Da 17° a primo, con 17 giri veloci nei 69 giri di una gara che sarà difficile da dimenticare: in Brasile Max Verstappen è tornato alla vittoria, dopo 10 gare di digiuno, e l’ha fatto in condizioni meteo variabili e colpi di scena continui, che hanno visto le due Alpine finire sul podio, con Esteban Ocon e Pierre Gasly.
Il caos è iniziato prima ancora del via, quando Lance Stroll si è girato nel giro di formazione, portando alla confusione della procedura di aborted start, con il poleman Norris e diversi altri piloti che sono partiti, mentre altri sono rimasti in griglia, titubanti, per poi partire: Norris, George Russell, Yuki Tsunoda e Liam Lawson saranno investigati dopo la gara per aver violato la procedura di partenza.
Al via del GP, Russell ha preso il comando su Norris, mentre Verstappen ha iniziato subito la rimonta. Col passare dei giri, e la pioggia a dettare legge, una bandiera rossa nel giro 33 dopo l’incidente di Franco Colapinto, poco dopo che in regime di VSC, dopo un lungo di Hulkenberg, Russell e Norris si erano fermati, con Ocon e Verstappen che ne hanno approfittato, prendendosi la prima e la seconda posizione. Ma, dopo un’altra ripartenza – dopo la SC per l’incidente di Carlos Sainz – Verstappen ha preso il comando e da quel momento è diventato intoccabile, tagliando il traguardo con 19.477s di vantaggio e conquistando la sua 62° vittoria in F1 e anche il punto bonus per il giro veloce.
Giornata da sogno per l’Alpine, con Ocon e Gasly che sono riusciti a portare a casa un doppio podio, per cui il team passa dalla nona alla sesta posizione nel Costruttori. Quarta posizione per Russell davanti a Charles Leclerc, con Norris 6° in una gara assolutamente deludente e in cui perde terreno – e ogni speranza – nei confronti del leader del campionato. Settima la McLaren di Oscar Piastri, che scivola però all’ottavo posto per la penalità di 10 secondi per una collisione con Lawson. Promosso in 7° posizione Yuki Tsunoda, con doppio arrivo a punti per la RB, con Lawson nono. Punto finale a Lewis Hamilton – protagonista di giornata dopo aver regalato emozioni a tutti girando con la McLaren di Senna – che è riuscito a resistere agli attacchi finali di Sergio Perez, 11°.
Gara ricca di brividi per Ollie Bearman, che ha portato la Haas in 12° posizione e ha preso anche 10 secondi di penalità per una collisione con Colapinto. Alle sue spalle Valtteri Bottas, davanti agli ultimi classificati, Fernando Alonso e Zhou Guanyu. Ritiri per Sainz e Colapinto, come detto, e bandiera nera e squalifica per Nico Hulkenberg prima della ripartenza della gara, dopo che era stato aiutato dai commissari a tornare in pista. Di Stroll abbiamo detto, ha fatto tutto da solo e ci si chiede sempre più se – papà o meno – meriti un posto in F1, mentre Alex Albon non ha preso il via perché il team non è riuscito a riparare i danni alla sua Williams, riportati nell’incidente in qualifica.
E’ stato un weekend pazzesco, ammettiamolo, faticoso ma pazzesco e, come diceva Ecclestone, la pioggia porta sempre gare spettacolari. Adesso, dopo questa tripletta americana (siamo sopravvissuti agli orari e ai fusi!), prossima gara tra tre settimane a Las Vegas, dove Verstappen potrebbe conquistare il quarto Titolo, arrivando davanti semplicemente davanti a Norris, oggi finito a tappeto e che ha confermato che non è ancora all’altezza di diventare campione. Avrà tempo, ma non quest’anno.
A tre GP dalla fine della stagione, la classifica Piloti vede l’olandese a quota 393, con Norris a 331, Leclerc a 307, Piastri a 262. Nel Costruttori, McLaren a 593, con Ferrari a 557e Red Bull a 544. Ma tutto è ancora in divenire, viste le investigazioni in corso su quanto avvenuto prima della partenza. Una certezza l’abbiamo: piaccia o no, criticato, simpatico o meno, ma la grandezza di Verstappen in pista non si discute. La gara di oggi va vista e rivista, per riassaporare la sua impresa, anche perché non dimentichiamo che la Red Bull di questa seconda parte di stagione è una macchina mediocre, inferiore alla McLaren (che oggi lascia San Paolo da sconfitta, e con troppi errori di Norris, che continua a mancare). Quindi la vittoria di oggi è tutta di Verstappen, forte di piede e di testa.
AGGIORNAMENTO: dopo aver esaminato i fatti e sentito le parti interessate, la FIA ha deciso di dare solo una reprimenda e una multa di 5.000 euro ciascuno a Norris e Russell per l’errore di procedura dell’aborted start. Nessuna penalità per Lawson e Tsunoda, che sono partiti solo perché influenzati dai piloti che li precedevano. Quindi classifiche invariate.
Barbara Premoli