Prima di chiudere i battenti per qualche settimana per il break estivo, come da regolamento FIA, la F1 affronta uno degli eventi storici del Mondiale di F1, il GP del Belgio a Spa-Francorchamps. Questa pista è da sempre una delle più impegnative al mondo – un tempo misurava il doppio rispetto ai 7 km attuali – teatro di duelli leggendari e assolute dimostrazioni di classe da parte di molte stelle dell’automobilismo. Sui saliscendi delle Ardenne hanno vinto campioni come Alberto Ascari, Jim Clark, Ayrton Senna e Michael Schumacher, che proprio qui, nel 1992, ottenne la prima vittoria in Formula 1. Anche Charles Leclerc è salito per la prima volta sul gradino più alto del podio su questo circuito, nella sua prima stagione con la Scuderia Ferrari, il 2019.
Spa-Francorchamps ha debuttato nella prima stagione del Mondiale di Formula 1, e nella sua attuale configurazione misura 7.004 metri e presenta 19 curve che si infilano nei boschi delle Ardenne. Il punto più iconico è il serpentone in salita rappresentato dalle curve Eau Rouge-Raidillion, dove le vetture risalgono un dosso alto 35 metri per poi lanciarsi sul rettilineo del Kemmel. Lì, complice la possibilità di utilizzare il DRS, i piloti si sfideranno ruota a ruota a quasi 300 km/h. In fondo al dritto c’è la brusca frenata della doppia curva Les Combes, che è spesso un luogo di sorpasso durante tutto il fine settimana. Il secondo settore è molto più tecnico e prosegue in discesa verso il curvone Bruxelles, un veloce tornante a destra che richiede un buon bilanciamento meccanico per evitare il sottosterzo. Si continua in discesa verso la curva Pouhon, una velocissima piega a destra che porta a sviluppare 5G di accelerazione laterale. La curva Stavelot segna l’inizio di una sequenza destra-sinistra-destra che esalta le vetture ben bilanciate e poi immette nel terzo settore, dove si torna a spingere al massimo. Blanchimont è una doppia curva a sinistra che viene percorsa in pieno e porta alla chicane finale dove si arriva ad oltre 300 km/h e c’è una decelerazione notevole prima di passare sul traguardo e immettersi nuovamente nella prima curva, uno stretto tornante che può essere percorso con diverse traiettorie prima di lanciarsi nuovamente verso l’Eau Rouge.
Le giornate di pioggia sono una minaccia costante in Belgio, con acquazzoni improvvisi e intermittenti che spesso causano caos durante tutto il fine settimana. Ciò non solo rende le vetture difficili da gestire, ma può anche portare a risultati rimescolati sia in qualifica che in gara, visto che sul bagnato ogni sorpasso può diventare un compito davvero insidioso da portare a termine. Al contrario, quando le nuvole si diradano, le temperature della pista possono schizzare oltre i 30 gradi.
Il GP del Belgio segue il format tradizionale: la prima e la seconda sessione di prove libere si svolgeranno venerdì alle 13.30 e alle 17, mentre sabato le qualifiche delle 16 saranno precedute dalle ultime libere alle 12.30. Domenica il GP del Belgio – che prevede 44 giri – prenderà il via alle 15.
Fred Vasseur, Team Principal Scuderia Ferrari: “Il GP del Belgio chiude un luglio particolarmente impegnativo per la squadra in pista e per tutti coloro che sono al lavoro in fabbrica a Maranello. Il circuito di Spa-Francorchamps ci permetterà di verificare se abbiamo fatto un buon lavoro nelle ultime settimane per mitigare gli effetti collaterali che pacchetto di aggiornamento introdotto di recente ci ha dato nelle curve ad alta velocità. Il bouncing è stato molto ridotto all’Hungaroring, grazie all’evoluzione del fondo introdotta a Budapest e ora vedremo se sarà così anche sui curvoni belgi. I nostri piloti hanno sempre amato questa pista, un circuito in cui l’abilità del pilota può davvero fare la differenza, e proprio qui Charles ha ottenuto la sua prima vittoria in Formula 1 nel 2019. Se mettiamo a disposizione di Carlos e Charles una SF-24 con la quale possono spingere al limite con fiducia, credo che potremo avere un fine settimana competitivo e portare a casa molti punti”.