Helmut Marko nega le voci secondo cui a Daniel Ricciardo sarebbe stato dato un ultimatum o perderà il sedile della sua RB a favore di Liam Lawson entro il GP di Miami. Le voci sono partite dalla stampa neozelandese, innescate dalla difficoltà di Ricciardo di tenere il passo del compagno di squadra Yuki Tsunoda da inizio stagione.
Secondo Marko, la confusione nasce dalla decisione della Red Bull di mettere temporaneamente in panchina Ricciardo a Suzuka per far girare nelle prime libere il giapponese Ayumu Iwasa. Quello che è chiaro è che l’australiano non è sufficientemente forte per un’eventuale promozione in Red Bull. “Ogni pilota vede i dati dell’altro“, ha detto Helmut Marko, “quindi non ci sono segreti. Hanno la stessa macchina, tutto è uguale. In passato Daniel ha dimostrato di essere un pilota veloce, quindi è qualcosa a livello mentale. Un problema mentale“. Cosa che Ricciardo nega: “La mia testa non è piena di nonsense o cose del genere“. Ricciardo continua ad avere il supporto del team RB. Il direttore tecnico Jody Eggington dice che il 34enne “sta lavorando sodo per adattare la macchina ai suoi gusti e nelle prossime gare dovrebbe ritrovare il passo“. Secondo alcuni, la sua caduta è dovuta al fatto che lui, come alcuni insider Red Bull, sanno che Sergio Perez avrebbe già fatto abbastanza per assicurarsi un altro contratto per il 2025, oltre al supporto dei suoi potenti sponsor messicani. Marko insiste: “La decisione sui piloti del prossimo anno è stata posticipata a dopo l’estate. Ma Tsunoda deve migliorare ancora di più se vuole essere preso in considerazione“.
Per quanto riguarda la RB, l’ex-pilota Christijan Albers non capisce perché la Red Bull non prenda la palla al balzo promuovendo semplicemente il pilota di riserva Liam Lawson fin da subito: “Non capisco che paura abbiano di fare questa scelta. Siamo onesti: Lawson ha battuto Tsunoda in quelle poche gare lo scorso anno. E Tsunoda è più forte di Nick de Vries e Daniel Ricciardo“. Albers pensa che l’australiano abbia perso entusiasmo avvicinandosi ai 250 GP, inclusi i periodi negativi post-Red Bull in Renault e McLaren: “Quello che mi irrita un po’ è che continua a ridere e a fare attività invece di pensare a guidare. Deve concentrarsi solo sulle corse, poi puoi iniziare a essere di nuovo a scherzare. Un pilota vuole nascondersi se viene battuto dagli altri, solo quando migliora può tornare a mettersi in mostra. Con lui è il contrario. Tutte quelle attività sono pietose. Non penso sia corretto. A Lawson deve essere data una chance, che non arriva. Eppure lo scopo del team è allevare e promuovere i giovani talenti“.