3 ha una finestra di utilizzo ideale con temperature simili a quelle registrate venerdì.
Dal punto di vista dell’integrità dei pneumatici, le prime analisi non hanno fatto emergere alcuna anomalia, a conferma del fatto che le azioni intraprese dalla FIA sui cordoli hanno sortito l’effetto voluto. Ovviamente, sarà importante analizzare i dati dopo la Sprint, quando tutte le vetture gireranno con continuità per un terzo della lunghezza della gara di domenica”.