Eccessiva la punizione per Max Verstappen èer le parolacce dette in conferenza stampa FIA. Questo il parere di Gunther Steiner. Dopo le dichiarazioni del presidente Ben Sulayem sul fatto che i piloti non debbano esprimersi in modo volgare via radio, Verstappen ha testato subito i nuovi dettami, quando giovedì ha definito la Red Bull in specifica Baku “f@@ked”. In seguito ha attaccato il veto alle parolacce, dichiarando: “Scusate per il linguaggio, ma dai, cosa siamo? Bambini di 5 o 6 anni? Anche se davanti alla TV c’è un bambino, dirà comunque parolacce anche se i genitori non vogliono. Quando crescono andranno in giro con gli amici e diranno parolacce. Quindi questa regola non cambia niente“.
Prontamente il tre volte campione è stato chiamato dai commissari FIA, tra cui l’ex-pilota Johnny Herbert, che hanno concluso che il pilota aveva usato un linguaggio “grossolano, rude e offensivo“, punendolo con lo “svolgere dei servizi sociali“. Nel comunicato i commissari sottolineano che Max si è scusato e ha spiegato che le parole usate per lui erano ordinarie. “Anche se i commissari hanno accettato che questo possa essere vero, è importante per chi ricopre un ruolo essere attento quando parla in pubblico, specie quado non è sotto particolari pressioni“, ha aggiunto la FIA. Dopo le libere di ieri, F1TV ha chiesto a Verstappen della penalità e lui ha dichiarato “Non ho parole“, prima di andarsene. Anche alla domanda del giornalista di De Telegraaf ha ripetuto: “Sarebbe meglio se non dicessi niente in proposito. Qualunque cosa dica non merita nemmeno attenzione. Penso sia tutto bizzarro“.
Un altro giornalista ha sottolineato che anche Kevin Magnussen aveva detto parolacce parlando coi media il giovedì. “Non le ha detto in conferenza stampa, questa sembra essere la differenza“, ha commentato l’olandese. “Quindi a quanto pare nel paddock possiamo dire quello che vogliamo“, ha aggiunto ridendo. “La prossima volta non chiedetemi niente in conferenza stampa e poi potremo dire le cose qui“. Quando gli è stato chiesto se la penalità FIA sia un attacco personale, Verstappen ha proseguito: “Non mi interessa e non voglio sprecare energie in queste cose. Ma quando me l’hanno detto sono rimasto molto sorpreso. A quanto pare devo frequentare qualcosa, forse al computer, un corso o cose del genere“. Uno dei protagonisti più noti del paddock per le sue espressioni colorite che l’hanno reso famoso anche nella serie Netflix Drive to Survive, è l’ex-boss Haas Gunther Steiner, che ha le idee chiare sulla questione: “Penso ci siano cose più importanti di cui la FIA debba occuparsi che non proibire le parolacce e i gioielli. La punizione è eccessiva“.