Il triplete americano del Mondiale di F1 continua: squadre e piloti si sono spostati dagli USA al Messico dove questa settimana va in scena il quarto GP di Città del Messico all’Autódromo Hermanos Rodríguez.
Il circuito. Situato a 2.250 metri sopra il livello del mare, l’Autódromo Hermanos Rodríguez ha ospitato anche tutte le 19 edizioni del GP del Messico valide per il Mondiale corse fra il 1963 e il 2019. La pista deve il proprio nome ai celebri fratelli Pedro e Ricardo Rodríguez, che hanno esaltato i tifosi di casa sia in Formula 1 (gareggiando anche con la Scuderia Ferrari) che nelle competizioni endurance. Il giro inizia con una volata di 1,2 km con DRS aperto fino alla curva 1, dove i piloti raggiungono velocità ben superiori a 320 km/h prima di frenare per la staccata più importante della pista. Da lì in poi ci sono due complessi di curve tortuose, la 1-2-3 e la 4-5-6. Il secondo settore è caratterizzato da una serie di curvoni in sequenza, destra-sinistra-destra dalla 7 alla 11, che ricordano quelli iniziali del Circuit of the Americas, prima di lanciarsi sul terzo rettilineo con DRS che immette le monoposto nella lentissima sezione dello stadio. Qui una serie di quattro curve tortuose, ormai celeberrima nel mondo della Formula 1, attraversa un campo da baseball con altissime gradinate piene zeppe di tifosi scatenati. Altre due curve strette a destra riportano le vetture sul traguardo in poco più di 78 secondi.
Aria rarefatta. Ottobre a Città del Messico è spesso un mese dal clima piuttosto piacevole per i piloti, con temperature medie stabili sui 24 gradi. Molto meno piacevole è la vita per le vetture: a fare la differenza è l’aria rarefatta dovuta all’altitudine della capitale messicana che impone il pedaggio maggiore alle monoposto sotto il profilo dell’affidabilità poiché tutte le componenti, dalla power unit, ai freni, alle gomme fino a tutti gli impianti installati in vettura, soffrono la carenza di ossigeno e sono a rischio surriscaldamento.
Gomme. Con i suoi lunghi rettilinei e le tante frenate, l’Autódromo Hermanos Rodríguez è considerato un circuito con basso degrado, e per questo i team spesso optano per una strategia a una sosta. Tuttavia, a causa dell’elevata altitudine, i piloti devono fare attenzione a non spingere troppo altrimenti c’è il rischio di surriscaldare le proprie coperture e di essere costretti a una seconda sosta. Lo scorso anno, la maggior parte della griglia è partita con pneumatici Medium prima di passare a gomme Hard dopo un terzo della distanza per poi andare fino in fondo.
Programma. Dopo il weekend con il formato Sprint del Circuit of the Americas, la gara del Messico vedrà il ritorno al formato standard. Si comincia venerdì con le sessioni di prove libere previste alle 12.30 (20.30 CET) e alle 16 (24 CET), quest’ultima della durata di 90 minuti invece dei consueti 60 per permettere a Pirelli di provare la mescola Soft per il 2025. Sabato mattina l’ultima sessione in preparazione della qualifica è prevista alle 11.30 (19.30 CET), mentre le posizioni sulla griglia di partenza saranno assegnate a partire dalle 15 (23 CET). I 71 giri del GP di Città del Messico prenderanno il via domenica alle 14 (21 CET).
Fred Vasseur, Team Principal: “Arriviamo in Messico carichi dopo la doppietta di Austin che è stata un moltiplicatore di motivazione per tutta la squadra. Al circuito Hermanos Rodriguez ci attende una sfida completamente diversa nella quale sarà la gestione della vettura in condizioni ambientali uniche a fare la differenza. L’aria rarefatta che si trova ai 2200 metri di Città del Messico mette particolarmente sotto stress le componenti vettura che necessitano di disperdere calore e quindi impiantistica, freni, power unit e ovviamente anche le gomme. Trovare il giusto bilanciamento tra queste esigenze e la ricerca della miglior prestazione è un esercizio non facile da compiere ma ci siamo preparati bene a casa e siamo pronti a fare del nostro meglio. Dal punto di vista dell’approccio tratteremo questa gara come le precedenti, quindi con la massima concentrazione e cura dei dettagli, focalizzandoci soprattutto su noi stessi. Mi aspetto come al solito livelli molto ravvicinati tra i top team, a fine weekend tireremo le somme e potremo valutare il livello della prestazione offerta come squadra.