Il Campionato del Mondo di F1 arriva al giro di boa con il GP di Gran Bretagna, dodicesima delle 24 tappe del 2024, dove è iniziata la sua storia, a Silverstone74 anni fa. Fu proprio sulla pista del Northamptonshire, nata nel 1942 come aeroporto militare della Royal Air Force, che il 13 maggio 1950 fu disputato il primo dei 1112 capitoli del suo percorso che ci ha accompagnato fino a oggi. Quel giorno a imporsi fu l’Alfa Romeo di Nino Farina, con pneumatici Pirelli.
Il tracciato è caratterizzato da 18 curve e, con i suoi 5.861 metri, è uno dei più lunghi di tutto il calendario iridato: lo superano solamente Spa-Francorchamps (7,004 km), Gedda (6,175 km), Las Vegas (6,120 km) e Baku (6,003 km). È una delle piste più affascinanti e impegnative, soprattutto per il pacchetto vettura-pneumatici. Alcune combinazioni di curve, come quella dalla 10 alla 14 – Maggotts, Becketts e Chapel –, si percorrono ad alta velocità e generano forze laterali sulle gomme e sui piloti superiori ai 5g: la media di questo dato del tracciato di Silverstone è analoga a quella registrata su piste come Spa e Suzuka. Questo, insieme ad altre considerazioni tecniche, rende ormai una tradizione, confermata anche quest’anno, che le tre mescole selezionate per questa gara siano le più dure della gamma: la C1 come P Zero hard, la C2 come P Zero medium e la C3 come P Zero soft. L’asse anteriore è il più sollecitato e la prevalenza di curve a destra rende l’anteriore sinistra la gomma più soggetta a usura.
L’estate inglese è sempre caratterizzata da un’elevata variabilità delle condizioni meteo ed è un fattore da tenere sempre in considerazione, anche perché i cambiamenti possono essere molto repentini. L’anno scorso la gara si svolse integralmente su pista asciutta, con la Soft come protagonista un po’ a sorpresa: soltanto due squadre non la utilizzarono. La mescola più usata fu comunque la Medium, con cui fu completata la metà del chilometraggio complessivo. La grande maggioranza dei piloti adottò una strategia su un solo pit-stop, anche se in passato la doppia sosta fu un’opzione comunque popolare.
L’edizione 2023 vide il debutto di una nuova costruzione dei pneumatici, una soluzione introdotta da Pirelli per far fronte ad un aumento dei carichi registrato nelle prime gare della stagione superiore alla media delle simulazioni fornite dalle squadre l’inverno precedente. Assolutamente trasparente in termini di prestazione, la costruzione ha dimostrato la sua validità e sarà utilizzata fino alla fine del campionato 2024, pur in presenza di un ulteriore incremento dei carichi generato dalle monoposto di quest’anno pari a circa il 10% rispetto alla fine della stagione scorsa.
Solo due GP sono stati finora sempre presenti nel calendario della massima competizione automobilistica: il GP d’Italia e, appunto quello di Gran Bretagna. Quella che andrà in scena a Silverstone nel fine settimana sarà quindi l’edizione numero 75, la 58° che si svolge su questa pista. La gara è stata infatti disputata dodici volte a Brands Hatch e cinque ad Aintree. Inoltre, Silverstone ha ospitato nel 2020 un Gran Premio intitolato al settantesimo anniversario del campionato.
Nonostante la stragrande maggioranza dei team che hanno corso in Formula 1 abbia avuto o abbia ancora la sede in Inghilterra, la squadra che ha vinto più volte questo GP è la Scuderia Ferrari, prima con 18 successi. Alle sue spalle ci sono la McLaren (14) e la Williams (10). Ferrari prima anche come numero di pole position (16), giri più veloci in gara (20) e piazzamenti sul podio (59). Fra i piloti, il più vincente è Sir Lewis Hamilton, primo in otto Gran Premi di casa, davanti a Jim Clark e Alain Prost, entrambi con cinque successi ciascuno. Il sette volte campione del mondo della Mercedes è primo anche come numero di pole position (7) e piazzamenti sul podio (13) mentre il connazionale Nigel Mansell ha ottenuto il maggior numero di giri più veloci in gara (7).