Charles Leclerc e Ferrari sugli scudi nella prima giornata del GP del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna. Il pilota monegasco è stato il più veloce in entrambe le sessioni di prove libere svoltesi oggi sul circuito del Santerno: 1’16”990 il miglior tempo della prima, 1’15”906 nella seconda. Curiosamente, in nessuna delle due classifiche è presente un pilota della Red Bull fra i primi tre. In FP1 al secondo posto si è piazzato George Russell (Mercedes, 1’17”094) e al terzo il ferrarista Carlos Sainz (1’17”120) mentre in FP2 le piazze d’onore sono state occupate da Oscar Piastri (McLaren, 1’16”098) e da Yuki Tsunoda (RB, 1’16”286).
Dopo due fine settimana col formato Sprint a Imola si è tornati al classico, con il venerdì contrassegnato da due ore di prove libere. Il lavoro delle squadre per quanto riguarda i pneumatici è stato imperniato su un programma abbastanza standard, in particolare nella seconda sessione, dove tutti i piloti hanno prima finito di lavorare sull’assetto con le Medium o con le Hard, poi sono passati a una simulazione di qualifica con le Soft per terminare con dei long run col pieno di carburante, usando principalmente Medium e Hard. La C4 è stata la mescola più utilizzata (271 giri) mentre C3 (149) e C5 (151) si sono suddivise equamente il rimanente numero di giri percorsi.
Simone Berra, chief engineer Pirelli: “Sono stati 115 minuti (5 sono stati neutralizzati dall’unica bandiera rossa della giornata) ricchi di azione, su una delle piste più classiche di tutto il calendario iridato. Abbiamo portato qui il tris di mescole più morbido, sulla scorta di quanto avevamo visto nella gara del 2022, quando la C2 non fu praticamente utilizzata in gara, perché riteniamo che questa scelta possa portare le squadre ad avere un maggior ventaglio di opzioni strategiche a disposizione, fermo restando che è una corsa che sulla carta prevede un solo pit-stop.
Come prevedibile, anche per la forte pioggia caduta ieri, la pista nella prima sessione era ancora piuttosto “verde” e il grip offerto dall’asfalto è andato velocemente aumentando man mano che le vetture giravano. Questa veloce evoluzione delle condizioni della pista è proseguita nella seconda sessione, anche se in misura minore. Il vento è stato un fattore di disturbo soprattutto in FP1 con le temperature che sono rimaste abbastanza stabili attorno ai 27/28°C per quanto riguarda l’aria mentre sono passate da una media di 50°C nella prima sessione ai 39°C della seconda, condizioni che potrebbero essere piuttosto simili a quelle previste per la gara di domenica. Medium e Hard si sono dimostrate molto competitive in termini di prestazione sulla lunga distanza mentre la Soft, soprattutto in presenza di temperature molto elevate, potrebbe risultare abbastanza complicata da gestire per un numero di giri elevato. La differenza di prestazione sul giro fra le mescole è attorno al mezzo secondo fra l’una e l’altra. Per quanto abbiamo potuto vedere, alcune squadre non hanno ancora trovato il modo migliore per sfruttare al meglio la C5 sul giro secco, mentre la C4 ha sofferto un poco di graining sul lato destro, in particolare sulla gomma anteriore”.