Con il GP Gran Bretagna la F1 arriva al giro di boa della stagione. Con 58 GP ospitati, il Silverstone Circuit è uno dei tre più longevi del Campionato del Mondo, assieme all’Autodromo Nazionale di Monza e al Circuit de Monaco. La prima edizione risale al 1950, ma in seguito il GP Gran Bretagna fu ospitato anche ad Aintree e Brands Hatch. Nel 2020, invece, il Silverstone Circuit fu teatro di due eventi perché vi corse pure il GP 70° Anniversario con cui si celebrarono i 70 anni del primo round del Mondiale.
Secondo i tecnici Brembo, il Silverstone Circuit da 5.891 metri di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 1 anche se ciò non significa che i freni siano poco importanti. Le 7 frenate comportano un uso dei freni di quasi 10 secondi e mezzo al giro e in due di queste staccate gli spazi di frenata superano i 100 metri.
La Formula 1 è un campionato in continua evoluzione e i componenti frenanti non fanno eccezione. Vent’anni fa, per esempio, le monoposto erano meno sofisticate delle attuali e pertanto anche gli impianti frenanti erano meno complessi, tanto che Brembo si limitava a realizzare tre diversi modelli di pinze, uguali per tutti i team che forniva, il cui uso era legato al circuito che si affrontava. Brembo produceva una pinza ultraleggera per i GP che avevano luogo a Silverstone e Suzuka e che non comportavano un grande sforzo per i freni. Una seconda opzione era la pinza di medie dimensioni che andava bene per gran parte delle piste. Completava il tutto una pinza pesante, necessaria nei tracciati che mettono a dura prova i freni, come Montreal, Spa-Francorchamps e Monza. Da diversi anni invece ogni team dispone di una pinza ad hoc, progettata e disegnata in co-design con Brembo.
La curva più dura del Silverstone Circuit per l’impianto frenante è la 3 in cui le monoposto passano da 279 km/h a 120 km/h in 2,03 secondi durante i quali percorrono 102 metri. Lo sforzo richiesto ai piloti in quegli istanti non è da sottovalutare: 4,4 g è la decelerazione massima a cui sono sottoposti e 136 kg il carico che devono esercitare sul pedale del freno. La potenza frenante è invece di 2.201 kW.
Il GP Gran Bretagna 1998 è passato alla storia per l’incredibile epilogo. Al 43° giro Michael Schumacher superò un doppiato malgrado le bandiere gialle. In quel momento era attardato di 40 secondi da Mika Hakkinen. Poco dopo entrò in pista la safety car, cancellando il distacco e al 51° giro il ferrarista passò a condurre, incrementando il suo vantaggio fino a 22 secondi. Al penultimo giro però gli fu comunicata la sanzione di uno stop-and-go. All’ultima tornata, Schumi prese la corsia dei box e da lì passò il traguardo, salvo fermarsi pochi metri dopo per i 10 secondi affibbiatogli. Una mossa inutile perché la penalità era arrivata fuori tempo massimo. Chissà che il tedesco non volesse godersi un’ultima volta i freni Brembo.
Nei 4 giorni del GP Gran Bretagna 2023, un totale di 480mila persone superarono i cancelli di ingresso. Soltanto il GP Australia del 1995 a Adelaide con 520mila spettatori fece segnare un’affluenza superiore. Per cercare di mantenersi su quei livelli o fare persino meglio, quest’anno il giovedì sera a Silverstone si esibiranno i Kings of Leon, il venerdì Stormzy, il sabato Pete Tong e la domenica i Rudimental. Un vero e proprio festival musicale, anche se gli appassionati probabilmente preferiscono il sound dei motori.