Saranno due McLaren a partire dalla prima fila nella quinta gara Sprint della stagione, in programma oggi on Brasile. Oscar Piastri è stato il più veloce in SQ3, riuscendo a scendere sotto la barriera dell’1’09” (1’08”899) e precedendo di soli 29 millesimi il compagno di squadra Lando Norris. È la seconda volta che il pilota australiano ottiene il primato nella SQ: la prima fu lo scorso anno a Lusail (Qatar), quando poi vinse anche la gara “corta”.
La seconda fila sarà occupata dalla Ferrari di Charles Leclerc (1’09”153) e dalla Red Bull di Max Verstappen (1’09”219). Otto diverse squadre – oltre alle tre già citate ci sono Mercedes con George Russell, Alpine con Pierre Gasly, Racing Bulls con Liam Lawson, Williams con Alexander Albon e Haas con Oliver Bearman – sono in SQ3: sono rimaste fuori solo Sauber, che è arrivata con Valtteri Bottas in SQ2, e Aston Martin, con entrambi in piloti (Fernando Alonso e Lance Stroll) eliminati in SQ1.
Nell’unica sessione di prove libere prevista nel fine settimana sono state utilizzate solamente le mescole Soft e Medium, ad eccezione del consueto rodaggio di un set di Hard effettuato da ciascun pilota dell’Aston Martin. Il lavoro delle squadre ha riguardato principalmente la ricerca del miglior assetto, con alcune squadre che hanno effettuato dei long run, peraltro con diversi quantitativi di benzina a bordo. Durante le due sessioni le temperature sono cambiate in maniera molto significativa, soprattutto per quanto riguarda quella della pista. Se l’aria è arrivata ad un massimo di 31 °C in FP1 per poi scendere a 21 °C alla fine della SQ, quella della pista è crollata addirittura di più di 20 gradi, scendendo dal picco di 57 °C alle 12.15 ai 36 °C delle 16.30, soprattutto per la copertura nuvolosa che nella prova contro il tempo ha impedito al sole di riscaldare l’asfalto nuovo come aveva fatto nelle libere.
Il Pirelli Sprint Qualifying Award è stato consegnato a Piastri da due speciali tifosi e content creator brasiliani selezionati dal promoter della gara: Luca Morelli e Murilo Bellini. I due giovani comunicano la loro passione per la Formula 1 attraverso i social network con un tono leggero e divertente e sono arrivati ad avere già cumulativamente più di 400mila followers su Instagram.
Simone Berra, chief engineer: “Quando si arriva su una pista riasfaltata ci sono sempre tantissime incognite, nonostante le simulazioni siano sempre più sofisticate. Non fa eccezione anche una pista storica come quella di Interlagos, che ha visto il manto stradale totalmente rifatto. Per quanto avevamo visto nelle misurazioni effettuate nei giorni scorsi e nell’odierna attività in pista emergono alcuni aspetti significativi. La superficie è molto liscia – i livelli di rugosità sono sensibilmente inferiori a quelli misurati lo scorso anno – ma sono presenti numerosi dossi che complicano la vita a squadre e piloti. Il livello di aderenza era inizialmente in linea con il passato ma è andato aumentando in maniera molto rilevante man mano che le vetture giravano, com’era peraltro prevedibile. Inoltre, abbiamo visto come le differenze della temperatura dell’asfalto possono oscillare tantissimo, soprattutto in relazione con la copertura nuvolosa. Un’altra incognita – ma quanto sarà rilevante lo scopriremo soltanto nel caso che dovesse verificarsi – è l’aderenza delle vetture sul bagnato. Alla luce delle previsioni meteorologiche – la chance di pioggia è, al momento, significativa per sabato pomeriggio e ancor più importante per domenica – sarà un parametro da tenere in considerazione.
“In termini di comportamento delle singole mescole e delle relative scelte delle squadre in merito al loro utilizzo, abbiamo visto che tutte le squadre si sono tenute entrambi i set di Hard per il prosieguo del weekend. Considerato che la Medium è la gomma nettamente favorita per essere impiegata nella Sprint, è verosimile prevedere per domenica una strategia su due soste con l’utilizzo della Medium e della Hard, sulla falsariga di quanto avvenuto lo scorso anno. Bisogna infatti tener presente che qui abbiamo selezionato mescole uno step più morbide rispetto al 2023, il che significa che la Hard di oggi è la Medium dello scorso anno e la Medium 2024 è la Soft 2023.
“Difficile ipotizzare un utilizzo della C5 – la Soft di quest’anno – che, peraltro, non sembra comportarsi male. Un interrogativo che ci resta da analizzare bene nelle prossime ore è capire come mai la Soft non ha dato nella SQ uno step di prestazione in linea con le previsioni. Detto questo, il miglior tempo della giornata è di 1”723 più veloce di quello stabilito lo scorso anno (Norris in SQ3)”.