Il mondo delle due ruote si convertirà presto all’elettrico rendendo le moto elettriche già realtà nel 2024? Questa è una domanda molto complessa a cui rispondere, considerando le difficoltà tecniche che coinvolgono la progettazione di una moto elettrica, nonché una delle principali caratteristiche che i bikers amano maggiormente dell’esperienza su due ruote: il rombo del motore. Se nel mondo degli scooter elettrici la transizione alla mobilità elettrica è iniziata da tempo, complice la maggiore comodità nell’uso quotidiano e nei tragitti con restrizioni al traffico (ad esempio ZTL, centri storici, ecc), il mondo degli appassionati delle due ruote inizia ad avvicinarsi alla mobilità sostenibile con alcune particolari moto elettriche che abbiamo visto nel corso del 2023 e che vedremo nel corso del 2024.
Il contesto di partenza è frammentato al giorno d’oggi in quanto sono pochi i produttori e ancora meno gli esemplari di moto elettriche già pronti alle avventure su strada. Il 2023 sembrerebbe essere stato l’anno determinante per la svolta nel settore e il 2024 dovrebbe essere pronto a mostrarci una maggiore diffusione dei modelli elettrici, come la versione elettrica della Kawasaki Ninja, denominata Ninja EV, o il modello di moto elettrica Ducati sviluppato per il campionato mondiale MotoE World Cup. Nel panorama delle moto elettriche possiamo anche segnalare i modelli di Zero Motorcycles, quelli di Energica e di Harley Davidson. Nonostante questo, sono ancora tanti gli interrogativi che tempestano i forum e le conversazioni degli appassionati di due ruote.
Le difficoltà di sviluppo delle moto elettriche
Peso, autonomia, sound e prezzi sono sicuramente gli argomenti più discussi tra i motociclisti e, se nel settore delle auto, alcuni di questi problemi sono stati ampiamente affrontati e risolti, c’è il rischio che nel mondo delle due ruote manchino ancora dei prodotti totalmente maturi.
Di moto elettriche prototipo ce ne sono parecchie ma poche poi vedono davvero la luce del sole, complici i prezzi elevati e le autonomie ridotte. Ovviamente, chi usa una moto per i tragitti quotidiani, ad esempio casa-lavoro, potrebbe non essere interessato a spendere cifre elevate per guidare una moto elettrica vera e propria e potrebbe quindi prediligere uno scooter elettrico, molto più adatto allo scopo, nonché più economico. Le scarse autonomie attuali rendono scomodo l’uso della moto per i tragitti che non sono prevalentemente cittadini. Basti pensare ai rider che attraversano interi boschi e parchi, così come i raduni sulle alture e i road trip. Se un’auto elettrica raggiunge ormai agevolmente i 400km di autonomia, in media, una moto non può dire lo stesso a causa dello spazio ridotto a disposizione dei pacchi batteria.
La difficoltà principale è, appunto, quella di trovare il modo migliore di posizionare le batterie lungo la scocca della moto. Come immaginerete, questa non è una sfida semplice in quanto una moto non ha elementi lineari e piatti capaci di sostenere grandi pacchi batteria, al contrario di un’auto o della pedana di uno scooter. Le batterie vanno quindi posizionate in modo più ingegnoso, sfruttando le curvature e gli elementi verticali, fin sotto la sella del pilota che, solitamente integra anche il connettore di ricarica. Inoltre, il peso dei pacchi batteria non è così contenuto come può sembrare e il rischio di appesantire troppo la moto elettrica è all’ordine del giorno. Ancora, le moto devono essere ben bilanciate per garantire un handling soddisfacente e non possono comunque essere troppo pesanti, pena il rischio di essere troppo poco agili.
L’apporto delle competizioni darà una spinta allo sviluppo?
Fortunatamente, le soluzioni tecniche che si susseguiranno nel corso dei prossimi anni, a partire da Ducati che fornirà per quattro stagioni il campionato di MotoE, potranno aprire la strada a sviluppi sempre più specifici delle tecnologie di ricarica e alimentazione. La speranza è che l’uso in pista possa risultare essenziale per la nascita di soluzioni sostenibili anche per la produzione in serie e per l’uso su strada. Siamo certi che la grande esperienza di Ducati, insieme al know-how che verrà acquisito in questi anni in MotoE, potrà dare vita a moto elettriche di altissimo livello nei prossimi tempi.
Infine, per quanto riguarda il sound, che risulta un elemento caratteristico nel campo del piacere di guida, tanto più del motorsport, abbiamo già visto come le auto elettriche iniziano a sviluppare sempre più sonorità e rumori tipici e adrenalinici, pur rimanendo eleganti. Il cosiddetto “sound elettrico”, che potrà spaventare i più tradizionalisti, può anche rappresentare il livello di cura verso i dettagli da parte dei produttori. Il tutto a vantaggio della prossima generazione di piloti che guiderà in silenzio ma con degli accenni elettrici dinamici. Articolo in collaborazione con InElettrico.com