Cinque piloti di cinque vetture diverse nelle prime cinque posizioni delle libere del GP di Spagna a Barcellona. La stagione 2024 sembra confermarsi molto equilibrata anche in questo primo giorno d’estate, come del resto lo è stata perlomeno a partire dal GP d’Australia. Dal tempo più veloce della Mercedes di Lewis Hamilton (1’13”264) a quello della Red Bull di Max Verstappen (1’13”504) ci sono 340 millesimi, lungo i quali si trovano, nell’ordine, la Ferrari di Carlos Sainz (1’13”286), la McLaren di Lando Norris (1’13”319) e l’Alpine di Pierre Gasly (1’13”443).
Le due ore di prove libere si sono svolte in maniera molto regolare – soltanto una breve interruzione in FP1 a causa di un pezzo di un’ala anteriore staccatosi da una vettura e rimasto in pista – con le squadre impegnate nell’adattamento delle vetture alle caratteristiche del tracciato e al rendimento dei pneumatici, utilizzando diversi carichi di benzina e diverse modalità di gestione delle gomme stesse, in particolare durante i long run.
Durante la prima sessione la Hard è stata a lungo protagonista in pista, soprattutto nella parte iniziale: alla fine dei sessanta minuti, solamente sei piloti (Piastri, Sargeant, Albon, Zhou, Magnussen e Bearman) non avevano utilizzato la C1. Nella seconda, invece, è stata più in vista la Soft, non solamente nei cosiddetti performance run, ma anche in quegli stint più lunghi che, nella parte finale della sessione, caratterizzano il lavoro delle squadre. Anche la serie di giri consecutivi (19) più lunga della giornata è stata effettuata con la C3 dalla Racing Bulls di Yuki Tsunoda.
Simone Berra, chief engineer: “Barcellona è sempre un banco di prova molto impegnativo per tutte le componenti di una monoposto di Formula 1 e le gomme non fanno eccezione, anzi! Lo si è visto anche oggi, in condizioni climatiche caratterizzate da temperature elevate – quella dell’asfalto ha sfiorato i 50 °C – che hanno aggiunto ulteriore stress agli pneumatici già sottoposti a forze laterali fra le più elevate di tutto il calendario iridato. Onestamente, non abbiamo visto finora particolari sorprese sul rendimento delle tre mescole da asciutto, anche se ovviamente un’analisi più approfondita dei dati raccolti deve ancora essere effettuata. La differenza di prestazione sul giro secco sembra in linea con le previsioni – sei/sette decimi fra la Hard e la Medium, poco più di un secondo fra Medium e Soft – e la C3 appare in gioco come possibile opzione per la gara, soprattutto per sfruttarne il vantaggio prestazionale alla partenza e nei primissimi giri di utilizzo, come del resto si era visto lo scorso anno”.