Un venerdì assolutamente interlocutorio quello sul circuito “Gilles Villeneuve” di Montreal, sede della 53° edizione del GP del Canada. La ragione principale sono state le mutevolissime condizioni meteorologiche, che hanno visto un rapido alternarsi di sole, pioggia e, addirittura, grandine. La possibilità di girare con continuità con gomme da asciutto si è avuta per circa una trentina di minuti all’inizio della seconda sessione di prove libere ma prima e dopo è stata la pioggia a giocare un ruolo da protagonista. Il miglior tempo assoluto della giornata lo ha ottenuto Fernando Alonso (Aston Martin), primo in FP2 in 1’15”810, mentre Lando Norris (McLaren) aveva concluso davanti a tutti la prima sessione con un miglior tempo di 1’24”435.
La prima sessione era iniziata con una pista molto bagnata, tanto che il semaforo all’uscita della pit-lane è rimasto fisso sul rosso per i primi 21 minuti. Al verde, diversi piloti (nove in totale) hanno utilizzato anche un set di Extreme Wet, peraltro senza completare un giro cronometrato. Il passaggio alle Intermedie ha visto qualche pilota completare un run con le gomme contrassegnate dal colore verde ma soltanto nella parte finale – dopo che c’era stata un’altra interruzione di cinque minuti, resasi necessaria per rimuovere la Sauber di Guanyu Zhou ferma in pista dopo un urto contro le barriere di protezione – si è potuto finalmente passare alle slick, con tutti i piloti che hanno fatto un run con la C5, la mescola più morbida portata a Montreal.
Nella seconda sessione la pista è stata considerata asciutta anche nella parte iniziale, nonostante la pioggia fosse caduta con insistenza nell’ora precedente e anche qualche goccia continuasse ancora a cadere. Tutti i piloti hanno potuto approfittarne per accumulare un po’ di chilometri, preferendo in maggioranza (16 su 20) l’utilizzo della Soft: hanno fatto eccezione i piloti di Ferrari e McLaren, che si sono concentrare sulla Medium. Poi, l’ennesimo scroscio di pioggia ha di nuovo imposto una pausa all’azione in pista mentre nella parte finale della sessione tutti i piloti – solo Verstappen (Red Bull) è rimasto ai box, fermato da un problema tecnico – sono tornati alle intermedie su una pista che andava comunque asciugandosi in vari punti
Simone Berra, chief engineer Pirelli: “È molto difficile trarre delle conclusioni da questa giornata, caratterizzata dal rapido alternarsi di pioggia e sole. Le condizioni della pista non si sono mai nemmeno avvicinate a un livello ottimale, tanto è vero che i tempi sul giro sulle slick sono rimasti lontanissimi – circa 4 secondi – dalla media delle simulazioni ricevute dalle squadre alla vigilia di questa trasferta in Nord America. Rimangono quindi sul tavolo le due principali incognite, vale a dire l’adattamento delle gomme al nuovo asfalto – per quello che abbiamo potuto vedere il livello di grip è molto basso ed è quindi facile aspettarsi un’evoluzione marcata se si potrà girare con condizioni di pista asciutta in maniera costante – e il livello di graining. Qualche indicazione un po’ più solida l’abbiamo potuta raccogliere sul tema del momento di passaggio dalle gomme intermedie a quelle slick, confermato attorno al 112% del tempo sull’asciutto. È chiaro che sul prosieguo del fine settimana pesa tantissimo l’incertezza delle condizioni meteo: per sabato Meteo France dà al momento un 80% di probabilità di pioggia per la qualifica mentre per la gara la percentuale si dimezza ma sappiamo che qui la situazione può mutare molto velocemente”.