Truffa dello specchietto, cosa nota, no? Oggi i più attenti avranno notato che ho pubblicato una sola notizia. Cosa mai successa, neppure il giorno in cui papà se ne andò, 10 anni fa. Ma il motivo c’è e voglio che tutti sappiate cosa mi è successo questa mattina, perché è importante per tutti. Della truffa dello specchietto abbiamo tutti sentito parlare, ma quando ti succede è tutta un’altra cosa, vi assicuro. Sono passate diverse ore e lo choc non è ancora superato del tutto e sono tosta di carattere, chi mi conosce lo sa. Mi è andata bene, non so chi o cosa mi abbia fatto mantenere la lucidità in un momento non facile, per cui sulla carta dovrei essere più vulnerabile. E invece, per mia fortuna, no.
Se mai dovesse succedervi, non lasciate la borsa in auto, meglio ancora non scendete proprio dall’auto e chiamate il 112. Io sono scesa e ho rischiato, e molto, perché parlavo con il delinquente sulla sua Audi nera ma dietro di me c’era il complice, che avrebbe potuto benissimo darmi anche solo uno spintone per prendere la borsa, con dentro tutto. Tempo di chiamare poi le Forse dell’Ordine e loro avrebbero svuotato casa, dove c’è tutto, i ricordi, il computer e anche Cles, il mio chihuahua. Come mi sento adesso? Meglio, ma la sensazione è stata di un pugno allo stomaco, ci si sente violati. Pian piano emerge la soddisfazione di essere riuscita a tener testa a quell’essere schifoso, impresso nella mia testa e che ho descritto nei minimi dettagli. Ma soprattutto emerge la gratitudine, perché poteva finire molto male. Perdonate la lunghezza del video ma l’ho fatto a caldo, appena rientrata a casa, con dovizia di particolari, perché voglio che tutti sappiano e siano pronti a reagire nel modo corretto e vi invito a divulgarlo il più possibile, perché più gente sa meno questi delinquenti avranno modo di portare a termine le loro truffe.
Ringrazio quelle tre signore che mi hanno “raccattata” quando sono scesa dalla macchina barcollando e si sono prese cura di me; gli amici di Casa San Giorgio che mi hanno accudita e abbracciata, anche fisicamente, ne avevo un gran bisogno; i due agenti della Polizia Municipale di Origgio che sono intervenuti, hanno raccolto i miei dati, il mio racconto, la descrizione di quel delinquente, visto la mia macchina e adesso visioneranno tutti i video delle numerose telecamere della via. Mi hanno fatto i complimenti perché hanno detto che sono stata bravissima e per una volta voglio crederci, ma aggiungo che sono stata anche molto incosciente e fortunata. Aspetto solo che lo prendano e di andare a fare il riconoscimento. Succederà, ne sono certa. Adesso un bel sonno e domani via con ancora più energia, nella vita e nel lavoro (senza dimenticare di riportare alla perfezione la mia KIA Picanto). Non passa giorno senza che si impari qualcosa, proprio vero: ne avrei fatto volentieri a meno, ma mi dà modo di comunicare con chi ogni giorno usa l’auto. Se la mia esperienza servisse anche a una sola persona, il mio obiettivo sarebbe raggiunto.
Barbara Premoli