Ventesimo round stagionale per la F1 con il GP del Messico, al quale l’anno scorso hanno complessivamente assistito 400.639 persone, di cui 152.668 nella sola domenica. Per offrire un servizio migliore al pubblico, la tribuna chiamata Estadio GNP è stata sottoposta a una ristrutturazione completa. Non è invece cambiato il layout della pista, identico da quando nel 2015 è tornata in calendario.
Secondo i tecnici Brembo l’Autódromo Hermanos Rodríguez da 4.304 metri di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4 perché la scarsa densità dell’aria, dovuta all’altitudine record del tracciato, contribuisce ad un minor rendimento del cooling per dischi, pastiglie e pinze. I piloti usano i freni in 9 delle 17 curve, anche se ne servono in tutte le curve dalla 4 alla 7 comprese. Tre delle frenate sono della categoria Hard e 2 Medium.
Sulle vetture di Formula 1 ogni elemento deve essere ottimizzato, evitando il verificarsi di comportamenti che riducono la performance complessiva. Di solito questa attenzione viene concentrata sulle appendici alari e sulla scocca delle monoposto, ma anche altre componenti possono incidere negativamente. Per esempio, l’utilizzo di una pinza freno tradizionale può comportare la presenza di coppia residua, seppur minima, anche nelle fasi di non frenata. Questa anomalia è stata risolta da Brembo con l’introduzione, sulle pinze, dell’antidrag, un sistema realizzato tramite un perno azionato da una molla torsionale che riduce la coppia residua, cioè lo strisciamento non voluto tra disco e pastiglia, anche in condizioni estreme nelle fasi di non frenata. Nel momento in cui il pilota rilascia il freno, azzerando la pressione dell’impianto, la molla riporta subito le pastiglie nella posizione di non contatto.
La curva più dura dell’Autódromo Hermanos Rodríguez per l’impianto frenante è la prima: le monoposto vi arrivano a 342 km/h e scendono a 112 km/h in 2,68 secondi durante i quali percorrono 141 metri. Lo sforzo richiesto ai piloti è di 4,1 g e il carico che esercitano sul pedale del freno è di 126 kg. La potenza frenante è invece di 2.209 kW. Al primo turno di Libere del GP Città del Messico prenderà parte anche Pato O’Ward, al volante di una McLaren. Il pilota di casa gareggia in IndyCar, campionato in cui vanta 7 successi e piazzamenti di tutto rispetto: nel 2021 chiuse la stagione al 3° posto, nel 2020 e 2023 al 4°, quest’anno al 5° e nel 2022 al 7°. Pato è l’ottavo messicano a guidare una F1, anche se non tutti hanno corso almeno un GP perché Alfonso Celis non è andato oltre le lbere e i test con la Force India.