Dopo aver salutato l’Europa, la F1 si sposta nel Caucaso per il GP dell’Azerbaijan, giunto alla settima edizione. A queste va aggiunta la gara del 2016 che prese il nome di GP d’Europa. Il circuito è ricavato all’interno di Baku, la capitale con la minore altitudine al mondo, poiché si trova a 28 metri sotto il livello del mare. Una parte del tracciato circonda la Città Vecchia, dal 2000 riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
Secondo i tecnici Brembo, il Baku City Circuit da 6.003 metri di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4 a causa della presenza di 3 curve iniziali a 90 gradi in cui i freni sono soggetti a grandi sollecitazioni: oltre 1,9 secondi e 150 kg di carico sul pedale l’una. Undici le frenate, di cui 6 della categoria Hard e 3 Medium. In un giro i freni sono impiegati per oltre 19 secondi.
L’Azerbaijan è ricco di petrolio e di gas naturale. Su tutti si erge il giacimento Azeri-Chirag-Deepwater Gunashli, situato a 100 km da Baku e scoperto all’inizio degli anni 70. Oltre che come fonte energetica, a Naftalan il petrolio viene impiegato da cliniche, spa e centri estetici perché avrebbe proprietà antibiotiche e antinfiammatorie. Il petrolio di Naftalan contiene, infatti, frazioni leggere come benzina e cherosene e alte percentuali di sterani, contraddistinti da capacità curative. Uno dei residui della distillazione del petrolio è la pece che costituisce uno dei tre materiali con cui si realizzano i dischi freno in carbonio della F1. In natura il carbonio puro si trova sotto forma di diamante e grafite ma per ragioni di costi questi materiali non vengono utilizzati per realizzare i dischi freno. Al loro posto si usano anelli da 75-80 grammi costituiti da filamenti di rayon, PAN (polimero ottenuto dalla polimerizzazione dell’acrilonitrile) o pece.
La curva più dura del Baku City Circuit per l’impianto frenante è la 1: le monoposto vi arrivano a 328 km/h e scendono a 127 km/h in 2,06 secondi durante i quali percorrono 110 metri. Lo sforzo richiesto ai piloti è di 4,7 g, identico alla curva 3, e il carico che esercitano sul pedale del freno è di 153 kg. La potenza frenante è invece di 2.530 kW. La quarta edizione del GP Azerbaijan, nel 2021, è ricordata per l’incidente di Max Verstappen per il cedimento di un pneumatico, fortunatamente senza conseguenze fisiche per il pilota. A vincere fu il compagno di squadra Sergio Perez mentre secondo giunse Sebastian Vettel: quello fu il 122° e ultimo podio del pilota tedesco in F1, tutti con i freni Brembo. Ma fu anche il primo podio dell’Aston Martin nel Circus.