Il GP di Spagna è il primo di tre round consecutivi per la F1, cui seguiranno il GP d’Austria e quello di Gran Bretagna. La gara di questo weekend va in scena al Circuit de Barcelona-Catalunya dal 1991, anno in cui fu inaugurato l’impianto. Tuttavia, nel capoluogo catalano la Formula 1 aveva già corso dal 1969 al 1975, prima che questioni di sicurezza portassero allo spostamento del GP Spagna prima a Jarama poi a Jerez.
Secondo i tecnici Brembo il Circuit de Barcelona-Catalunya, lungo 4.657 metri, rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 2 perché i piloti frenano per 8 secondi e mezzo al giro. Solo 2 delle 6 staccate richiedono un uso dei freni di almeno 1,4 secondi e la decelerazione non raggiunge mai i 5 g.
Al Circuit de Barcelona-Catalunya ha gareggiato il mese scorso la MotoGP: i tempi sul giro delle moto, penalizzate dall’impossibilità di scaricare a terra tutta la potenza e dal delicato equilibrio dinamico, sono superiori di oltre 25 secondi a quelli delle monoposto. Invece il ricorso ai freni è decisamente più elevato: 32 secondi al giro per le moto, circa il 32% dell’intero GP, a fronte del 12% della Formula 1.
D’altro canto, su questo tracciato la MotoGP ha bisogno dei freni in 10 curve, rispetto alle 6 della Formula 1. Malgrado entrambe le categorie dispongano di dischi Brembo in carbonio, le differenze sulle singole frenate sono notevoli: alla curva 1, per esempio le moto perdono 239 km/h in 292 metri, ovvero circa un km/h in 1,22 metri mentre le monoposto riducono di 143 km/h la loro velocità in 81 metri, ossia un km/h in 57 centimetri, meno della metà della MotoGP.
La curva più dura del Circuit de Barcelona-Catalunya per l’impianto frenante è la 10 in cui le monoposto passano da 303 km/h a 116 km/h in 2,08 secondi durante i quali percorrono 102 metri. Notevole lo sforzo richiesto ai piloti in quel frangente: 4,9 g è la decelerazione massima a cui sono sottoposti e 177 kg il carico che devono esercitare sul pedale del freno. La potenza frenante è invece di 2.499 kW.
Pur con 13 piloti che hanno corso almeno un GP, la Spagna ha dovuto attendere il 2003 per festeggiare la prima vittoria in F1. Merito di Fernando Alonso, capace di conquistare 32 GP: 17 con la Renault, 11 con la Ferrari e 4 con la McLaren. Il solo altro spagnolo ad aver vinto in F1 è Carlos Sainz, 3 successi con la Ferrari, anche se mai più d’uno a stagione. Riuscirà il ferrarista a sfatare questo tabù proprio nella gara di casa?
A partire dal 2026 la Formula 1 tornerà a gareggiare a Madrid su una pista di nuova costruzione che ospiterà fino a 110mila persone al giorno che saliranno a 140mila posti dopo i primi cinque anni. A differenza di altri rinnovi, solitamente di breve durata, qui l’accordo prevede la disputa di 10 GP consecutivi. Tuttavia, come ha precisato Stefano Domenicali, ciò non comporta l’esclusione dal calendario di Barcellona, anche perché nel 2023 l’audience della Formula 1 in Spagna è stata di 77 milioni di persone, con una crescita annua dell’84%.