Il GP di Las Vegas 2024 resterà nella storia, per i tanti sorpassi, la vittoria di George Russell, la doppietta Mercedes ma soprattutto il quarto Titolo di Max Verstappen, grazie al 5° posto conquistato al termine dei 50 giri della gara nel Nevada. Verstappen ha affrontato i 50 giri sapendo cosa doveva fare e quale fosse l’obiettivo, gli bastava tener dietro il rivale al Titolo Lando Norris, cosa che ha fatto, mantenendo la posizione alla prima curva e poi allungando sulla McLaren. A podio dopo la seconda serie di pitstop, l’olandese ha rinunciato a combattere quando le Ferrari sono arrivate dietro la sua Red Bull nelle fasi finali, con Carlos Sainz e Charles che l’hanno passato prima della bandiera a scacchi.
Tutto questo mentre davanti Russell gestiva in modo impeccabile una gara insidiosa, con temperature basse, vento e asfalto scivoloso, tenendo a bada nei primi giri Leclerc, finché il ferrarista non ha avuto problemi di gestione pneumatici proprio causati dalla guida aggressiva, e controllando poi nel resto della gara. Hamilton ha recuperato alla grande dopo la delusione e gli errori in qualifica che l’hanno fatto partire in decima posizione, risalendo il gruppo fino ad arrivare alle spalle del compagno di squadra, che ha conquistato la prima vittoria Mercedes dal GP del Belgio in luglio.
Norris è riuscito a strappare il giro veloce nelle fasi conclusive, chiudendo sesto alle spalle di Verstappen, e matematicamente escluso dalla lotta al Titolo, con Oscar Piastri settimo, dopo aver scontato una penalità per falsa partenza. Ottavo il pilota Haas Nico Hulkenberg davanti alla RB di Yuki Tsunoda, un piazzamento importante per il sesto posto nel Costruttori, specie dopo il ritiro di Pierre Gasly (terzo in qualifica) per problemi al motore della sua Alpine. A chiudere la zona punti Sergio Perez, che porta un solo punto alla Red Bull, davanti all’Aston Martin di Fernando Alonso, alla Haas di Kevin Magnussen, alla Kick Sauber di Zhou Guanyu e alla Williams di Franco Colapinto, partito dalla pitlane dopo il terribile incidente di ieri (e complimenti al team, che è riuscito a ricostruire la monoposto in tempo, facendo l’ennesimo miracolo). A chiudere la classifica Lance Stroll, Liam Lawson, Esteban Ocon e Valtteri Bottas, con Alex Albon ritirato per problemi tecnici sulla sua Williams.
Sarà una notte di festeggiamenti a Las Vegas, per chi ha vinto la gara ed è salito sul podio e soprattutto in casa Red Bull per il quarto Titolo consecutivo del 27enne Verstappen che entra meritatamente nell’Olimpo dei grandi della F1 – e questo campionato è merito suo, perché quando la Red Bull ha smesso di essere competitiva ci ha pensato lui a gestire la situazione, senza perdere la testa, gara dopo gara, anche quando molti altri avrebbero sbarellato. Questo fa la differenza tra un pilota anche top e un campione.
Chi festeggerà di meno, nonostante il risultato in pista, sarà la Ferrari: il terzo e quarto posto la tengono in lizza per il Costruttori, ma dietro le porte chiuse volerà di tutto, perché a Leclerc non è andato giù il comportamento di Sainz (che tra l’altro ha evitato una penalità per aver tagliato la linea bianca) e i team radio sono da paura: siamo stati tra i primi a dire che le sgridate e penalità della FIA per le parolacce erano assurde, capiamo perfettamente che in certi momenti l’adrenalina e la rabbia fanno perdere il controllo, ma oggi abbiamo sentito cose irripetibili, che un uomo come Leclerc non dovrebbe dire e nemmeno pensare e che non hanno giustificazioni. E poi cosa pensava? Che Sainz arrivasse a fine stagione remissivo come un agnellino facendogli da servo muto? Se ha la possibilità se la gioca fino in fondo, fa il suo lavoro, nel team che gli ha dato un calcio e l’ha mandato via. Forse a Leclerc non è chiaro che nel 2025 correrà con un certo Lewis Hamilton, che difficilmente gli farà da scudiero. A meno che la cosa non rientri nel contratto.
Barbara Premoli