La 24 Ore di Spa del Centenario termina con il secondo posto della 296 GT3 #51 del team AF Corse – Francorchamps Motors di Alessandro Pier Guidi, Alessio Rovera e Davide Rigon. La squadra, al comando della corsa sino a 48 minuti dalla fine, veniva bloccata da una vettura ferma in pit-lane quando Pier Guidi stava rientrando per l’ultimo rifornimento. Una circostanza che ha impedito alla 296 GT3 di firmare una vittoria che non era in discussione. In classe Bronze sale sul podio la Ferrari numero 52 di AF Corse di Andrea Bertolini, Louis e Jef Machiels, Tommaso Mosca.
La corsa, condizionata dalla pioggia che ha causato diversi incidenti e lunghe interruzioni (oltre venti le Full Course Yellow), ha visto alcune vetture della Casa di Maranello rimanere in lotta per le posizioni di vertice, assoluta e di classe, per l’intero arco della notte, permettendo agli equipaggi di rimanere nelle prime posizioni quando le condizioni meteo hanno consentito di montare le gomme slick dalla mattinata di domenica.
Classe Pro. Il fatto che ha cambiato le sorti del secondo atto del GT World Challenge Europe – Endurance Cup è avvenuto quando Pier Guidi, completati 457 giri, con un vantaggio di oltre 20 secondi sugli inseguitori, trovava la pit-lane ostruita dalla Lamborghini numero 19, ferma in corsia. Le operazioni necessarie per rimuovere la vettura, permettendo alla Ferrari di fare il suo ultimo rifornimento e quindi ripartire, facevano perdere oltre 40 secondi al pilota italiano. Tornato in pista ottavo, Pier Guidi era autore di un grande finale che gli permetteva di recuperare sei posizioni, ottenendo un piazzamento sul podio. La prova della numero 71 è stata condizionata da un contatto con altre due vetture alla Source, nelle prime ore di domenica mattina, quando al volante vi era David Vidales: la Ferrari condivisa con il pilota ufficiale della Casa di Maranello Thomas Neubauer e con Vincent Abril, che era scattata dalla terza fila in griglia di partenza, salutava anzitempo la 24 Ore dopo aver completato 236 tornate.
Classe Bronze. Grazie alle prestazioni della vettura e al lavoro di squadra privo di errori, il pilota ufficiale Ferrari Andrea Bertolini, insieme a Louis e Jef Machiels, e a Tommaso Mosca, ha ottenuto un ottimo secondo posto di classe (e un 13esimo assoluto) a soli 38’’ dalla Audi numero 66, vincitrice di classe. Due posizioni più arretrata la 296 GT3 numero 93 di Sky Tempesta Racing, con l’ufficiale Lilou Wadoux (16esima assoluta) che ha affiancato per la prova belga Christopher Froggatt, Jonathan Hui, ed Eddie Cheever.
Sfortunato il team Kessel Racing costretto a ritirare entrambe le vetture. La 296 GT3 numero 74, affidata a John Hartshorne, Chandler Hull, Ben Tuck e Matt Bell, è stata coinvolta in un incidente poco dopo le 4 della mattina: dopo le riparazioni necessarie la vettura tornava in pista, ma nella mattinata di domenica, in seguito a un fuoripista di Hartshorne, i danni alla vettura non consentivano di continuare la corsa. Mentre la Ferrari numero 8, quando sul cronometro mancavano circa quattro ore e 30 minuti al traguardo, veniva urtata dalla BMW numero 46 a Les Combes: il contatto comprometteva irrimediabilmente la prova di Nicolò Rosi, Niccolò Schirò, David Fumanelli e Daniele Di Amato. Ritiro anticipato anche per la 296 GT3 numero 333: dopo aver completato 78 giri, sabato sera, la vettura veniva urtata violentemente sul rettilineo che porta all’Eau Rouge: illeso il pilota Christian Hook – in equipaggio con Felipe Fernandez Laser, David Perel e Fabrizio Crestani –, ma il team Rinaldi Racing non poteva proseguire la gara per i danni riportati.
Il GT WC Europe – Endurance Cup tornerà sotto i riflettori con la 3 ore del Nürburgring, terzo evento della stagione, in programma il 27-28 luglio.
Antonello Coletta: “Oggi ci è stato tolto un sogno, perché la vittoria nelle due edizioni del Centenario delle 24 Ore di Le Mans e Spa era nelle nostre mani e quello a cui abbiamo assistito è davvero incredibile. Non ci sono parole per descrivere l’amarezza per aver visto un episodio surreale cancellare un successo che avevamo meritato in pista, tanto per il modo in cui l’equipaggio della 51 ha condotto la corsa, tanto per il lavoro svolto dalla squadra. Il podio nella classe Pro e in quella Bronze sono una magra consolazione”.