Max Verstappen partirà dalla pole position nella Sprint Race di Miami, in programma domani a mezzogiorno. In questo 2024 soltanto sotto la pioggia di Shanghai Lando Norris è riuscito a strappare il primato in una sessione contro il tempo, conquistando la pole nella prima Sprint Qualifying dell’anno: prima e dopo è sempre stato l’olandese il più veloce di tutti, perlomeno nel momento decisivo. Già, perché il miglior tempo della giornata non è stato fatto segnare da Verstappen bensì proprio da Norris, che aveva portato la sua McLaren davanti a tutti in Q2 col tempo di 1’27”597. In Q3, nonostante il regolamento sportivo imponesse il passaggio dalla Medium (obbligatoria nei primi due segmenti) alla Soft, i tempi non si sono abbassati come nelle previsioni: la pole di Verstappen (1’27”641) è infatti risultata più lenta del tempo di Norris, seppur di soli 44 millesimi, e cinque piloti su dieci non si sono migliorati. Accanto a Verstappen sulla griglia di partenza ci sarà la Ferrari di Charles Leclerc (1’27”749), che aveva praticamente perso quasi tutta la sessione di prove libere a causa di un testacoda che aveva provocato l’unica bandiera rossa della giornata.
L’unica sessione di prove libere del weekend ha visto inizialmente protagoniste le due mescole più dure selezionate per questo appuntamento, la C3 (Medium) e la C2 (Hard). Red Bull e Mercedes e uno dei due piloti (Zhou) della Sauber si sono concentrati sulla mescola caratterizzata dalla banda gialla mentre quasi tutte le altre squadre hanno privilegiato quella contraddistinta dalla banda bianca: uniche eccezioni sono stati Sargeant (Williams) e i piloti Racing Bulls, che hanno provato anche per run piuttosto lunghi sia Hard che Medium. Nella parte finale della sessione quasi tutti piloti hanno provato a saggiare anche il comportamento della C4: si sono astenuti dal farlo i soli Alonso, Sargeant, Ricciardo e Tsunoda.
Max Verstappen ha ricevuto il Pirelli Sprint Qualifying Award da James White, un fortunato tifoso americano selezionato dal promoter del Gran Premio di Miami per vivere questa esperienza esclusiva. Il trofeo, realizzato a mano in Italia, è composto da un quadrato di gomma naturale certificata FSC™ (Forest Stewardship Council™) racchiuso in due vetri trasparenti su cui è riprodotto il tracciato del Miami International Autodrome e il caratteristico logo FSC™ a forma di un albero stilizzato. La gomma è lo stesso materiale con cui vengono realizzati tutti i pneumatici Pirelli P Zero di Formula 1 e che rispetta i criteri di sostenibilità ambientale e sociale definiti dall’organizzazione non governativa per la gestione delle foreste.
Simone Berra, chief engineer: “Il venerdì del fine settimana Sprint è davvero intenso e lo è stato ancora di più qui a Miami, dove le temperature molto elevate – si sono superati i 55 °C sull’asfalto – hanno messo a dura prova piloti, vetture e pneumatici. La giornata è stata inizialmente caratterizzata, come ampiamente prevedibile, da una marcata evoluzione delle condizioni della pista, coi tempi che sono andati velocemente migliorando. Questo aspetto ha influito anche sui long run effettuati, perché in linea di massima i tempi sono andati migliorando nonostante il degrado termico sia stato abbastanza rilevante. Per quanto abbiamo potuto verificare sui set che hanno percorso più giri, non si sono visti segnali di graining.
La Sprint Qualifying ha invece avuto un andamento piuttosto insolito. Se nella prima metà, infatti, la pista ha continuato ad evolversi in maniera significativa, già a partire dalla parte finale di SQ2 si è visto come i tempi non migliorassero più o, addirittura, erano più lenti. Questo fenomeno si è accentuato visibilmente in SQ3, quando l’effetto migliorativo del passaggio dalla Medium alla Soft è stato poco o per niente significativo, mentre di solito lo step in termini di tempi sul giro è molto rilevante. Dovremo studiare attentamente i dati nelle prossime ore per cercare di capirne le ragioni.
Per quanto riguarda la Sprint Race di sabato, chiaramente la Medium è la gomma più adatta per completare i 19 giri previsti. Non mi sento però di escludere a priori la Soft, che potrebbe dare un vantaggio significativo in termini di grip nelle primissime fasi. Con prestazioni comunque molto ravvicinate, chi magari partirà nelle retrovie potrebbe provare questa strada soprattutto per poterne verificare il rendimento sulla lunga distanza in vista di un eventuale utilizzo nella prima parte della gara di domenica: potrebbe infatti essere una soluzione per guadagnare posizioni all’inizio per poi cercare di gestire la situazione, magari sfruttando anche gli eventuali treni di vetture che potrebbero formarsi”.