Max Verstappen domina le qualifiche del GP del Belgio ma a partire in pole sarà un pilota della Ferrari. Era già successo nel 2022 e nel 2023 che l’olandese dominasse in Q3 (632 millesimi di secondo rifilati a Sainz nel primo caso, 820 a Leclerc nel secondo) per poi essere costretto a cedere la pole position – per la cronaca e per la storia – ai due ferraristi a causa di penalità già ricevute per aver superato il numero di componenti tecniche a disposizione in un campionato (la prima volta la power unit completa, la seconda il cambio).
È andata così anche quest’anno, visto che il tre volte campione del mondo è stato nettamente il più veloce nell’ultimo segmento (1’53”159), lasciando a quasi 6 decimi Leclerc (1’53”754) – che partirà così davanti a tutti in gara – ma dovrà partire con dieci posizioni di penalità per aver già montato il quinto motore a combustione interna, uno in più di quelli consentiti dal regolamento. Peraltro, le coincidenze non sono finite qui. Non solo ci sarà un ferrarista in pole per il terzo anno consecutivo ma ad occupare la stessa posizione sulla griglia accanto a lui sarà di nuovo la Red Bull di Sergio Perez, terzo con il tempo di 1’53”765. Anche Lewis Hamilton (1’53”835) partirà dalla stessa fila degli ultimi due anni, confermando domani la terza posizione occupata nel 2023 mentre nel 2022 era quarto.
Quella in Belgio è la 25° pole position in carriera di Leclerc, la terza su questo circuito dopo quelle dell’anno scorso e del 2019, la seconda in questa stagione dopo quella di Monte Carlo. Per la Ferrari è la pole numero 251, la diciassettesima in questo Gran Premio.
La terza sessione di prove libere è stata caratterizzata dalla pioggia, che ha iniziato a cadere una ventina di minuti prima del semaforo verde. Una bandiera rossa dopo una decina di minuti, causata da un’uscita di pista di Stroll, ha praticamente posto fine all’azione in pista, che fin lì aveva visto girare quasi tutti i piloti con gomme intermedie (unica eccezione i due piloti della Sauber che hanno fatto il primo giro con le Extreme Wet). La Direzione di Corsa ha poi riaperto la pista quando mancavano 2 minuti alla fine della sessione solamente per dare la possibilità di effettuare delle prove di partenza.
La qualifica si è svolta integralmente su una pista bagnata, anche se la pioggia è caduta solamente a tratti e non su tutto il tracciato. È stato così fondamentale non solo il talento dei piloti nel guidare in condizioni di aderenza per forza di cose limitata ma anche la gestione dei pneumatici intermedi visto che tutti avevano a disposizione quattro set nuovi: l’unico fra i qualificati alla Q3 che è stato in grado di fare quattro run utilizzando sempre un set nuovo è stato Verstappen mentre tutti gli altri hanno dovuto affrontare almeno un run con un set usato.
Il Pirelli Pole Position Award è stato consegnato a Verstappen da Damon Hill. Il campione del mondo 1996 con la Williams motorizzata Renault ha corso in Formula 1 dal 1992 al 1999 correndo con, in ordine cronologico, Brabham, Williams, Arrows e Jordan. Oltre al titolo iridato, nel suo palmarès figurano 22 vittorie, 20 pole position, 19 giri più veloci in gara e 42 piazzamenti sul podio. Il Gran Premio del Belgio è la gara che ha visto Damon trionfare più volte: nel 1993 e nel 1994 con la Williams e nel 1998 con la Jordan in quella che fu anche la sua ultima apparizione sul podio.
Mario Isola, direttore motorsport Pirelli: “Abbiamo avuto ancora una volta prova di quanto l’estate sia una stagione mutevole qui a Spa! Sia noi sia le squadre, del resto, ce l’aspettavamo che il sabato sarebbe stato dominato dalla pioggia e quindi i dati raccolti venerdì sono diventati fondamentali nella definizione della miglior strategia per la gara che – a prescindere dalla peculiarità dell’estate belga – dovrebbe svolgersi su una pista asciutta.
Rispetto allo scorso anno, il nuovo asfalto ha spostato la bilancia in maniera netta verso una strategia basata su due soste, rendendo inoltre la mescola più dura fra quelle portate qui, la C2, molto più adatta all’utilizzo in gara di quanto non lo sia stata dodici mesi fa a scapito di quella più morbida, la C4. Peraltro, tutte e tre le mescole sono comunque perfettamente utilizzabili, anche perché soltanto quattro squadre – Ferrari, McLaren, Mercedes e Alpine – hanno a disposizione due set di Hard. Sulla carta, la strategia più veloce prevede un primo stint su Medium per poi un doppio stint con le Hard. La logica alternativa è una sequenza Medium/Hard/Medium ma anche le opzioni Soft/Hard/Hard e Soft/Hard/Medium non sono da scartare. La sosta singola è troppo lenta mentre la sosta tripla, pur su una pista dove i sorpassi sono assolutamente possibili, non risulta più veloce, almeno nelle simulazioni. Peraltro, bisogna tenere in considerazione il fatto che le scelte di assetto fatte il sabato – che dovranno essere mantenute per la gara, visto che le vetture sono in regime di parco chiuso – potrebbero anche modificare i rapporti di forza emersi dalle qualifiche.
Da notare come in una qualifica disputata su pista bagnata e lunga sette chilometri i tempi siano molto ravvicinati: non è un caso, ad esempio, che i primi sei piloti sulla griglia di partenza siano racchiusi in appena 430 millesimi di secondo. Certo, c’è un pilota che ha chiuso la Q3 davanti a tutti con quasi 6 decimi di vantaggio sul secondo ma si chiama Max Verstappen…”,